Crediti e debiti che non si ereditano: cosa viene diviso tra gli eredi.
Nel momento in cui muore una persona, il suo patrimonio – attivo e passivo – finisce agli eredi. Sono eredi tutti coloro che accettano l’eredità: prima di questo momento, il semplice fatto di essere un familiare (anche convivente) non è sufficiente all’acquisizione della qualifica di erede e, quindi, non implica alcuna responsabilità patrimoniale.
Ci sono 10 anni dal decesso per fare l’accettazione di eredità; nell’arco di questo tempo, l’erede farà bene a comprendere qual è l’effettiva entità del patrimonio lasciato dal defunto per valutare se l’accettazione possa ritenersi economicamente vantaggiosa. Ecco perché è bene sapere quali sono i beni che rientrano nell’eredità e quali invece quelli che non si dividono tra gli eredi.
Di tanto ci occuperemo qui di seguito. Vedremo cioè quali sono le parti dell’attivo ereditario che passano in successione e quelle invece che non si trasferiscono. Ma procediamo con ordine.
Indice
Beni che rientrano nell’eredità
In generale, tutto il patrimonio del defunto – ossia i beni suscettibili di una valutazione economica – rientrano nell’eredità e, quindi, vanno in successione tra i vari eredi. Il che significa che coloro che accettano l’eredità acquisiscono una percentuale indivisa di tutto il patrimonio residuo, quello cioè esistente alla data del decesso.
Sono ricompresi nell’eredità anche i crediti residui del lavoratore dipendente come gli stipendi maturati e non ancora pagati, gli straordinari, i bonus, le gratifiche, le quote di tredicesima e quattordicesima maturate nel corso dell’anno fino alla morte.
Nell’eredità rientrano anche i rimborsi e i crediti nei confronti del Fisco (Agenzia delle Entrate).
Nell’eredità rientrano anche gli affitti percepiti dal defunto in qualità di locatore.
Per definire meglio i confini dei beni che rientrano nell’eredità (e che quindi vanno in successione) sarà meglio identificare i beni che non rientrano nell’eredità e, insieme ad essi, anche i debiti che non finiscono agli eredi. Di tanto parleremo meglio nel successivo paragrafo.
Beni che non rientrano nell’eredità
Nell’eredità non rientrano:
- i crediti personali del defunto come l’assegno di mantenimento percepito dall’ex coniuge o gli alimenti;
- le pensioni di invalidità, anch’esse infatti di natura personale.
Ci sono poi dei crediti che non rientrano nella successione ma non per questo non devono essere pagate. Vanno pagate, eccome. Solo che che non rientrano nella successione e, quindi, vengono liquidate anche a chi rinuncia all’eredità. Si tratta cioè di crediti che prescindono dalla qualità di eredi. Essi sono:
- la pensione di reversibilità (o «pensione ai superstiti»): quest’ultima finisce ai familiari del defunto, secondo le regole stabilite dalla legge, a prescindere dall’eventuale accettazione dell’eredità. Quindi, ad esempio, il coniuge che rinuncia all’eredità ha comunque diritto alla reversibilità del defunto;
- l’indennità sostitutiva del preavviso;
- l’indennità di anzianità;
- il Tfr ossia il trattamento di fine rapporto;
- polizze vita: il beneficiario di una polizza vita può essere un soggetto diverso dall’erede e la liquidazione della polizza non costituisce una violazione della quota legittima;
- polizze previdenziali e fondi pensione: anche in questi casi, è possibile istituire un beneficiario diverso dagli eredi legittimi
L’erede non ha la possibilità di pretendere di essere assunto al posto del defunto o di continuare a percepire il suo stipendio.
Debiti che rientrano nell’eredità
Nell’eredità rientrano tutti i debiti del defunto, salvo alcune categorie che vedremo a breve.
Se ci sono ipoteche sugli immobili del defunto e gli eredi accettano l’eredità, queste non si estinguono con la morte del mutuatario. La banca può sempre rifarsi sull’immobile ipotecato.
Se il defunto aveva prestato una fideiussione, questa rientra nell’eredità: quindi, gli eredi dovranno fare da garante al debitore in favore del quale la fideiussione era stata prestata.
Le spese funerarie rientrano nell’eredità.
Debiti che non rientrano nell’eredità
Gli eredi non sono tenuti a pagare i seguenti debiti del defunto:
- mantenimento che il defunto versava all’ex coniuge o ai figli; questi ultimi saranno comunque ricompensati con l’eredità del defunto, in qualità di eredi legittimari;
- sanzioni amministrative, penali e multe stradali: tali debiti non si trasferiscono agli eredi, sicché lo Stato o il Comune non potrà riscuoterle;
- sanzioni fiscali: se il defunto non ha pagato le tasse o ha commesso un’irregolarità tributaria, il debito principale con l’Erario passa agli eredi ma questi ultimi non devono pagare le relative sanzioni.