Cosa sono le misure di prevenzione e protezione?


Il datore di lavoro deve predisporre gli strumenti per ridurre al minimo o, se possibile, per eliminare del tutto, i rischi connessi allo svolgimento di una determinata attività lavorativa.
Il legislatore italiano è intervenuto in più occasioni per disciplinare la materia relativa alla sicurezza sul lavoro. In proposito, il riferimento normativo più importante è rappresentato dal Testo Unico sulla Sicurezza [1], nel quale sono contenute le norme sulla sorveglianza sanitaria, sulla prevenzione nei luoghi di lavoro, sulla segnaletica di sicurezza e sui rischi generici (si pensi alla prevenzione degli incendi e alle misure di primo soccorso). Si tratta di una normativa applicabile a tutti i tipi di imprese e di lavoratori, indipendentemente dalla tipologia di contratto posseduto.
In campo europeo, è la direttiva CE 89/391 a fornire un quadro sulla gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro, con specifico riferimento agli obblighi dei lavoratori. Esistono, poi, altre direttive per l’analisi dei singoli rischi (rischi fisici, chimici, biologici, ecc.). Nel quadro normativo appena delineato si inseriscono le misure di prevenzione e di protezione. Cosa sono?
In generale, le misure di prevenzione sono gli strumenti da attuare per anticipare il potenziale sviluppo di un pericolo. A tal fine, si parte dall’elaborazione del Documento di prevenzione (DVR) fino ad arrivare ad un vero e proprio studio programmatico volto a controllare, mantenere e migliorare nel tempo le condizioni di sicurezza di un’azienda. Invece, le misure di protezione sono rivolte a proteggere dall’esposizione accidentale ad un pericolo. In parole più semplici, consistono in tutte quelle azioni di difesa che si attuano per proteggere da eventuali danni sia il singolo lavoratore sia le cose.
Più è efficace la prevenzione più si riduce la necessità di ricorrere a misure di protezione. Pertanto, la protezione entra in gioco solo quando non è possibile eliminare parzialmente o totalmente un rischio adottando le misure di prevenzione.
In ogni caso, lo scopo che si intende realizzare è quello di migliorare le condizioni di sicurezza negli ambienti di lavoro così da ridurre il numero di infortuni.
Indice
Chi deve adottare le misure di prevenzione?
Spetta al datore di lavoro adottare il complesso delle misure idonee a garantire la sicurezza dei suoi dipendenti secondo le particolarità del lavoro (la specifica attività svolta), l’esperienza (il numero di anni in cui i dipendenti svolgono una determinata mansione) e la tecnica (il livello di progresso tecnologico raggiunto nell’azienda in ordine alla sicurezza sul lavoro) [2].
Il datore di lavoro di concerto con il responsabile del servizio di prevenzione e protezione [3], il medico competente [4] e il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza [5] effettua un’accurata valutazione dei rischi al fine di definire quelli che possono derivare dall’attività lavorativa e predispone le misure di prevenzione necessarie.
Misure di prevenzione: quali sono?
È impossibile fare un’elencazione di tutte le misure di prevenzione. Le principali, che, peraltro, si possono applicare ai dipendenti, pubblici e privati, nonché ai lavoratori autonomi che si trovano a lavorare all’interno di un’azienda, sono:
- la valutazione dei rischi, in relazione a ciascuna attività lavorativa. A tal fine, è prevista la redazione del DVR in cui sono indicati tra l’altro i criteri adottati per stabilire le misure di prevenzione e i dispositivi di protezione, l’individuazione delle mansioni cui sono correlati rischi specifici ed il programma da adottare per migliorare i livelli di sicurezza;
- la gestione, l’amministrazione e la riduzione dei rischi (ad esempio, predisponendo controlli ed ispezioni nei luoghi di lavoro);
- la formazione, l’aggiornamento e l’addestramento dei lavoratori;
- il controllo sanitario dei lavoratori;
- la progettazione, la costruzione ed il corretto utilizzo degli ambienti di lavoro, delle macchine, delle attrezzature e degli impianti. Ad esempio, nel settore agricolo va accertata l’efficienza dei mezzi agricoli e l’adeguatezza degli impianti e delle infrastrutture, nel campo edilizio bisogna valutare i sistemi di qualificazione delle imprese che forniscono i ponteggi, i materiali e le attrezzature e in un laboratorio occorre assicurarsi che la conservazione dei prodotti chimici avvenga in luoghi adeguati e controllati.
Misure di protezione: quando si adottano e quali sono?
Le misure di protezione si adottano quando attraverso le misure di prevenzione non si riesce ad ottenere un risultato soddisfacente per la salute dei lavoratori.
Le misure di protezione si possono identificare mediante l’impiego di:
- dispositivi di protezione collettivi, che vanno utilizzati per lo svolgimento di specifiche attività lavorative e proteggono più lavoratori contemporaneamente. Si pensi ad esempio nel settore edilizio ai parapetti per proteggere i lavoratori dal rischio caduta, agli imbraghi, alle corde e agli ancoraggi. I dispositivi di protezione collettivi vanno preventivamente previsti in relazione alla tipologia di lavorazione, alla durata, al numero di addetti che devono svolgerla ed al luogo di lavoro;
- dispositivi di protezione individuali, che vengono consegnati dal datore di lavoro ai singoli lavoratori, in relazione alle mansioni e alle attività svolte, al momento dell’assunzione oppure all’occorrenza. Per l’individuazione dei dispositivi di protezione individuali più opportuni il datore di lavoro si può fare consigliare dal responsabile del servizio di prevenzione e protezione. È compito del datore di lavoro informare ed eventualmente formare il personale all’uso dei dispositivi mentre spetta ai lavoratori prendersene cura, verificare il loro stato ed utilizzarli in maniera appropriata. I dispositivi di protezione individuali si possono classificare in più categorie: ad esempio, quelli per la protezione del capo (vedi i caschetti), per la protezione degli occhi, del viso, delle vie respiratorie (mascherine), degli arti, ecc.
note
[1] D. Lgs. N. 81/2008.
[2] Art. 2087 cod. civ.
[3] Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) è un consulente dal punto di vista della sicurezza. Viene nominato dal datore di lavoro e deve possedere capacità e requisiti adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro, per valutare quelli che le attività lavorative generano e stabilire le misure di prevenzione e di protezione da adottare per ridurli al minimo.
[4] Il medico competente viene nominato dal datore di lavoro o da un suo delegato, qualora in azienda si riscontri la presenza di rischi specifici per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
[5] Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) viene scelto a rappresentare i lavoratori per tutto ciò che riguarda la loro salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.