Padre deceduto: posso ottenere il riconoscimento di paternità?


L’iter da seguire per far riconoscere un uomo come proprio padre
Le cronache dei media talvolta si riempiono di episodi anche commoventi di figli che non hanno mai potuto conoscere i propri genitori biologici. Come è ovvio che sia, è più frequente che il genitore sconosciuto sia il padre piuttosto che la madre. Infatti, la madre è sempre certa, ma il padre invece no.
Diversi possono essere i motivi che possono spingere un papà a non riconoscere un figlio: la “vergogna” perché, magari, il figlio è frutto di una relazione adulterina oppure la condizioni di estrema povertà che impediscono di potersi prendere cura del neonato. Talvolta, la causa è legata anche allo scarso senso morale che purtroppo contraddistingue alcuni uomini.
Tuttavia, se in un primo momento, il padre non ha riconosciuto il proprio figlio, potrebbe sempre ripensarci e prendere i contatti con quest’ultimo oppure potrebbe essere il figlio stesso a rintracciare il suo papà. Ma senza un formale riconoscimento (cioè senza un processo ed una sentenza) quel padre e quel figlio non saranno mai tali per la legge. E se poi quel padre appena ritrovato dovesse morire? Si può ottenere il riconoscimento di paternità di un padre deceduto? Nell’articolo che segue cercheremo di dare una risposta a questo interrogativo; inoltre, spiegheremo quali sono i passaggi che un figlio o una figlia deve compiere per ottenere tale riconoscimento.
Che fare per accertare la paternità di un uomo già defunto?
Se nel corso della tua esistenza sei venuto in qualsiasi modo a sapere che un uomo, oggi purtroppo già deceduto, era quel papà che non hai mai conosciuto, sei ancora in tempo per farlo accertare legalmente. La legge [1] consente di far dichiarare con sentenza la paternità (ed anche la maternità), anche se il presunto padre (o madre) è già deceduto.
Quindi, per ottenere il riconoscimento della paternità, occorre avviare una causa davanti al tribunale civile.
La legge [2] precisa che:
- la prova della paternità può essere data con ogni mezzo (testimoni, test del dna);
- la sola dichiarazione della madre e la sola esistenza di rapporti tra la madre ed il preteso padre all’epoca del concepimento non costituiscono prova della paternità.
Questo significa che per ottenere una sentenza che riconosca un uomo come tuo padre non è sufficiente la prova della dichiarazione fatta da tua madre di aver avuto rapporti con quell’uomo nel periodo del concepimento. Occorreranno quindi altre prove per convincere il giudice. E la prova fondamentale è ovviamente il test comparativo del dna.
A tale scopo, nella grande maggioranza dei casi, il giudice disporrà la riesumazione del cadavere per far compiere, dal consulente medico legale d’ufficio, gli opportuni accertamenti.
Se gli accertamenti daranno un riscontro positivo, il processo si concluderà con una sentenza che dichiarerà che quell’uomo era tuo padre.
Quando un figlio avvia un processo per far accertare la paternità, occorre disporre di prove solide come sono i testimoni, diversi dalla madre, che possano confermare i rapporti avuti da quell’uomo con la propria madre.
Il riconoscimento della paternità avviene con una sentenza
Caratteristiche del processo per il riconoscimento di paternità
Abbiamo detto che per ottenere il riconoscimento di paternità occorre una sentenza. Questo significa che bisogna iniziare una causa. Ma contro chi?
La legge [3] stabilisce che se il presunto padre è defunto, la causa deve essere proposta:
- contro i suoi eredi (cioè i figli già riconosciuti di quell’uomo);
- se non ci sono eredi, occorre che la causa venga proposta contro un curatore che sarà nominato dallo stesso giudice davanti al quale la causa sarà trattata.
Se il figlio che intende ottenere il riconoscimento della paternità del padre defunto è minorenne [4]:
- la causa potrà essere iniziata dal suo genitore o dal suo tutore;
- occorrerà comunque il consenso del minore che abbia compiuto i quattordici anni sia per iniziare la causa, sia per proseguirla se era già iniziata prima del compimento del quattordicesimo anno d’età.
Evidenziamo inoltre che il figlio può avviare la causa per il riconoscimento della paternità senza alcun limite di tempo: l’azione è infatti imprescrittibile e può essere iniziata anche a distanza di molti anni [5].
Se il figlio dovesse morire senza aver avviato la causa, essa può essere avviata dai suoi discendenti entro il termine di due anni dalla morte. Se invece il figlio dovesse morire prima che la causa sia terminata, il processo potrà essere proseguito dai suoi discendenti.
La sentenza che accerta la paternità produrrà i suoi effetti fin dalla nascita del figlio:
- se il padre, dunque, è ancora vivo egli sarà tenuto agli obblighi di legge nei confronti anche di questo figlio e fin dal momento della sua nascita (in particolare, il dovere di mantenimento);
- il figlio sarà erede legittimo a tutti gli effetti di colui il quale è stato riconosciuto come suo padre.
L’azione di riconoscimento della paternità è imprescrittibile
note
[1] Art. 269 cod. civ.
[2] Art. 269 cod. civ.
[3] Art. 276 cod. civ.
[4] Art. 273 cod. civ.
[5] Art. 270 cod. civ.