Apertura di credito in conto corrente: come funziona?


Le norme che disciplinano il funzionamento di un fido.
Il rapporto tra il cittadino e la propria banca di fiducia è uno dei più consolidati nel nostro Paese. Non appena una famiglia ha la possibilità di mettere da parte il cosiddetto «gruzzoletto», immediatamente cerca un istituto di credito presso cui depositare e, magari, far fruttare quei risparmi. È vero che il senso del risparmio degli italiani, un tempo proverbiale, si è molto affievolito negli ultimi decenni, ma è altrettanto vero che nei tempi di crisi che stiamo attraversando la volontà e la necessità di risparmiare sta tornando di moda. Ad oggi, è molto più probabile che i cittadini chiedano alla banca dei prestiti attraverso l’apertura di credito in conto corrente.
Per le più disparate necessità, in tempi di crisi galoppante, c’è spesso bisogno di liquidità. E la scarsa liquidità, a sua volta, provoca ritardi nei periodici pagamenti che una ditta o una società o un professionista deve sostenere. In casi come questi, si chiede frequentemente alla banca un rapido rimedio per avere un’immediata disponibilità di risorse per sostenere i tanti pagamenti improrogabili. Una delle soluzioni è, come anticipato, l’apertura di credito in conto corrente di cui, a seguire, illustreremo i meccanismi di funzionamento. Spiegheremo come funziona questo contratto, definito nel lessico di tecnica bancaria «fido in conto corrente» oppure «scoperto di conto».
Indice
Quali sono le regole dell’apertura di credito?
Le norme che disciplinano l’apertura di credito in conto corrente [1] e la prassi bancaria stabiliscono che il cittadino, per poter avere la disponibilità di questa somma (il credito o fido), deve:
- essere già titolare presso la banca di un conto corrente;
- pagare alla banca una somma (detta commissione);
- pagare gli interessi sul capitale (cioè sul fido) che viene messo a disposizione.
La banca, prima di concederti il credito, valuterà attentamente la tua capacità di rimborsare la somma che ti viene concessa e la tua posizione creditizia.
La tua posizione creditizia dipenderà:
- dalla presenza o meno di protesti;
- dalla presenza o meno di ritardi nel rimborso di eventuali precedenti prestiti;
- dall’entità del credito richiesto rispetto alle tue capacità economiche.
La tua capacità di rimborso, invece, sarà valutata in base ai tuoi redditi documentabili oppure alle garanzie che sarai in grado di offrire (personali o di terzi soggetti che garantiranno per te).
Sulla base di questi parametri, la banca deciderà se concederti l’apertura di credito in conto corrente e per quale importo.
In sostanza, con l’apertura di credito in conto corrente potrai disporre sul tuo conto di una somma fino ad un importo massimo prestabilito per un tempo determinato o per un periodo indeterminato e su questa somma pagherai una commissione e gli interessi come potrai verificare nel contratto di apertura di conto corrente che sottoscriverai.
Alla scadenza del rapporto, poi, dovrai restituire alla banca l’intero importo del fido che ti fu concesso.
Se l’apertura di credito è a tempo determinato, la scadenza del rapporto è quella indicata nel contratto.
Se l’apertura di credito è a tempo indeterminato, la scadenza del rapporto coinciderà con la data in cui una delle due parti deciderà, con congruo preavviso, di recedere dal contratto.
Quando la banca ti concede un fido in conto corrente, puoi disporre della somma secondo le tue necessità per tutto il tempo di durata del rapporto. Alla fine del rapporto, dovrai restituire la somma maggiorata degli interessi concordati e della commissione pattuita.
L’apertura in conto corrente è un contratto
Quali rischi e quali accorgimenti per l’apertura in conto corrente?
Una volta che la banca ti ha concesso l’apertura di credito, il principale accorgimento che devi avere è quello di stare attento a non sconfinare. Non devi cioè fare operazioni al di là della somma che hai a disposizione con l’apertura di credito.
Se hai sottoscritto un contratto di apertura di credito in conto corrente per un importo di 40.000,00 euro, devi evitare di fare operazioni che vadano oltre questo importo
Cosa rischi se sconfini? Se fai operazioni in conto corrente oltre la somma del fido, innanzitutto la banca ti applicherà ulteriori commissioni (le commissioni della cosiddetta istruttoria veloce che vengono applicate per recuperare i costi sostenuti per l’istruttoria da sconfinamento) e poi la tua posizione sarà oggetto di segnalazione.
Ancor prima di sottoscrivere un contratto di apertura di credito in conto corrente è comunque opportuno:
- consultare i fogli informativi e le condizioni contrattuali di diverse banche per poter verificare e confrontare il Taeg (tasso annuo effettivo globale) che sarà applicato sulle somme che ti verranno messe a disposizione e quindi scegliere consapevolmente tra le diverse proposte;
- dopo aver scelto l’offerta più conveniente, analizzare l’estratto conto che la banca è tenuta ad inviarti per informarti periodicamente e dettagliatamente sull’andamento del rapporto; così potrai renderti conto dell’incidenza dei costi e delle commissioni.
Sull’apertura di credito si applicano interessi e commissioni
note
[1] Art. 1842 cod. civ.