Chi rilascia la classe energetica di una casa?


Chi deve redigere e firmare l’attestato di prestazione energetica richiesto per la compravendita o l’affitto di un immobile?
L’attestato di classe energetica è uno dei documenti diventati essenziali per la compravendita di un’abitazione, per l’affitto o per beneficiare di agevolazioni fiscali come, ad esempio, il superbonus 110%. Ma chi rilascia la classe energetica di una casa? O detto in un altro modo: come ottenere la classe energetica di una casa? A chi bisogna rivolgersi?
Questo certificato, prima conosciuto come Ace e ora chiamato ufficialmente Ape (Attestato di prestazione energetica) descrive le caratteristiche di un immobile dal punto di vista energetico su una scala da A4 a G. Non va confuso con l’Aqe, cioè l’attestato di qualificazione energetica che contiene le caratteristiche principali energetiche dell’edificio e i fabbisogni di energia primaria ma che non rilascia la classe energetica dell’edificio.
La certificazione dura, di solito, una decina di anni: tutto dipende dallo stato di manutenzione della caldaia. Vediamo, però, chi è la persona responsabile di redigere e firmare il documento, cioè chi rilascia la classe energetica di una casa.
Indice
Attestazione prestazione energetica: quando è obbligatoria?
Rilasciare la certificazione energetica della casa è obbligatorio per la compravendita o l’affitto di un immobile. Chi mette un annuncio per vendere un appartamento, deve per forza far presente la sua classe energetica, ovvero il valore in kWh per metro quadro all’anno.
L’attestato è indispensabile anche per ottenere l’agibilità e per accedere alle agevolazioni fiscali che hanno alla base il fattore energetico, come il superbonus 110%.
Nello specifico, ci vuole l’Ape per:
- il trasferimento a titolo oneroso di un immobile (compravendita);
- il trasferimento a titolo gratuito (donazione);
- l’affitto;
- gli annunci di vendita o l’affitto di un’unità immobiliare;
- la certificazione energetica di un immobile di nuova costruzione;
- la ristrutturazione di un edificio quando i lavori incidono su oltre il 25% della superficie di involucro (pareti e tetti);
- l’accesso al superbonus 110%;
- i contratti nuovi o rinnovati per gestione di impianti termici o di climatizzazione di edifici pubblici.
L’Ape va aggiornato nel caso in cui vengano effettuati dei lavori di riqualificazione o di ristrutturazione che modificano la prestazione energetica dell’immobile (sostituzione di caldaia o di infissi, cappotto termico, ecc.).
Attestato prestazione energetica: quando non è obbligatorio?
L’Ape (che ha sostituito l’Ace, cioè l’attestato di certificazione energetica) non viene richiesto per gli edifici:
- isolati con superficie utile totale inferiore a 50 metri quadrati;
- industriali e artigianali con ambienti riscaldati per esigenze del processo produttivo o che utilizzano reflui energetici del processo produttivo non altrimenti utilizzabili ovvero quando il loro uso e/o le attività svolte al loro interno non ne prevedano il riscaldamento o la climatizzazione;
- agricoli e rurali non residenziali senza impianti di climatizzazione;
- non compresi nelle categorie di edifici classificati sulla base della destinazione d’uso di cui all’articolo 3 del d.P.R. 26 agosto 1993, n. 412, il cui utilizzo standard non prevede l’installazione e l’impiego di sistemi tecnici di climatizzazione, quali box, cantine, autorimesse, parcheggi multipiano, depositi, strutture stagionali a protezione degli impianti sportivi;
- adibiti a luoghi di culto e allo svolgimento di attività religiose;
- ruderi, così espressamente dichiarati nell’atto notarile;
- in costruzione al rustico o nello stato di scheletro strutturale, così espressamente dichiarati nell’atto notarile.
Attestato prestazione energetica: chi lo rilascia?
Rilascia la classe energetica, cioè è incaricato di redigere l’attestato di prestazione Ape, il certificatore energetico con competenze specifiche in materia. Sono le Regioni a gestire la preparazione, la supervisione e l’accreditamento di questi tecnici abilitati alla progettazione degli edifici e degli impianti. Parliamo, dunque, di architetti, ingegneri e geometri, anche se, di per sé, il certificatore energetico può ottenere tale qualifica professionale.
Che cosa devono attestare nell’Ape questi professionisti? L’analisi viene effettuata tramite particolari software che stabiliscono la classe energetica dell’immobile in base:
- alle caratteristiche geometriche e di esposizione dell’edificio:
- alle caratteristiche delle murature e degli infissi:
- alla tipologia degli impianti di riscaldamento, di raffrescamento e per la produzione di acqua calda sanitaria;
- agli eventuali impianti di ventilazione meccanica;
- agli eventuali sistemi di produzione di energia rinnovabile.
Rilevati e analizzati questi elementi, il certificatore elabora le informazioni e poi compila e rilascia l’Ape riportando le caratteristiche energetiche dell’immobile. Il documento deve essere conservato insieme al libretto della caldaia e consegnato al nuovo proprietario o al locatario. Una copia dovrà essere consegnata alla Regione competente.
Non c’è un costo minimo per il rilascio dell’Ape: varia a seconda delle caratteristiche dell’immobile. Di norma, si paga tra i 150 e i 250 euro.