La busta paga di dicembre può riservare delle sorprese per il lavoratore a causa dei conguagli fiscali.
Sei un lavoratore dipendente. Nel mese di dicembre, contavi di ricevere uno stipendio più ricco del solito a causa del pagamento della tredicesima e, invece, hai ricevuto una brutta sorpresa. Nel cedolino, sotto la voce conguaglio Irpef, c’è una trattenuta consistente che ti ha abbassato di molto il netto in busta. Ti chiedi di cosa si tratta e come funziona il conguaglio.
Il lavoratore dipendente non paga le tasse autonomamente ma assolve a tale obbligo tramite il datore di lavoro. Come mai, spesso, nel mese di dicembre, la busta paga fa registrare pesanti trattenute?
Dicembre è l’ultimo mese dell’anno fiscale ed è su questa mensilità che il datore di lavoro procede a recuperare eventuali somme trattenute in difetto nel corso dell’anno oppure, viceversa, ad erogare al dipendente eventuali somme che sono state trattenute oltre il necessario. Ma andiamo per ordine e scopriamo come funziona il conguaglio.
Cos’è l’Irpef?
L’Irpef, acronimo di imposta sul reddito delle persone fisiche, è la principale forma di tassazione presente nel nostro Paese e si applica su tutti i redditi da lavoro, da rendita o fondiari. Si tratta di un’imposta progressiva per scaglioni che serve a finanziare lo Stato e, attraverso le addizionali comunale e regionale all’Irpef, il proprio Comune e la propria Regione di residenza.
Quando si dice che l’Irpef è un’imposta progressiva ci si riferisce al fatto che questa tassa si calcola applicando sul reddito percepito durante il periodo di imposta (e cioè l’anno solare) aliquote fiscali diverse a seconda dell’ammontare del reddito percepito. Ne consegue che chi guadagna di più sarà tassato di più come evidenzia la progressione delle aliquote Irpef vigenti nel 2021.
Scaglioni Irpef 2021 | Aliquota Irpef 2021 | Imposta dovuta |
---|---|---|
fino a 15.000 euro | 23% | 23% del reddito |
da 15.001 fino a 28.000 euro | 27% | 3.450,00 + 27% sul reddito che supera i 15.000,00 euro |
da 28.001 fino a 55.000 euro | 38% | 6.960,00 + 38% sul reddito che supera i 28.000,00 euro |
da 55.001 fino a 75.000 euro | 41% | 17.220,00 + 41% sul reddito che supera i 55.000,00 euro |
oltre 75.000 euro | 43% | 25.420,00 + 43% sul reddito che supera i 75.000,00 euro |
Irpef: come si paga nel lavoro dipendente?
Le modalità di pagamento dell’Irpef dipendono dalla tipologia di rapporto di lavoro nell’ambito del quale vengono percepiti i redditi soggetti a tassazione. In particolare, i lavoratori dipendenti non devono provvedere da soli a versare l’Irpef allo Stato, come fanno invece i lavoratori autonomi e gli imprenditori. Infatti, è il datore di lavoro che, in qualità di sostituto di imposta, procede, mese per mese, a trattenere l’Irpef in busta paga dallo stipendio lordo del lavoratore e a versare le ritenute all’Agenzia delle Entrate.
Ovviamente, visto che l’Irpef deve essere calcolata sul reddito percepito durante tutto l’anno, le ritenute mensili operate dal datore di lavoro vengono effettuate sulla base del reddito presuntivo. In altre parole, sulla base della retribuzione del lavoratore, si fa una stima di quanto percepirà durante tutto l’anno e si procede conseguentemente a calcolare le trattenute mensili.
Conguaglio Irpef: cos’è?
Il mese di dicembre è l’ultima mensilità dell’anno fiscale ed è, dunque, anche l’ultima occasione utile per verificare il reddito annuale effettivamente percepito dal dipendente e la correttezza delle trattenute mensili operate negli undici mesi precedenti. Da questa verifica può emergere che:
- il datore di lavoro ha trattenuto mensilmente più soldi del necessario;
- le ritenute mensili operate sono insufficienti a coprire l’importo dovuto a titolo di Irpef.
Quando si verifica la prima ipotesi, il lavoratore troverà una sorpresa positiva nella busta paga di dicembre. Infatti, visto che le ritenute operate nei mesi precedenti si sono rivelate eccessive, nel mese di dicembre non verranno effettuate trattenute o, comunque, verranno sottratti meno soldi. Tutto ciò si traduce in un netto in busta più pesante e generoso di quanto sperato.
Quando, invece, si verifica il secondo scenario, il lavoratore riceverà, con la busta paga di fine anno, una brutta sorpresa. Il datore di lavoro, infatti, effettuerà il conguaglio Irpef e tratterrà dallo stipendio lordo la maggiore somma dovuta che non è stata trattenuta mese per mese, con l’effetto di ridurre notevolmente il netto percepito.