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Omissione di soccorso: normativa

2 Ottobre 2021 | Autore:
Omissione di soccorso: normativa

Quando e come viene punito chi trova davanti a sé una persona bisognosa di aiuto e non interviene per assisterla? Che cos’è il reato omissivo improprio?

Aiutare chi si trova in difficoltà perché si è sentito male per strada o perché coinvolto in un incidente non è solo un dovere civico ma un obbligo sancito dalla legge. Il che dice tutto: dover prevedere un reato (con la conseguente pena) perché c’è chi di sua spontanea volontà non aiuta gli altri non è semplice da comprendere. Ma questa è un’altra storia. Il reato c’è e si chiama omissione di soccorso. La normativa risale a diversi anni fa ma è tuttora in vigore.

Attenzione, perché si tende a pensare che il reato di omissione di soccorso scatti solo quando non ci si ferma ad assistere una persona ferita in un incidente stradale o chi ha avuto un malore per strada. Niente di più sbagliato, perché la normativa sull’omissione di soccorso punisce anche chi non segnala l’abbandono o lo smarrimento di un minore o di una persona incapace. Così come nel caso di chi nota un’aggressione in corso a una ragazza e non interviene. In generale, quindi, si parla di chi vede qualcuno in pericolo (reale o potenziale) e preferisce guardare dall’altra parte. Vediamo cosa dice la normativa sull’omissione di soccorso.

Cos’è il reato di omissione di soccorso?

Per dirla in modo estremamente semplice, il reato di omissione di soccorso, ritenuto contro la vita e l’incolumità individuale, scatta nel momento in cui un cittadino non compie quell’azione giudicata doverosa nei confronti di chi è in pericolo [1].

La normativa prevede due situazioni in cui si rischia una condanna penale per omissione di soccorso. La prima riguarda chi non avvisa l’autorità di avere trovato abbandonato o smarrito un minore di 10 anni o un’altra persona che non è in grado di provvedere a sé stessa. Pensiamo ad un anziano colpito dal morbo di Alzheimer, per esempio, che è uscito di casa e che vaga senza meta ponendo inconsapevolmente la propria vita in pericolo.

Raramente, il Codice penale sceglie dei vocaboli a caso per stabilire i connotati di un reato. Non lo fa nemmeno in questo caso, dove parla di persone «abbandonate o smarrite». Questo vuol dire che un soggetto può avere bisogno di aiuto (e il cittadino è obbligato a prestarlo) non solo quando non sa più dove si trova ma anche quando è stato volutamente lasciato in quel luogo da chi ha il dovere di custodia nei suoi confronti. Può succedere, ad esempio, quando una madre abbandona il figlio appena nato in un cassonetto ed un passante lo sente piangere, o quando il bebè viene lasciato davanti ad un luogo pubblico nella speranza che chi lo trova si prenda cura di lui.

La seconda situazione sulla quale il Codice penale prevede il reato di omissione di soccorso è quella che c’è nella testa di tutti: sono in auto o a piedi, vedo una persona ferita in un incidente o colta da un malore sul marciapiede, mi faccio vedere mentre guardo l’orologio, faccio la smorfia di chi ha una fretta del diavolo ed accelero senza prestare aiuto. Il Codice lo descrive in questo modo: non viene prestata assistenza o non si dà avviso all’autorità quando si trova un corpo che sembra inanimato oppure una persona ferita o che necessita di assistenza.

E bisogna stare ben attenti, perché anche se si chiama l’autorità si può rischiare di commettere reato. Quando? Quando si è perso del tempo prezioso a fare la telefonata e non si è intervenuti sulla persona ferita. La normativa sull’omissione di soccorso, infatti, impone che la Polizia debba essere allertata solo nel caso in cui non sia possibile prestare immediata assistenza. Quest’ultima azione, quando possibile, deve avere la priorità.

Omissione di soccorso: le aggravanti previste

La normativa sull’omissione di soccorso prevede delle aggravanti nel caso in cui dal mancato intervento sulla persona bisognosa di aiuto (diretto oppure indiretto attraverso una chiamata alle autorità) derivino delle lesioni personali o la morte. È il caso di chi viene lasciato al suo destino quando subisce un’aggressione per strada o di chi muore in seguito alle ferite riportate in un incidente perché nessuno si è fermato a chiamare un’ambulanza o a prestare soccorso.

Le pene previste dalla legge [2] sono le seguenti:

  • chi non avvisa l’autorità di avere trovato un minore di 10 anni o un’altra persona incapace di provvedere a sé stessa in stato di abbandono o di smarrimento, viene punito con la reclusione fino a un anno o con una multa fino a 2.500 euro;
  • chiunque non rispetta l’obbligo di fermarsi in caso di incidente, con danno alle sole cose, viene punito con una sanzione amministrativa da 250 a 1.000 euro. Se dal fatto deriva un grave danno ai veicoli coinvolti, è previsto anche il ritiro della patente da 15 giorni a 2 mesi;
  • chiunque non si ferma in caso di incidente con danno alle persone, è punito con la reclusione da 3 mesi a 3 anni e la sanzione accessoria del ritiro della patente da 1 a 3 anni;
  • chiunque non rispetta l’obbligo di assistere una persona ferita, è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e la sospensione della patente da 1 anno e 6 mesi a 5 anni.

È possibile avere uno sconto della pena nel caso in cui il conducente si metta a disposizione dell’autorità giudiziaria entro le 24 ore successive al fatto.

Reato omissivo improprio: quando scatta?

C’è un particolare tipo di reato che rientra nella sfera dell’omissione di soccorso e viene chiamato reato omissivo improprio. La normativa, in questo caso, mette sullo stesso livello chi compie un delitto e chi non fa nulla per evitarlo.

Il caso più comune è quello di chi cammina per strada e vede un gruppo di energumeni che sta aggredendo pesantemente un passante o una ragazza ma non fa alcunché per impedirlo. Episodi che, purtroppo, si verificano sempre più frequentemente nelle piazze, nei mezzi pubblici, nelle stazioni, nelle discoteche, a scuola. Spesso, ci si limita a fare il filmato col cellulare per poi postarlo sui social. E proprio quelle immagini dimostrano di come la gente preferisca ogni tanto stare alla larga o a guardare anziché evitare o interrompere l’aggressione.

Il Codice penale lo dice senza mezzi termini: «Non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo» [3]. Questo significa che chi commette un delitto e chi non interviene per evitarlo rischiano la stessa pena.

Quando non si rischia l’omissione di soccorso?

Non sempre, però, è punibile chi non interviene per evitare un evento delittuoso o per assistere chi è in difficoltà o per segnalare un minore di 10 anni abbandonato o una persona in stato di smarrimento. Il reato di omissione di soccorso non scatta nei confronti di chi non riesce a prestare aiuto, ad esempio, perché anziano o malato oppure di chi trova qualcuno in una situazione di pericolo ma vede che ci sono altre persone che stanno già prestando assistenza (hanno chiamato la Polizia o l’ambulanza, hanno trattenuto un aggressore, ecc.).


note

[1] Art. 593 cod. pen.

[2] Legge n. 72/2003.

[3] Art. 40 cod. pen.


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