Come si richiede l’attestato di prestazione energetica?


A chi bisogna rivolgersi per ottenere l’Ape con la classe energetica dell’immobile, documento necessario per vendere o affittare una casa.
Ci sono dei documenti di cui non si può fare a meno quando si deve vendere o affittare una casa o quando si punta ad ottenere determinati bonus in caso di ristrutturazione dell’immobile. Uno di questi è sicuramente l’attestato di prestazione energetica, noto anche come Ape. Si tratta di una certificazione in cui si dichiara lo stato dell’edificio dal punto di vista del risparmio energetico e si definisce la classe a cui esso appartiene. Ma come si richiede l’attestato di prestazione energetica? Quando è obbligatorio? E chi lo deve rilasciare?
C’è da premettere che l’attestato di prestazione energetica non è un diritto del proprietario dell’immobile ma un obbligo da rispettare. E va pagato: non è, infatti, un documento che si ottiene gratuitamente, magari scaricandolo da Internet per farlo compilare alla persona incaricata. Ci sono dietro una serie di perizie e di verifiche volte a stabilire la classe energetica dell’edificio con assoluta precisione, poiché vendere o affittare una casa oppure chiedere ad esempio il superbonus dichiarando che l’immobile appartiene ad una classe sbagliata può comportare delle sanzioni.
Ecco nel dettaglio come si richiede l’attestato di prestazione energetica e chi si prende la responsabilità di sottoscriverlo.
Indice
Attestato prestazione energetica: a che serve?
Perché un cittadino è obbligato a richiedere l’attestato di prestazione energetica? Questo certificato è stato introdotto nel 2005 affinché vengano messe nero su bianco le prestazioni energetiche di un’unità immobiliare o di un edificio.
Quello che oggi si chiama Ape una volta era conosciuto come Aqe, cioè attestato di qualificazione energetica, e poi come Ace, vale a dire attestato di certificazione energetica. Giusto per dire che stiamo parlando della stessa cosa, ribattezzata Ape dalla normativa più recente.
Il documento, quindi, attesta la prestazione energetica dell’immobile, al quale si attribuisce un punteggio che fa riferimento ad una tabella delle caratteristiche energetiche della casa. Queste caratteristiche riguardano il consumo di calore e la capacità di isolamento, per arrivare a stabilire sia la dispersione sia il risparmio di energia.
L’Ape viene richiesta per qualsiasi tipo di edificio e per qualsiasi destinazione di uso, che si tratti ad esempio di un’abitazione, di un negozio o di una scuola. È obbligatorio in caso di compravendita o di affitto di una casa ed anche per ottenere agevolazioni fiscali legate al miglioramento energetico dell’edificio.
Nel dettaglio, l’Ape è necessario in caso di:
- trasferimento a titolo oneroso di un immobile (compravendita);
- trasferimento a titolo gratuito (donazione);
- affitto;
- annunci di vendita o affitto di un’unità immobiliare;
- certificazione energetica di un immobile di nuova costruzione;
- ristrutturazione di un edificio quando i lavori incidono su oltre il 25% della superficie di involucro (pareti e tetti);
- accesso al superbonus 110%;
- contratti nuovi o rinnovati per gestione di impianti termici o di climatizzazione di edifici pubblici.
Il documento deve essere, ovviamente, aggiornato nel caso vengano effettuati dei lavori di riqualificazione o di ristrutturazione che possano modificare la prestazione energetica dell’immobile.
L’Ape dura 10 anni dalla data in cui è stato rilasciato, purché conservato insieme al libretto dell’impianto di riscaldamento e alla certificazione dei controlli periodici della caldaia. Se mancano questi altri due documenti, l’attestato sarà valido fino all’anno successivo a quello in corso.
Attestato prestazione energetica: come viene rilasciato?
L’attestato di prestazione energetica viene rilasciato da un tecnico abilitato da un ente competente, purché sia estraneo alla proprietà, alla progettazione o alla realizzazione dell’immobile. In altre parole, l’Ape non può essere sottoscritto da un tecnico per la propria abitazione o per un immobile che lui stesso ha progettato. Occorrerà, comunque, rivolgersi ad un architetto, un ingegnere o un geometra, anche se oggi è possibile ottenere la qualifica di certificatore energetico. L’importante è che il professionista sia iscritto ad un apposito registro regionale.
Il tecnico sarà tenuto fare un sopralluogo e a certificare:
- l’esposizione e l’orientamento dell’edificio;
- il rapporto tra la superficie vetrata della facciata e la superficie dell’appartamento;
- le caratteristiche tecniche delle mura perimetrali dell’immobile;
- la tipologia e le caratteristiche degli infissi esterni e dell’impianto di riscaldamento e di raffrescamento;
- le fonti e le tecnologie di produzione di acqua calda sanitaria (gas, pompa di calore, pellet, ecc.);
- i sistemi di energia rinnovabile, come i pannelli fotovoltaici, se presenti nell’edificio.
Tutto ciò servirà a stabilire la classe energetica della casa attraverso l’indice di prestazione energetica.
Una volta redatto, l’attestato va consegnato al proprietario della casa, che dovrà conservarlo attentamente visto che si tratta di un documento ufficiale. Il tecnico invierà per via telematica una copia al registro informatico regionale.
Attestato prestazione energetica: quanto costa?
Il costo dell’attestato di prestazione energetica non è stabilito dalla legge e può cambiare a seconda di diversi fattori, come la zona in cui si trova l’immobile, le sue caratteristiche, ecc. Di norma, vengono richiesti non meno di 150 euro e non più di 250 euro.