Oggi, il report della Cabina di regia. Per ministero della Salute e Istituto superiore di sanità la curva dei contagi inizia a stabilizzarsi.
La situazione resta delicata ma alcuni indicatori dicono che l’Italia sta andando nella direzione giusta. A confermarlo sono i dati della Cabina di regia, composta da esperti di ministero della Salute e Istituto superiore di sanità (Iss).
Come ogni venerdì, hanno divulgato il report settimanale, riferito al periodo 15-21 marzo, in base al quale vengono prese le decisioni su quali colori attribuire alle regioni. Più di un dato fa ben sperare.
Il presidente Iss, Silvio Brusaferro, ha parlato di «miglioramento complessivo», anche se nell’ambito di un contesto ancora a rischio dove, proprio per questo, è necessario continuare a rispettare le precauzioni anti-contagio e limitare i contatti al minimo.
Meno casi tra i medici e nelle rsa
I contagi sono in calo nelle residenze sanitarie assistite (rsa) e tra il personale sanitario. «Si continua a vedere un decremento dei casi negli operatori sanitari rispetto al resto della popolazione – ha osservato Brusaferro -. Elemento importante ed effetto positivo delle vaccinazioni. L’altra buona notizia riguarda l’andamento dei focolai nelle rsa. Rispetto alle strutture ospedaliere, il decremento dei focolai è continuo e significativo. Queste strutture sono state il primo target della vaccinazione insieme agli operatori sanitari».
In generale, è stata grande l’adesione di medici, infermieri e operatori sanitari alla campagna di vaccinazione, ha ricordato il ministro della Salute Roberto Speranza: i no vax, tra loro, sarebbero una sparuta minoranza. Il ministro ha tenuto a precisarlo oggi, durante la conferenza stampa in cui il premier Mario Draghi ha annunciato un decreto a breve che riguarderà proprio il personale sanitario non intenzionato a vaccinarsi (per approfondire leggi qui: Covid: il Governo vuole l’obbligo di vaccino per i sanitari).
«In Italia c’è un rallentamento della crescita della curva e i primi segnali di stabilizzazione», ha dichiarato il numero uno dell’Iss. L’età media dei positivi si aggira sui 40-50 anni. «Il combinato di vaccini e bella stagione ci fa sperare che la circolazione del virus possa essere ridotta e che man mano che si riporta a livelli più controllabili, possiamo adottare misure di rilassamento per recuperare maggiori spazi di libertà – ha continuato Brusaferro -. Mantenendo le misure e investendo moltissimo sulle vaccinazioni, possiamo guardare con fiducia all’estate».
A breve, saranno disponibili le nuove linee guida per curarsi da soli a casa. Gli asintomatici restano la stragrande maggioranza dei positivi, ma i pazienti gravi restano comunque troppi per i posti letto delle strutture sanitarie.
Terapie intensive ancora in affanno
«Il 39% delle terapie intensive sono occupate da pazienti Covid, rispetto al 36% della settimana scorsa – ha commentato il presidente dell’Iss -. Nelle aree mediche invece abbiamo il 43% dei posti letto occupati. Con le proiezioni a 30 giorni le probabilità che si saturino i posti in alcune Regioni è piuttosto elevata». Dodici quelle in cui si è sopra alla cosiddetta «soglia critica», pari al 30% dei posti letto occupati. «Cinque regioni (Friuli Venezia Giulia, Lazio, Piemonte, Puglia e Toscana) hanno un livello di rischio alto secondo il Dm del 30 aprile 2020 – si legge sul report -. Tredici regioni e province autonome hanno una classificazione di rischio moderato (di cui dieci ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e tre hanno una classificazione di rischio basso (Basilicata, Campania, e la Provincia autonoma di Bolzano)».
In tredici regioni, l’indice di trasmissione del virus, Rt, è superiore a 1: vuol dire che sono minimo da zona arancione. Se poi il valore supera 1,25, scatta la zona rossa.