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Stato civile: cosa vuol dire?

5 Ottobre 2021 | Autore:
Stato civile: cosa vuol dire?

Quali informazioni vengono riportate nel certificato che riguarda i rapporti tra privati? Come ottenerlo, quanto dura e quanto costa.

Ci sono delle situazioni in cui può essere richiesto di certificare la propria condizione dando delle informazioni di natura personale, come il luogo e la data di nascita, il fatto di essere sposato, celibe o divorziato, oppure, se riguarda una persona defunta, dichiarare data e luogo del decesso. Tutto questo si fa con diversi certificati che vengono raggruppati in un unico «contenitore»: lo stato civile. Che cosa vuol dire?

Nell’immaginario collettivo, quando si parla di stato civile si pensa alla situazione dal punto di vista del legame affettivo: celibe o nubile, coniugato, divorziato. In un certo senso, è vero: sui documenti, quando viene chiesto lo stato civile, ci si riferisce proprio a questo. Ma il certificato di stato civile è qualcosa di diverso e di più allargato. Contiene una serie di informazioni ricavate dai registri del Comune che descrivono l’identità complessiva di un cittadino. Vediamo che cosa vuol dire stato civile e a che cosa serve la certificazione.

Stato civile: che cos’è?

Dovendo dare una definizione di stato civile, si rende necessario un distinguo. Si tratta, da una parte, dell’insieme di status amministrativi di un cittadino, ovvero quelli relativi a:

  • la nascita;
  • la cittadinanza;
  • l’eventuale matrimonio o unione civile;
  • il decesso.

D’altra parte, per stato civile si intende anche la funzione amministrativa che consiste nell’accertare e pubblicizzare fatti giuridici che costituiscono, modificano o estinguono le condizioni e situazioni personali connesse mediante appositi atti giuridici chiamati, appunto, «atti di stato civile».

Stato civile e certificati anagrafici: quale differenza?

È facile fare confusione quando per una pratica viene richiesta la certificazione di stato civile. Può accadere che si vada nel proprio Comune di residenza e si chieda un documento che, in realtà, non serve perché non è quello richiesto. Il rischio è quello di trovarsi tra le mani un certificato anagrafico al posto di quello di stato civile. Che differenza c’è?

Il singolo certificato anagrafico può attestare una di queste condizioni, ricavate dall’ufficio anagrafe del Comune:

  • residenza;
  • stato di famiglia;
  • stato libero;
  • esistenza in vita;
  • cittadinanza;
  • iscrizione all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero);
  • iscrizione alle liste elettorali;
  • godimento dei diritti politici.

Il certificato di stato civile, invece, contiene le informazioni ricavate non dall’ufficio anagrafe ma da quello proprio di stato civile e comprende, a sua volta, altri certificati, ovvero:

  • il certificato di nascita;
  • il certificato di matrimonio o di unione civile;
  • il certificato di morte.

Si tratta, dunque, di attestazioni che riguardano uno stato, una qualità personale o un fatto che non è più soggetto a modificazioni, come invece potrebbe succedere con la residenza, la cittadinanza o lo stato libero.

In certi casi, può essere richiesto un estratto di queste certificazioni. Alla data e al luogo di nascita, di matrimonio e decesso, vengono aggiunte le annotazioni contenute nei singoli atti, come ad esempio il regime patrimoniale degli sposi, una sentenza di divorzio, ecc. Se così fosse, occorrerebbe chiedere l’estratto per riassunto dei vari certificati.

Il certificato di stato civile può essere utilizzato solo nei rapporti tra privati, visto che per legge nei rapporti con la Pubblica Amministrazione basta un’autocertificazione sottoscritta dall’interessato.

Stato civile: dove ottenere il certificato?

Chi ha bisogno di ottenere il certificato di stato civile deve fare richiesta al proprio Comune di residenza, recandosi nell’ufficio predisposto a tale servizio (di norma, l’ufficio anagrafe). Il modulo per richiedere il certificato è reperibile sia nelle sedi comunali sia nei rispettivi siti degli enti locali, dai quali è possibile scaricarlo per presentarlo in Comune già stampato e compilato. Occorrerà portare con sé un documento di identità in corso di validità.

Tuttavia, molti Comuni danno la possibilità ai cittadini di ottenere il certificato di stato civile direttamente online, accedendo al servizio tramite Spid o carta d’identità elettronica e scaricando il documento già valido per essere utilizzato.

Stato civile: quanto dura e quanto costa?

Il certificato di stato civile ha una validità di sei mesi dal momento in cui viene rilasciato. Nel caso in cui, dopo la scadenza, siano cambiate le informazioni contenute nel documento, l’interessato può dichiararlo in calce senza bisogno di tornare negli uffici comunali.

Il rilascio del certificato è immediato.

È previsto il pagamento dei diritti comunali e di una marca da bollo di 16 euro salvo esenzioni previste dalla legge che devono essere specificate dal richiedente. Il costo dei diritti comunali dipende dalle tariffe dei singoli enti locali e bisogna sostenerlo anche in caso di esenzione.



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