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Smart working: si ha diritto ai buoni pasto?

2 Agosto 2021
Smart working: si ha diritto ai buoni pasto?

Il lavoratore agile deve ricevere lo stesso trattamento economico e retributivo del lavoratore standard.

Da quando è iniziata la pandemia da Covid-19, il datore di lavoro ti ha chiesto di svolgere la prestazione di lavoro in modalità smart working. Ti sei, però, accorto che l’azienda ha smesso di riconoscerti i buoni pasto, nonostante il tuo orario di lavoro sia lo stesso che dovevi rispettare quando lavoravi presso la sede aziendale. Vuoi sapere se la revoca del buono pasto è legittima.

Il lavoro agile è diventato, in poco tempo, la normale modalità di svolgimento del lavoro per milioni di lavoratori. Molte aziende, tuttavia, hanno revocato, a chi effettua lavoro agile, alcuni benefit come i ticket restaurant. I lavoratori, in questi casi, si chiedono, in caso di smart working: si ha diritto ai buoni pasto? Come vedremo, la debenza del buono pasto, in caso di lavoro agile, dipende dalle previsioni di eventuali accordi sindacali in materia oppure dalle clausole dell’accordo individuale di smart working. Se in questi accordi non si dice nulla in merito occorre applicare i principi generali.

Smart working: cosa si intende?

Alcuni anni fa, è stato introdotto nel nostro ordinamento il telelavoro, come modalità di svolgimento della prestazione di lavoro da remoto, al di fuori dei locali aziendali. Salvo alcune eccezioni, tuttavia, il telelavoro non ha avuto molto successo.

Nel 2017 [1], il legislatore ha dunque deciso di fare un ulteriore passo in avanti ed ha introdotto il lavoro agile o smart working, ovvero, una modalità di esecuzione della prestazione di lavoro subordinato innovativa, basata sul superamento del concetto di luogo e di orario di lavoro. Nell’ottica del legislatore, il lavoratore agile non è tenuto a rispettare una sede di lavoro fissa né un orario di lavoro predeterminato ma deve lavorare su obiettivi, fasi e programmi.

A causa della pandemia da Covid-19, il legislatore ha fortemente incentivato lo smart working, anche al fine di ridurre la presenza fisica dei lavoratori in azienda ed il conseguente rischio di contagio.

Smart working: come funziona?

Lo smart working non è una nuova tipologia di contratto ma è semplicemente una modalità di esecuzione della prestazione di lavoro, nell’ambito di un contratto di lavoro subordinato, che prevede la possibilità del dipendente di lavorare in parte in azienda ed in parte al di fuori dei locali aziendali, senza un luogo predefinito.

Inoltre, il lavoratore smart non è tenuto a rispettare un orario di lavoro rigido e può lavorare anche per obiettivi e programmi. Evidentemente, questa modalità di svolgimento del lavoro può essere attuata solo per i lavoratori che svolgono mansioni intellettuali e di concetto non essendo attuabile per tutti i dipendenti che devono, necessariamente, essere presenti in azienda per svolgere mansioni operative.

Accordo di smart working: cos’è?

Le parti, sia in fase di assunzione che durante il rapporto di lavoro, possono decidere di dare vita al lavoro agile sottoscrivendo un apposito accordo di smart working che deve essere redatto in forma scritta e deve contenere:

  • durata (a tempo determinato o indeterminato);
  • modalità di esercizio del potere direttivo da parte del datore di lavoro;
  • modalità di utilizzo degli strumenti informatici di lavoro;
  • misure tecniche per garantire il diritto alla disconnessione del lavoratore;
  • eventuali strumenti di controllo sulla prestazione del dipendente.

L’accordo può, in ogni caso, essere oggetto di recesso delle parti firmatarie, nel rispetto di un periodo di preavviso di trenta giorni (elevato a novanta in caso di lavoratore disabile).

Smart working: si ha diritto ai buoni pasto?

In molti casi, il lavoratore che presta la sua attività di lavoro in azienda per oltre sei ore, intercettando anche l’orario del pranzo, riceve dal datore di lavoro il buono pasto, ossia, un buono di acquisto dal valore variabile che può essere utilizzato sia per comprare il pranzo durante la pausa sia per fare la spesa al supermercato.

Il buono pasto non è un diritto che il lavoratore può pretendere ma è riconosciuto solo se lo prevede:

  • il Ccnl o il contratto collettivo aziendale;
  • il contratto individuale di lavoro;
  • la prassi aziendale.

La Cassazione ha chiarito in diverse occasioni che il buono pasto non ha natura retributiva ma serve a rimborsare al lavoratore che trascorre la pausa pranzo in azienda il costo dell’acquisto del cibo. Per questo, in generale, se il lavoratore non è presente in azienda (ad es. perché è in ferie o assente per altri motivi) non ha diritto al buono pasto.

Per quanto concerne lo smart working, si può dire che il buono pasto spetta se ciò è espressamente previsto dal Ccnl, da eventuali contratti collettivi aziendali o dall’accordo individuale di smart working. Se, invece, tali fonti non dicono nulla in merito, in base alle regole generali, si può affermare che il buono pasto non spetta.

A queste conclusioni è giunto, di recente, anche il tribunale di Venezia [2] secondo il quale il buono pasto non spetta ai pubblici dipendenti che hanno prestato la propria attività lavorativa in forma di lavoro agile, stante l’incompatibilità della suddetta modalità di lavoro con la fruizione del beneficio medesimo.


note

[1] Art. 18 ss., L. 81/2017.

[2] Trib. Venezia, 8 luglio 2020, n. 1069.


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2 Commenti

  1. Salve non ho compreso bene. Ma se il lavoro agile effettuato durante il covid, è stato svolto inserendo orario di ingresso e di uscita (quindi non facendo il vero e proprio smart working), consente la concessione del ticket? Sono una dipendente pubblica. Grazie

    1. Con risposta all’interpello n. 123/2021, l’Inps ha precisato che i lavoratori in smart working hanno diritto all’esenzione per i buoni pasto. Quindi, è previsto anche per il lavoro agile il diritto ai buoni pasto se il Ccnl lo prevede. Per sottoporre il tuo caso specifico all’attenzione dei professionisti del nostro sito e richiedere una consulenza clicca qui https://www.laleggepertutti.it/richiesta-di-consulenza

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