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Adozione coppia gay: è ammessa?

11 Ottobre 2021 | Autore:
Adozione coppia gay: è ammessa?

Le persone omosessuali possono adottare un bambino?

Sei omosessuale ed il tuo desiderio più grande è quello di crescere un figlio con il tuo compagno. Lo scorso anno, avete formalizzato il vostro amore con l’unione civile e, adesso, siete pronti per allargare la famiglia. I vostri genitori appoggiano questa scelta e non vedono l’ora di avere un nipotino in giro per casa.

In questo articolo, parleremo dell’adozione di coppia gay: è ammessa? Cosa prevede la legge? Devi sapere che in Italia due persone dello stesso sesso non possono adottare un bambino. Tuttavia, la giurisprudenza è più volte intervenuta sulla questione riconoscendo la possibilità di adottare il figlio biologico del partner.

Inoltre, la Corte di Cassazione [1] ha sancito che il provvedimento straniero di adozione di un minore da parte di una coppia omosessuale non è contrario ai principi di ordine pubblico internazionale. In altre parole, l’atto può essere trascritto nel registro di stato civile italiano, a condizione che non ci sia un accordo di maternità surrogata tra gli adottanti ed i genitori biologici del bambino. Ma procediamo con ordine e cerchiamo di analizzare per bene la questione.

La coppia gay si può sposare?

Nel nostro Paese, le coppie omosessuali possono accedere alle unioni civili [2] ed acquisire una serie di diritti e doveri analoghi a quelli previsti per il matrimonio, come ad esempio l’obbligo reciproco all’assistenza morale e materiale, la contribuzione ai bisogni della famiglia, ecc. In altre parole, si tratta di una formalità che consente anche ai gay di ottenere un riconoscimento del proprio amore.

L’unione civile è riservata solamente alle persone maggiorenni dello stesso sesso. È necessario, altresì, che ciascun partner sia capace di intendere e di volere e che goda della libertà di stato (nel senso che non deve essere già sposato oppure unito civilmente con altre persone).

Dal punto di vista pratico, è sufficiente rendere una dichiarazione all’ufficiale di Stato civile alla presenza di due testimoni (uno per parte) senza che sia necessario procedere prima con le pubblicazioni (come, invece, accade per il matrimonio).

Cos’è l’adozione?

L’adozione è uno strumento che consente ad un bambino di avere una famiglia qualora manchi quella di origine.

Per poter adottare è necessario essere sposati da almeno 3 anni ed avere la capacità di occuparsi di un minore sia dal punto di vista affettivo che economico. Inoltre, per legge, gli adottanti devono essere più grandi dell’adottando di almeno 18 anni (ma non più di 45 anni, salvo alcune deroghe previste in casi determinati).

Adozione coppia gay: è ammessa?

Nel nostro ordinamento, gli omosessuali non possono adottare un bambino. Tale lacuna legislativa, tuttavia, viene colmata dalla giurisprudenza che ha più volte riconosciuto anche alle coppie gay il diritto di adottare il figlio biologico del partner. Ti faccio un esempio.

Tizia è una madre divorziata. Un giorno, si innamora follemente di Caia, la quale desidera adottare il figlio di Tizia con cui ha instaurato un bel rapporto.

Ebbene, nell’esempio che ti ho riportato, Caia può accedere all’adozione in casi particolari [3], quindi adottare il figlio di Tizia, a condizione che sussista un legame familiare stabile e consolidato con il minore. Inoltre, i giudici possono pronunciare questo tipo di adozione solo se non risulta contraria all’interesse del bambino ed all’ordine pubblico nazionale (cioè ai principi fondamentali sanciti nella Costituzione e vigenti nello Stato italiano).

La persona che intende adottare il figlio biologico del partner deve depositare una domanda presso il tribunale per i minorenni, il quale ha il compito di verificare in particolare che:

  • non si possa procedere con l’affidamento preadottivo;
  • ci sia il consenso dell’adottante (e dell’adottando che abbia compiuto i 14 anni);
  • ci sia l’assenso dei genitori e del coniuge dell’adottando.

Adozione coppia gay all’estero: è ammessa la trascrizione in Italia?

Come ti ho già anticipato in premessa, secondo una sentenza della Corte di Cassazione, l’adozione ottenuta all’estero da una coppia omosessuale è riconosciuta anche in Italia a condizione che non ci sia un accordo di surrogazione di maternità con i genitori biologici.

Il caso esaminato dagli Ermellini, in buona sostanza, riguardava l’adozione di un minorenne da parte di due uomini dello stesso sesso residenti negli Stati Uniti, uno dei quali era di nazionalità italiana. Quest’ultimo ha chiesto la trascrizione della sentenza di adozione nei registri dello stato civile italiano.

Ebbene, secondo la Suprema Corte, la richiesta di trascrizione è ammissibile in quanto l’orientamento sessuale non incide sull’idoneità all’assunzione di responsabilità genitoriale. Quindi, il fatto che il nucleo familiare sia “omogenitoriale” non può e non deve rappresentare un «elemento ostativo all’adozione», purché, come già detto, ne sia esclusa la maternità surrogata (peraltro, non ammessa neppure per le coppie eterosessuali).

Il principio di diritto sancito dalla Cassazione, però, non cambia le condizioni delle tantissime coppie gay residenti in Italia o di cittadinanza italiana che desiderano adottare un bambino. Ciò vuol dire che è necessario attendere ancora un intervento del nostro legislatore per colmare una simile lacuna e consentire anche agli omosessuali di accedere all’adozione piena e legittimante.


note

[1] Cass. sent. n. 9006/2021 del 31.03.2021.

[2] L. n. 76/2016 del 20.05.2016.

[3] Art. 44 L. n. 184/1983 del 04.05.1983.

Autore immagine: pixabay.com


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