Che succede se la notizia di reato risulta infondata?


Infondatezza del reato: cos’è e quali sono le conseguenze? Cos’è l’archiviazione? Cos’è la calunnia e quando si integra?
Chi è stato vittima di un reato o ha avuto conoscenza della commissione di un crimine può sporgere denuncia/querela presso le forze dell’ordine affinché il delitto venga perseguito così come per legge. Può accadere, tuttavia, che la segnalazione fatta alle autorità si riveli del tutto infondata. Si pensi, ad esempio, a chi ha creduto di veder entrare nell’appartamento del vicino un malintenzionato, mentre in realtà si trattava di un parente che era in possesso delle chiavi, oppure a colui che denuncia un’ingiuria non sapendo che essa non costituisce reato. In casi del genere, che succede se la notizia di reato risulta infondata?
Con il presente articolo vedremo non soltanto in quali casi la segnalazione di un reato è infondata e, di conseguenza, archiviata dal pubblico ministero, ma anche quali possono essere le conseguenze per colui che ha sporto una denuncia inutile. Come si saprà, infatti, chi allerta invano le autorità rischia di incorrere nel reato di calunnia, se il suo intento era quello di incriminare ingiustamente qualcun altro. Che succede se la notizia di reato risulta infondata? Cosa rischia colui che ha sporto denuncia/querela? Quando c’è calunnia? Se cerchi le risposte a queste domande, sei nel posto giusto.
Indice
Notizia di reato: cos’è?
La notizia di reato è l’informazione, acquisita direttamente dalla polizia giudiziaria o segnalata da terzi mediante denuncia o querela, circa un fatto che presenta i connotati del reato.
La notizia di reato può essere generica se riguarda un crimine di cui non si conoscono (ancora) gli autori, oppure specifica, se al contrario è noto anche l’autore del fatto.
Registro delle notizie di reato: cos’è?
Prende il nome di registro delle notizie di reato (meglio noto come registro degli indagati) il registro conservato presso ogni Procura della Repubblica all’interno del quale sono iscritti i nominativi dei soggetti indagati.
L’iscrizione all’interno del registro delle notizie di reato segna il momento in cui le indagini preliminari prendono l’avvio.
Notizia di reato: quando è infondata?
L’infondatezza della notizia di reato è una delle cause che giustificano l’archiviazione del caso e, dunque, la chiusura delle indagini preliminari [1].
Secondo la legge [2], il pubblico ministero presenta al giudice la richiesta di archiviazione quando ritiene l’infondatezza della notizia di reato perché gli elementi acquisiti nelle indagini preliminari non sono idonei a sostenere l’accusa in giudizio.
In pratica, si ha infondatezza della notizia di reato quando le investigazioni svolte sono insufficienti a dimostrare la responsabilità penale dell’indagato e, pertanto, chiedere il rinvio a giudizio sarebbe inutile in quanto si andrebbe incontro a una sentenza di non luogo a procedere (durante l’udienza preliminare) o di assoluzione (in dibattimento).
Infondatezza del reato: cosa succede?
Se la notizia di reato è infondata, il magistrato del pubblico ministero dovrà necessariamente chiedere l’archiviazione della stessa, con la conseguenza che nessun processo dovrà celebrarsi a carico dell’indagato.
Contro la richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero può proporre opposizione, entro venti giorni, la persona offesa dal reato, chiedendo che vengano fatte indagini ulteriori al fine di dimostrare la colpevolezza dell’indagato. Se il giudice ritiene fondata la richiesta, assegna al pm un termine per svolgere le ulteriori investigazioni, al termine delle quali si valuterà nuovamente l’opportunità di archiviare la notizia di reato oppure di procedere con il rinvio a giudizio.
A seguito della declaratoria di infondatezza della notizia di reato potrebbe succedere un’altra cosa, e cioè che la persona ingiustamente segnalata alle autorità sporga a sua volta denuncia per il reato di calunnia. Vediamo di cosa si tratta.
Infondatezza del reato: quando c’è calunnia?
L’infondatezza della notizia di reato può avere conseguenze negative per colui che ha sporto la denuncia o la querela sapendo dell’innocenza del soggetto segnalato alle autorità.
Secondo il Codice penale [3], chi incolpa qualcuno di un reato pur sapendolo innocente, è punito con la reclusione da due a sei anni. Si tratta del ben noto delitto di calunnia, che scatta solamente se il denunciante è perfettamente consapevole dell’innocenza del denunciato e, ciononostante, procede ugualmente a segnalarlo alle autorità.
L’infondatezza della notizia di reato potrebbe dunque comportare una responsabilità per calunnia da parte di colui che ha sporto denuncia/querela pur sapendo della totale estraneità ai fatti del soggetto segnalato.
Per la precisione, la persona che è stata ritenuta estranea al reato può sporgere a sua volta denuncia per calunnia contro colui che l’ha segnalato ingiustamente alle autorità.
Il reato di calunnia, però, scatta solamente se il denunciante ha agito con dolo, cioè con la perfetta consapevolezza di incolpare un innocente. Qualsiasi altra condizione psicologica escluderebbe la calunnia.
Se la denuncia viene fatta perché si ha il sospetto o il dubbio che il denunciato sia davvero responsabile di un reato, allora nessuna calunnia può dirsi integrata.
note
[1] Art. 408 cod. proc. pen.
[2] Art. 125 disp. att. cod. proc. pen.
[3] Art. 368 cod. pen.
Autore immagine: canva.com/