Tutte le nuove misure a sostegno dell’occupazione


Tutele per chi rischia di perdere il lavoro, per i tempi determinati e per chi si trova in aziende in difficoltà. Più soldi per il reddito di cittadinanza.
Nuova deroga per i contratti a termine, proroga del divieto di licenziamento, prolungamento della cassa integrazione. Ecco i tre pilastri che reggono le misure in difesa dell’occupazione contenute nel decreto Sostegni sottoposto oggi all’approvazione del Consiglio dei ministri.
Gli interventi previsti inseguono un doppio obiettivo: dare un aiuto a chi oggi il lavoro ce l’ha ed evitare che chi rischia di perderlo finisca per strada. Partiamo da questi ultimi. Innanzitutto, viene confermata la proroga del divieto di licenziamento fino al 30 giugno per tutte le aziende, tranne per quelle in fallimento, per chi cessa l’attività o per chi raggiunge un accordo sindacale con incentivo all’esodo. Da quella data in poi, sarà vietato il licenziamento fino a ottobre nelle aziende che non hanno strumenti ordinari di integrazione al reddito, e quindi utilizzano la cassa integrazione in deroga emergenziale e l’assegno ordinario. Si parla soprattutto delle realtà del terziario. Da ricordare che il blocco di licenziamenti va avanti ininterrottamente da un anno, cioè da marzo 2020.
Secondo pilastro, quello dei contratti a termine. Il decreto Sostegni conferma la nuova deroga al decreto Dignità per semplificare il rinnovo dei rapporti di lavoro a tempo determinato. Quella in corso scade il 31 marzo. Con la nuova proroga, invece, sarà possibile rinnovare questo tipo di contratti fino al 31 dicembre 2021 senza la causale obbligatoria prevista dalla normativa. Passa, dunque, la linea di chi, all’interno della maggioranza, spingeva per prolungare la proroga fino alla fine dell’anno e non fino a ottobre, come chiesto dal Movimento 5 Stelle. Lo scopo è quello di favorire gli stagionali, nella speranza che il Covid consenta loro di lavorare quest’estate.
Infine, la cassa integrazione, quella di emergenza sulla quale le imprese non devono sborsare alcunché, viene rifinanziata dal decreto con oltre 3 miliardi di euro in modo da consentire una proroga con le seguenti modalità:
- per chi usa la cassa in deroga e l’assegno ordinario (il settore del terziario): proroga di 28 settimane da utilizzare tra il 1° aprile ed il 31 dicembre 2021 o fino a ottobre 2021 se le settimane vengono usate in maniera consecutiva;
- per chi usa la cassa ordinaria (edilizia e industria): proroga di 13 settimane da utilizzare tra il 1° aprile e il 30 giugno 2020.
Chi fa ricorso alla cassa integrazione Covid non può licenziare per motivi economici.
Da ricordare, inoltre, che il decreto Sostegni rifinanzia con un miliardo il reddito di cittadinanza, in previsione di un aumento dei richiedenti tra il 20% ed il 25%, cioè tra 600mila e 700mila nuovi beneficiari. Stesso intervento sul reddito di emergenza, ma per sostenere una proroga di tre mesi con nuovi requisiti di accesso che consentono di detrarre dall’imponibile una parte del canone pagato per l’affitto e con l’estensione del sussidio ai disoccupati che hanno finito Naspi o Dis-Coll tra il 1° luglio 2020 e il 28 febbraio 2021 e che oggi non hanno altri ingressi.