Il lavoratore deve essere adibito alle attività lavorative per cui è stato assunto.
Lavori presso un ristorante con mansioni di cameriere di sala. Sono, però, ormai due anni che svolgi, di fatto, la funzione di maître visto che il lavoratore che rivestiva questa qualifica si è dimesso. L’assegnazione di mansioni superiori è legittima? Hai diritto alle differenze retributive?
Essere adibiti a mansioni più elevate rispetto a quelle previste dal contratto è, indubbiamente, un’occasione di sviluppo professionale ma comporta anche maggiori responsabilità. Nella prassi succede spesso che il datore di lavoro assegni al dipendente mansioni superiori: ma sono legittime?
Innanzitutto, occorre capire se il lavoratore è interessato a svolgere un’attività di maggiore complessità rispetto a quella per cui è stato assunto. Inoltre, è necessario che le maggiori responsabilità attribuite siano anche adeguatamente remunerate.
Indice
Cosa sono le mansioni del lavoratore?
Le mansioni del lavoratore sono uno degli elementi essenziali del contratto di lavoro poiché identificano il ruolo che il dipendente ricopre all’interno dell’organizzazione aziendale e i compiti che gli sono attribuiti. Le mansioni non sono altro che le attività quotidiane che il lavoratore è chiamato a svolgere durante il rapporto di lavoro. L’insieme di queste attività costituisce la qualifica.
Nella qualifica di cameriere di sala rientrano una serie di mansioni, tra cui, apparecchiare la tavola, sbarazzare, prendere gli ordini, servire le pietanze ai commensali, fare da raccordo tra la cucina e la sala, etc.
Cos’è l’inquadramento del lavoratore?
Le varie qualifiche che possono essere attribuite al lavoratore sono inserite nei livelli di classificazione del personale stabiliti dai contratti collettivi di lavoro.
Quando viene assunto il dipendente viene dunque assegnato ad una qualifica che corrisponde ad un determinato livello di inquadramento nel Ccnl. Ad esempio, il cameriere di sala è inquadrato al 4° livello del Ccnl Pubblici esercizi.
L’inserimento in un livello piuttosto che in un altro serve a identificare il grado di complessità, di responsabilità e di autonomia delle mansioni assegnate. Inoltre, i Ccnl stabiliscono gli stipendi minimi che devono essere erogati ai lavoratori proprio sulla base dei livelli di inquadramento.
Mansioni: possono essere modificate?
La legge [1] prevede che il lavoratore, per tutta la durata del rapporto di lavoro, deve essere adibito:
- alle mansioni per cui è stato assunto;
- a quelle corrispondenti all’inquadramento superiore che ha successivamente acquisito;
- a mansioni riconducibili allo stesso livello e categoria legale di inquadramento delle ultime effettivamente svolte.
Esiste, dunque, un pieno potere del datore di lavoro di modificare le mansioni del dipendente purché si resti sempre all’interno dello stesso livello di inquadramento. Per tornare al nostro esempio, il dipendente assunto come cameriere di sala ed inquadrato al 4° livello del Ccnl Pubblici Esercizi può essere adibito ad altre qualifiche del medesimo livello, come gelatiere, pizzaiolo o barman.
Mansioni superiori: cosa sono?
L’adibizione a mansioni superiori si ha quando al lavoratore viene richiesto di svolgere dei compiti che appartengono ad un livello più alto nella scala di classificazione del personale del Ccnl. Tornando sempre al nostro esempio, se al lavoratore assunto con qualifica di cameriere di sala, inquadrato al 4° livello del Ccnl Pubblici Esercizi, vengono assegnati i compiti propri del maître, che è inquadrato al 3° livello, siamo in presenza di un’adibizione a mansioni superiori.
La legge prevede che far svolgere compiti più elevati al lavoratore sia possibile ma scattano due conseguenze:
- per il periodo di svolgimento di mansioni superiori al dipendente spetta lo stipendio (più elevato) che corrisponde al maggiore livello di inquadramento cui sono riconducibili le attività svolte;
- l’assegnazione diviene definitiva, salva diversa volontà del lavoratore, dopo sei mesi continuativi o il diverso lasso di tempo previsto dal Ccnl.
Tornando al nostro esempio, il cameriere adibito al ruolo di maître avrà diritto allo stipendio previsto per il 3° livello per tutto il periodo e, dopo tre mesi, l’assegnazione al superiore livello diventa definitiva. Il Ccnl Pubblici Esercizi prevede, infatti, che il dipendente ha diritto al livello superiore dopo tre mesi di assegnazione a mansioni superiori, e non sei mesi come previsto dalla legge.
Assegnazione a mansioni superiori: cosa fare?
Se il datore di lavoro adibisce il dipendente a mansioni superiori senza, però, riconoscergli né il livello né il maggiore stipendio, il lavoratore matura il diritto a ricevere le differenze retributive.
Come abbiamo visto, il Ccnl prevede dei minimi di stipendio diversi a seconda del livello di inquadramento. Se l’azienda non eroga spontaneamente queste differenze il lavoratore potrà agire in giudizio e chiedere al giudice del lavoro di accertare il diritto ad essere inquadrato nel superiore livello, corrispondente alle mansioni realmente svolte, e condannare il datore di lavoro al pagamento delle differenze stipendiali maturate, oltre agli interessi e alla rivalutazione.
note
[1] Art. 2103 cod. civ.