Al momento, le regole sono quelle pre-Covid: dunque, chi ha molte insufficienze può essere rimandato. Ma si attende una decisione definitiva dal ministero.
È stato un lungo anno scolastico, buona parte del quale in didattica a distanza (dad), specie per gli studenti delle scuole superiori.
Mentre il mondo scolastico si divide nelle regioni arancioni, tra chi farà tornare gli alunni in classe prima di Pasqua, anche solo per due o tre giorni, e chi sceglie invece di rimandare a dopo le vacanze, c’è un altro tema che tiene banco relativamente alle scuole ed è quello delle bocciature.
Per il momento, le regole per la valutazione degli studenti a fine anno restano quelle dell’era pre-Coronavirus, ossia chi ha un rendimento scarso rischia di ripetere l’anno scolastico. Ma a molti questo metro non piace. E comunque, a breve, dovrebbe arrivare un provvedimento del ministero della Pubblica Istruzione con la decisione definitiva.
Il capo dell’Associazione nazionale dei presidi, Antonello Giannelli, pensa che ci voglia equilibrio. «Non credo che sia utile la promozione automatica – spiega Giannelli – ma non ci potrà neppure essere troppo rigore, bisognerà tenere conto del disagio di un anno così travagliato distinguendo almeno tra chi si è impegnato anche se non ha raggiunto gli obiettivi e chi no».
L’anno scorso, la ministra della Pubblica Istruzione, Lucia Azzolina, decise per la promozione automatica. Quest’anno, spetterà al suo successore Patrizio Bianchi scegliere come sbrogliare la matassa. Una sua ordinanza è attesa a breve, entro il mese prossimo, ed è lì che si indicherà precisamente come ci si dovrà regolare per gli scrutini di fine anno. C’è ancora tempo: difficilmente, la decisione arriverà prima della fine di aprile.
Ma che il clima non sia esattamente «permissivo» come quello dello scorso anno è deducibile da alcuni elementi. Nel varare le nuove regole per la maturità, il ministro Bianchi ha previsto che quest’anno rimarrà anche il giudizio di ammissione: l’anno scorso, invece, in virtù della situazione eccezionale che gli studenti e il mondo intero si erano ritrovati a vivere, era stato stabilito di cancellare questa valutazione.
Si terrà comunque conto delle condizioni di disagio in cui i ragazzi hanno studiato quest’anno: agli esami saranno ammessi comunque coloro che non hanno potuto frequentare in dad per problemi logistici, ma è l’unica deroga possibile al requisito della frequenza.
Del 6 politico per tutti, il ministro Bianchi non ha voluto neanche lontanamente sapere. «Sono i consigli di classe a decidere le valutazioni», ha continuato a dire anche in questi giorni.
Se la possibilità di bocciare gli studenti dovesse restare concreta, la preoccupazione dei dirigenti scolastici sarebbe soprattutto quella di eventuali ricorsi. Ricorsi che avrebbero buone probabilità di essere accolti, visto il difficile anno scolastico che è stato. La questione riguarda specialmente le scuole superiori, dato che alle elementari non è più possibile bocciare e alle medie le percentuali sono molto basse.
Bianchi, comunque, ha ancora circa trenta giorni per prendere una decisione definitiva e valutare se ammorbidire un po’ i criteri o meno.