Pornografia e detenzione materiale pedopornografico: quali sono i rischi di condividere contenuti erotici su piattaforme social?
Le informazioni viaggiano veloci in rete, così come le immagini, fotografie e videoriprese. Grazie ai social network, è possibile condividere le proprie esperienze, sia con un gruppo ristretto di amici che col mondo intero. Se Facebook rappresenta il prototipo per eccellenza di ogni esperienza social in Internet, è anche vero che le sue regole sono abbastanza stringenti e non permettono una condivisione di tutto il materiale che si vorrebbe. Ad esempio, è noto che la piattaforma creata da Zuckerberg non consente di pubblicare contenuti hard, violenti o comunque in grado di offendere la sensibilità altrui. Da qualche tempo, esiste una nuova piattaforma che, al contrario di Facebook, consente la condivisione di contenuti erotici. Con questo articolo vedremo in cosa consiste e quando è illegale OnlyFans.
Sin da subito, possiamo dire che OnlyFans è molto simile al ben più noto Instagram, con la seguente differenza: la maggior parte dei contenuti sono riservati esclusivamente ai fan, cioè a coloro che decidono di registrarsi pagando una determinata somma per finanziare la realizzazione del materiale condiviso. Insomma: siamo a metà strada tra il classico social network e Patreon, la piattaforma crowdfunding che permette di realizzare i propri contenuti dietro finanziamento dei “benefattori”. Il problema di OnlyFans è che, spesso, è utilizzato per produrre e condividere foto erotiche. E qui entra in gioco la legge. Quando è illegale OnlyFans? Scopriamolo insieme.
Indice
OnlyFans: cos’è?
Come anticipato in apertura, OnlyFans è una piattaforma internet che consente di realizzare e condividere contenuti destinati solamente ai sostenitori (ai fan, appunto).
In pratica, gli utenti di OnlyFans si dividono in due gruppi:
- coloro che si registrano per visualizzare contenuti;
- coloro che invece producono e condividono, a pagamento, i loro prodotti (fotografie, immagini, video, testi, ecc.).
In estrema pratica, OnlyFans unisce la logica dei social network ai meccanismi di finanziamento tipici di Patreon, piattaforma che consente agli utenti di finanziare la realizzazione di opere.
OnlyFans: come funziona?
Iscriversi a OnlyFans è molto semplice: è sufficiente collegarsi al sito ufficiale e decidere se effettuare l’accesso con qualche altra piattaforma (come Facebook o Google) oppure iscriversi con altre credenziali.
Al momento dell’iscrizione verrà chiesto, a prescindere che si voglia acquistare o meno un abbonamento, di inserire la carta di credito, esattamente come avviene per le piattaforme streaming come Netflix.
Se, invece, l’intenzione non è quella di partecipare come semplice spettatore/finanziatore ma di vendere i contenuti, bisognerà inserire, insieme ai dati personali (nome completo, data di nascita, indirizzo e foto del volto), anche la carta d’identità che attesti la maggiore età. Come detto, infatti, il sito è vietato ai minori di 18 anni.
Effettuata l’iscrizione, si potrà accedere ai contenuti messi a disposizione in base all’abbonamento sottoscritto: maggiore è l’importo destinato al finanziamento, più grandi sono le possibilità di accedere al materiale condiviso.
OnlyFans: a cosa serve?
Come detto più volte, Onlyfans serve a ottenere piccoli finanziamenti per i propri progetti. Da questo punto di vista, si tratta di un’ottima risorsa per coloro che non dispongono di mezzi necessari per realizzare i propri sogni.
Si pensi, ad esempio, al giovane regista che, in cambio dei contributi dei propri iscritti, decide di svelare a questi ultimi alcune immagini inedite del proprio film, oppure al cantante che, in cambio dell’abbonamento sottoscritto dai fan, dedica loro alcune canzoni personalizzate.
Insomma: esistono molti modi intelligenti di adoperare questo mezzo. I problemi sorgono allorquando, come sempre più spesso accade, OnlyFans viene utilizzato solamente per condividere, dietro pagamento, foto erotiche.
Si tratta purtroppo del mezzo più facile, soprattutto per chi è giovane, di ottenere un piccolo gruzzolo. In questo caso, OnlyFans consente di mostrare immagini e video solamente ai fan paganti, cioè agli iscritti che sottoscrivono l’abbonamento. Proprio questo uso della piattaforma può avere complicazioni giuridiche.
Condividere foto hard su OnlyFans è illegale?
Poiché OnlyFans è riservato (almeno in teoria) ai maggiorenni, la condivisione di foto erotiche sulla piattaforma non costituisce reato. Ciò perché, in Italia, solo la pornografia minorile costituisce reato, mentre non lo è quella che riguarda i maggiorenni.
Di conseguenza, non commette alcun reato chi si iscrive a OnlyFans e paga un abbonamento mensile per poter fruire del materiale erotico o pornografico messo a disposizione dal creatore di contenuti (che, peraltro, è finanziato proprio per quello scopo).
OnlyFans: quando c’è pedopornografia?
È noto come sia facile aggirare le regole di Internet. Potrebbe dunque ben accadere che un minorenne dichiari falsamente di avere diciotto anni e cominci a pubblicare su OnlyFans dei selfie erotici. In questo caso, coloro che finanziano la realizzazione di questi contenuti commettono reato?
In linea di massima, il minorenne che si ritrae in atteggiamenti hard e condivide liberamente il materiale non fa incorrere in reato coloro che visualizzano dette immagini. Ciò purché il minore non sia in qualche modo indotto a ritrarsi in quelle pose.
Secondo una recente sentenza della Corte di Cassazione [1], risponde del delitto di pornografia minorile [2] anche colui che, pur non realizzando materialmente la produzione di materiale pedopornografico, abbia istigato o indotto il minore a farlo, facendo sorgere in questi il relativo proposito, prima assente, ovvero rafforzando l’intenzione già esistente, ma non ancora consolidata, in quanto tali condotte costituiscono una forma di manifestazione dell’utilizzazione del minore, che implica una strumentalizzazione dello stesso, sebbene l’azione sia posta in essere solo da quest’ultimo.
Insomma: il minore che si scatta il selfie erotico di propria iniziativa non fa sorgere il reato di pedopornografia in capo a chi prende visione dell’immagine; tuttavia, se il minore è stato indotto a realizzare il selfie, allora colui che ha fatto pressione per la realizzazione del prodotto risponde del reato di pornografia minorile, punito con la reclusione da sei a dodici anni.
Nel caso di OnlyFans, poiché chi si iscrive è consapevole del fatto che possono parteciparvi solo maggiorenni, non si incorre nel reato di pedopornografia, neanche se il materiale erotico provenga da chi dichiara falsamente di essere maggiorenne pur non avendo realmente diciotto anni.
Potrebbe commettere reato solamente colui che istighi il minore a mentire sulla propria età e a registrarsi su OnlyFans per produrre materiale pornografico: in tal caso, la realizzazione dei contenuti non sarebbe spontanea ma indotta.
In sintesi: il minore che, mentendo sull’età, riesce a iscriversi a OnlyFans e a condividere le proprie foto hard, non commette reato né lo fa commettere a coloro che, iscritti alla piattaforma, pagano per beneficiare di contenuti esclusivi.
Si macchia del crimine di pornografia minorile, al contrario, colui che induce il minorenne a iscriversi a OnlyFans e a condividere foto erotiche.
OnlyFans: detenzione materiale pedopornografico
Nemmeno sembra potersi configurare il reato di detenzione di materiale pedopornografico [3], in quanto il delitto presuppone la consapevolezza di procurarsi o detenere materiale pornografico realizzato utilizzando minorenni.
Come detto più volte, OnlyFans permette l’iscrizione solamente ai maggiorenni. Pertanto, anche se qualcuno dovesse visualizzare e conservare immagini erotiche del minore che si è spacciato per maggiorenne, non commetterebbe questo reato per carenza dell’elemento psicologico, cioè della consapevolezza di procurarsi contenuti pedopornografici.
Eccezionalmente, il reato potrebbe configurarsi solamente se il fruitore delle immagini sia pienamente consapevole della minore età dell’utente che, spacciandosi per maggiorenne e aggirando il divieto di OnlyFans, è costretto o indotto da altri a pubblicare foto erotiche. Facciamo un esempio.
Tizio è consapevole del fatto che Caia, una sua amica diciassettenne, è stata costretta dal proprio fidanzato a iscriversi a OnlyFans per guadagnare mediante la condivisione di foto erotiche.
In un caso (davvero estremo) come quello appena prospettato, si avrebbero ben due reati:
- il fidanzato della minorenne risponderebbe di pornografia minorile (come visto nel paragrafo precedente), in quanto ha indotto la propria ragazza minorenne a condividere materiale pornografico;
- il semplice utente (nell’esempio, Tizio), invece, risponderebbe del reato di detenzione di materiale pedopornografico, in quanto consapevole della minore età e dello sfruttamento subito da chi produce detto materiale.
OnlyFans: può esserci revenge porn?
Da qualche anno, è stato introdotto anche in Italia il reato di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, meglio noto come revenge porn. Chi utilizza OnlyFans rischia di incorrere oppure di essere vittima di questo reato? Sembrerebbe di no.
Il delitto di revenge porn scatta solamente nell’ipotesi di diffusione o pubblicazione di immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate [4]. È il tipico caso del ragazzo che, per vendicarsi della propria ex, diffonde alcune immagini scattate in intimità che avrebbero dovuto rimanere private.
Nel caso di OnlyFans, invece, l’autore dei contenuti mette gli stessi a disposizione di tutti, o perlomeno di quanti abbiano sottoscritto l’abbonamento. Chi diffonde le immagini così ottenute, dunque, non commette revenge porn.
OnlyFans: quando si rischia il reato?
Tirando le somme, OnlyFans diventa illegale quando:
- un minore viene indotto o costretto a iscriversi alla piattaforma per condividere materiale erotico (reato di pornografia minorile);
- l’utente, avendo consapevolezza del fatto che i contenuti ritraggono un minore indotto a produrre materiale erotico, prenda visione e conservi dette immagini (reato di detenzione di materiale pedopornografico).