Cos’è il bullismo? Quali sono le cause e le conseguenze? A chi rivolgersi?
Tuo figlio è un ragazzino socievole, solare e molto insicuro. Ultimamente, hai notato un evidente cambiamento di umore. È diventato ansioso, teso e irritabile. Quando torna a casa dopo le lezioni scolastiche, si chiude in camera sua e non ha intenzione di uscire. Come mai? Hai cercato di instaurare un dialogo con lui senza essere troppo invadente e, dopo varie titubanze, in preda al panico, ha deciso di confidarsi con te. Hai scoperto che a scuola è stato preso di mira da un gruppo di studenti più grandi. Tuo figlio è chiaramente vittima di bullismo. A questo punto, ti stai chiedendo: «Come difendersi dai bulli?».
Prima di rispondere alla domanda, è bene fare una breve premessa. Il bullismo indica una serie di comportamenti di prevaricazione e sopraffazione, realizzati da uno o più soggetti nei confronti di una persona (spesso, timida, insicura e fragile) scelta come bersaglio di violenze verbali, fisiche e/o telematiche.
Questo fenomeno può consistere in attacchi fisici e/o verbali (è il cosiddetto bullismo diretto); può tradursi nell’isolamento o nell’esclusione della vittima dal gruppo (in tal caso, parliamo di bullismo indiretto); può realizzarsi attraverso strumenti telematici come Internet, smartphone, ecc. (è il cosiddetto cyberbullismo).
Ma quali sono le cause del bullismo? Quanto contano i modelli educativi impartiti dai genitori? Come ha precisato la Corte di Cassazione [1], i genitori hanno l’onere di impartire ai figli l’educazione necessaria per non recare danni a terzi nella loro vita di relazione, nonché di vigilare sul fatto che l’educazione sia adeguata al carattere e alle attitudini del minore, dovendo rispondere delle eventuali carenze educative a cui è riconducibile l’illecito commesso dal figlio.
A seguire, troverai l’intervista al dr. Maurizio Cottone (specialista in psicoterapia psicoanalitica) con l’analisi dei profili psicologici del bullo e della vittima, la spiegazione delle cause del bullismo, alcuni suggerimenti per prevenire questo fenomeno a casa e a scuola. Dopodiché, ti spiegherò come difendersi dal bullismo e dal cyberbullismo e come ottenere il risarcimento dei danni subiti.
Indice
- 1 Come riconoscere un bullo?
- 2 Quali sono le cause all’origine del bullismo?
- 3 Come prevenire gli atti di bullismo a casa e a scuola?
- 4 Qual è il profilo psicologico della vittima di bullismo?
- 5 Come si configura il bullismo tra adulti?
- 6 Quali sono le conseguenze psicologiche del bullismo?
- 7 Come difendersi dai bulli?
- 8 Bullismo e cyberbullismo: come difendersi?
Come riconoscere un bullo?
Solitamente, il bullo è un ragazzo insicuro che scarica all’esterno le proprie fragilità individuando alcuni soggetti, che invece manifestano le loro emozioni (come la paura), come facili bersagli dei loro attacchi.
Quali sono le cause all’origine del bullismo?
Le cause all’origine del bullismo risiedono nei modelli educativi trasmessi dalla madre e dal padre. Diciamo che sulla base della fragilità trasmessa nei primi mesi di vita attraverso l’accudimento materno nei momenti in cui si ha a che fare con una coppia genitoriale sbilanciata, il modello paterno è solitamente un modello autoritario.
Le fragilità dei genitori vengono gestite dal modello materno attraverso l’implosione e dal modello paterno attraverso l’esplosione (cioè l’emissione all’esterno della propria fragilità in forme rabbiose). Il figlio, solitamente maschio ma può essere anche femmina, che cresce seguendo questo tipo di modello, per forza di cose quando si trova in situazioni angoscianti come quelle del rapporto gruppale tra pari, con molta probabilità, c’è il rischio che possa diventare un bullo.
Come prevenire gli atti di bullismo a casa e a scuola?
È importante sensibilizzare:
- gli insegnanti attraverso seminari formativi e informativi da parte di psicologi specializzati in materia;
- i genitori attraverso seminari informativi;
- gli studenti prestando attenzione ad ogni tipo di fenomeno che può verificarsi nelle singole classi.
Qual è il profilo psicologico della vittima di bullismo?
In genere, la vittima di bullismo è un ragazzo timido e introverso che trattiene le emozioni ed entra in una sorta di cortocircuito con l’aggressore, che vede in questi un facile bersaglio.
Come si configura il bullismo tra adulti?
Le modalità in cui si configura il bullismo tra gli adulti sono le stesse delle dinamiche che scattano tra i ragazzi. Fra gli adulti è tipico prendere di mira coloro che sono considerati “diversi” per il proprio orientamento sessuale, per le proprie opinioni politiche, per il proprio credo religioso, per la propria appartenenza etnica.
Quali sono le conseguenze psicologiche del bullismo?
Si verificano veri e propri casi di danno psichico. Questi traumi possono essere permanenti. Nel campo di diritto del lavoro, quando ci sono prove legate a questo tipo di fenomeno di bullismo è possibile richiedere il risarcimento.
Come difendersi dai bulli?
Non è facile difendersi da situazioni di prevaricazione e di violenza, in particolare se vengono effettuate da un gruppo. Nel rapporto tra individui, solitamente, sarebbe consigliabile, per la vittima, un’analisi affinché possa lavorare sulle proprie paure e sui blocchi che permettono al bullo di prevaricare continuamente, in quanto superare le proprie paure le proprie angosce neutralizza il bullo. Nel momento in cui si accorge che tu non hai paura, il bullo esaurisce il suo attacco e cambia obiettivo.
Bullismo e cyberbullismo: come difendersi?
Dopo aver analizzato il bullismo dal punto di vista psicologico nell’intervista al dr. Maurizio Cottone, a seguire ti spiegherò cosa prevede la legge e come difendersi dai bulli.
Come difendersi dal bullismo?
Nel caso in cui gli atti di bullismo dovessero tradursi in percosse, lesioni, minacce, molestie o diffamazione ai danni della vittima, è possibile sporgere denuncia-querela all’autorità giudiziaria (rivolgendosi alla questura, ai carabinieri oppure alla Procura della Repubblica). Si avvia così un procedimento penale volto ad accertare la responsabilità del bullo e ad ottenere la sua condanna.
Attenzione: è possibile procedere penalmente nei confronti del bullo soltanto se ha già compiuto 14 anni.
Come difendersi dal cyberbullismo?
Il bullismo può essere realizzato anche attraverso strumenti telematici (ad esempio, Internet). In tal caso, parliamo di cyberbullismo.
Se tuo figlio è vittima di cyberbullismo, puoi rivolgerti al questore della tua città per chiedere l’ammonimento del bullo. Se la vittima è un minore di 14 anni, può avanzare direttamente la richiesta di ammonimento al questore.
Ecco in quali casi è possibile chiedere l’ammonimento del bullo:
- i fatti sono stati commessi tramite Internet;
- il bullo ha un’età età compresa tra i 14 e i 18 anni (non ancora compiuti);
- la vittima è un minore, anche con età inferiore ai 14 anni;
- con la condotta è stato commesso un reato (ad esempio, la diffamazione);
- non è stata già sporta querela o denuncia per i reati di diffamazione, minaccia o trattamento illecito di dati.
Assunte le informazioni necessarie, se dall’attività d’indagine dovessero emergere elementi oggettivi riconducibili al cyberbullismo, il questore provvederà ad ammonire il bullo.
In cosa consiste l’ammonimento del questore? In pratica, il questore convoca il bullo accompagnato da un genitore (o da chi esercita la responsabilità genitoriale) e lo ammonisce oralmente, invitandolo a tenere una condotta conforme alla legge e avvisandolo che, in caso contrario, si aprirà un procedimento penale nei suoi riguardi.
Bullismo: come ottenere il risarcimento del danno?
Ricapitolando, per difendersi dal bullismo e dal cyberbullismo è possibile rispettivamente sporgere denuncia e richiedere l’ammonimento del questore. Ma non finisce qui.
È possibile rivolgersi al giudice civile per ottenere il risarcimento dei danni subiti:
- costituendosi parte civile nel processo penale: in tal caso, il giudice penale deciderà se la vittima ha diritto al risarcimento, il quale dovrà essere poi quantificato dal giudice civile;
- oppure, in assenza di un processo penale, sarà possibile intraprendere un processo civile in cui, in base al caso concreto, il giudice stabilirà l’ammontare del risarcimento per:
- i danni morali: si tratta della sofferenza interiore e psicologica conseguente agli atti che la vittima è stata costretta a subire;
- i danni biologici: è la lesione dell’integrità fisica e psichica della vittima;
- i danni esistenziali: si tratta di un danno arrecato all’esistenza che si traduce nel peggioramento della qualità di vita della vittima.
A chi chiedere il risarcimento dei danni? Al bullo maggiorenne; ai genitori del bullo se egli è minorenne; alla scuola, se il bullo è uno studente di età inferiore ai 18 anni.
Per ottenere il risarcimento, occorre dimostrare il comportamento illecito del bullo ed il conseguente danno alla vittima.
note
[1] Cass. civ. sez. III n.22541 del 10.09.2019.
Una panoramica molto utile per chi si trova a dover fare i conti con i bulli. Purtroppo, è una realtà che non accenna a frenarsi. I giovani non hanno sempre il “coraggio” di denunciare gli atti di bullismo subiti perché temono le ripercussioni e la “vergogna” legata alla loro incapacità di reagire a questi soggetti
Ho visto mio figlio molto preoccupato e giù di morale. Non voleva andare a scuola. Diceva di avere la febbre. Pensavo si inventasse delle scuse per evitare compiti in classe o interrogazioni, così chiedevo alle altre mamme se ci fosse qualcosa del genere. Non essendoci impegni scolastici, cosa mai poteva turbarlo al punto da voler saltare le lezioni? Ho scoperto che c’era un ragazzo più grande che seminava il panico tra gli studenti e li minacciava. Io e altre mamme abbiamo segnalato l’episodio al dirigente scolastico e così, dopo una punizione esemplare, sono venuti meno questi episodi di bullismo
Il cyberbullismo è la nuova frontiera della violenza telematica. I giovani prendono di mira i loro coetanei, i loro compagni di classe, gli studenti appena entrati alle scuole superiori. Si innesca così un circolo vizioso che ha inizio in Rete e prosegue tra i banchi di scuola. Così i ragazzi arrivano distrutti psicologicamente e aiutarli a ritrovare l’autostima e la determinazione non è affatto semplice. E’ importante denunciare questi fatti alle forze dell’ordine e rivolgersi ad uno psicologo/psicoterapeuta per aiutare le vittime di bullismo e cyberbullismo
Non conoscevo le modalità per difendersi dal bullismo e dal cyberbullismo ottenendo anche il risarcimento del danno. Io vorrei denunciare alcuni episodi perché mio figlio è cambiato totalmente da quando ha fatto outing. Proprio oggi, mi ha detto che è stato preso di mira da alcuni studenti, è stato deriso online, ha anche subito delle lesioni. Provvederemo subito a sporgere querela affinché questi teppisti vengano sanzionati ed evitino di aggredire verbalmente e fisicamente altri ragazzi
Il bullismo tra adulti può trasformarsi in mobbing, stalking, molestie. L’ho provato sulla mia pelle. Quando ho confessato ad un mio collega di essere omosessuale, lui ha iniziato a fare frecciatine e battute spiacevoli davanti a tutti, ha iniziato ad escludermi da alcune riunioni e a non coinvolgermi in alcune attività lavorative. Mi sono sentito emarginato, oltre che umiliato. Inoltre, ricevevo messaggi volgari e chiamate nel cuore della notte. E’ stato un calvario. Ma non avevo le prove che fosse lui in quest’ultimo caso. Ho evitato di dirlo al mio capo per non sollevare questioni sul posto di lavoro, ma vi assicuro che ho dovuto stringere i denti per sopportare tante situazioni scomode
Il fatto che i ragazzi hanno studiato in dad non ha affatto frenato il fenomeno del bullismo, anzi ha amplificato questi atti disdicevoli in via telematica. Come si dice nell’articolo, oggi il cyberbullismo è molto diffuso. Riconosco che Internet ed i social network hanno fatto la loro parte per l’amplificarsi di certi episodi tristi che spesso hanno portato i ragazzi a farsi del male, sono arrivi all’autolesionismo ed ai tentativi di suicidio…Molti hanno sviluppato stati ansiosi e depressione
Ma dico io, come mai non si interviene seriamente su questa piaga che porta i nostri ragazzi a vivere malissimo il periodo più bello della loro adolescenza?! Bisognerebbe attivare nelle scuole campagne di sensibilizzazione sull’argomento, intervenire quando anche durante le ore di educazione fisica, ad esempio, i compagni prendono in giro i coetanei magari un po’ in carne mentre giocano. Mio figlio mi ha raccontato commenti impronunciabili nei confronti di questi ragazzini che non solo ledono l’autostima, ma portano questi giovani a star male e a non volersi mettere in gioco e ad abbandonare il divertimento insieme agli altri compagni a causa di qualche elemento di disturbo che invece andrebbe punito dalla scuola
La situazione nelle scuole non è affatto felice. Ora, i giovani rientreranno nelle aule, dopo quasi due anni di reclusione in casa in dad. Molti sono entusiasti e qualcuno è amareggiato perché sa che potrebbe vivere momenti di isolamento e sentirsi frenato dall’inclusione nel gruppo dei compagni. Bisogna aiutare i giovani ad integrarsi e a denunciare episodi di bullismo affinché non si ripetano e si possa porre fine una volta per tutte a questa piaga della vita scolastica e non solo…