Per il premier Draghi la ripresa delle lezioni in presenza è una priorità.
«Se la situazione dei contagi lo consentirà, la scuola aprirà in primis, anche nelle zone rosse». Lo ha dichiarato stamattina il presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenendo al Senato per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo del 25 e 26 marzo.
Draghi, dunque, sposa le parole della ministra delle Pari Opportunità Elena Bonetti ai microfoni di Sky Tg24, secondo la quale «già dopo Pasqua, anche in zona rossa, complice l’aumento delle vaccinazioni, va rivalutata la possibilità di riaprire la scuola dell’infanzia e almeno la primaria».
Molto, su queste prese di posizione degli esponenti dell’Esecutivo, devono aver sicuramente inciso le tante manifestazioni di protesta di docenti, genitori, alunni, associazioni che si sono tenute domenica in tutta Italia, contro il periodo prolungato di didattica a distanza (dad).
«È bene cominciare a pianificare le riaperture – ha affermato il premier nel suo discorso al Parlamento -. Ieri c’è stata una riunione della cabina di regia, stiamo guardando i dati dei contagi (per approfondire leggi qui: Covid: il Governo annuncia misure meno severe). Se la situazione epidemiologica lo permetterà cominceremo a pensare anche alle riaperture: riaprire la scuola in primis. Le primarie e quelle dell’infanzia anche nelle zone rosse allo scadere delle attuali restrizioni. E quindi speriamo subito dopo Pasqua».
Ma c’è anche chi sarebbe in condizione di riaprire gli istituti scolastici anche prima delle festività di Pasqua (domenica 4 aprile e lunedì dell’Angelo o di Pasquella, 5 aprile) e cioè tutte quelle regioni che, dalla prossima settimana, precisamente dal 29 marzo, torneranno in zona arancione. Bisognerà vedere, però, se i governatori saranno disposti o non riterranno, invece, di prolungare comunque la chiusura degli istituti scolastici di ogni ordine e grado fino a dopo le festività e, quindi, rimandare tutto al 7 aprile.
Riaprire già prima di Pasqua in zona arancione, infatti, vuol dire tenere aperte le scuole solo per tre giorni, perché da giovedì primo aprile inizieranno le vacanze pasquali. Alcuni presidenti di Regione, come il governatore del Veneto Luca Zaia, hanno già annunciato che, se il territorio sarà collocato in fascia arancione, i ragazzi torneranno in classe lunedì 29 marzo.
Decisivi saranno i dati del prossimo monitoraggio della cabina di regia, composta da Istituto superiore di sanità (Iss) e ministero della Salute. Il report esce ogni venerdì e, in base ai livelli di rischio, vengono decisi i colori delle regioni con le ordinanze del ministro Roberto Speranza.
Sarà questo il grande spartiacque: stabilendo quali aree si coloreranno di arancione e quali di rosso, di fatto, si potrà capire dov’è, orientativamente, che la campanella potrà tornare a suonare già prima di Pasqua. L’ultima parola, poi, spetterà ai governatori e alle loro ordinanze.
L’augurio della ministra Bonetti è che «in questa settimana ci siano regioni che possano passare in zona arancione e quindi possano riaprire le scuole dell’infanzia, i nidi, la primaria e la secondaria di primo grado e 50 e 50 le scuole secondarie di secondo grado».