I diritti della persona fragile e non autosufficiente


Dall’assistenza domiciliare a quella in una struttura sanitaria, dai benefici della legge 104 alle prestazioni per l’invalidità e alle agevolazioni fiscali.
Un incidente, un infortunio, una malattia o il normale processo di invecchiamento possono portare alla perdita permanente, totale o parziale, delle proprie capacità fisiche, sensoriali, psichiche e relazionali. Si diventa, di colpo o lentamente, un soggetto bisognoso di assistenza. Quali sono i diritti di una persona fragile e non autosufficiente che non riesce a compiere autonomamente gli atti della vita quotidiana? Che cosa fa lo Stato per garantirgli il massimo della qualità di vita possibile?
Il ministero della Salute definisce la fragilità «la maggiore vulnerabilità dell’individuo allo stress» che comporta una limitazione delle attività quotidiane per la presenza di pluripatologie e un deterioramento della salute e dello stato funzionale che predispone a «esiti negativi». Per questi soggetti, il ministero prevede «un progetto di cura e assistenza individuale finalizzato a tutelare la dignità della persona».
Oltre al lato assistenziale, diciamo così, più «pratico», i diritti della persona fragile e non autosufficiente prevedono alcune agevolazioni di tipo economico e fiscale a seconda dello stato di invalidità o di handicap del paziente. Facciamone un sintetico riepilogo.
Indice
Il Piano individuale di assistenza per le persone fragili
Il ministero della Salute, tra i diritti della persona fragile e non autosufficiente, prevede il Piano individuale di assistenza. Si tratta di un programma sociosanitario integrato che stabilisce gli obiettivi da raggiungere e risultati da attendersi nei termini di mantenimento o di miglioramento dello stato di salute dell’assistito e individua il livello di complessità, la durata dell’intervento, le prestazioni sociosanitarie da erogare e gli operatori che seguiranno il paziente.
Nella pratica, si tratta di interventi a domicilio o presso una struttura sanitaria in regime residenziale o semiresidenziale.
Nel primo caso, cioè per quanto riguarda l’assistenza domiciliare, il Piano predispone un sistema integrato di trattamenti medici, infermieristici e riabilitativi, di assistenza farmaceutica e di accertamenti diagnostici (visite ed esami). Responsabile di questi trattamenti sarà il medico di famiglia o il pediatra di libera scelta (a seconda dell’età del paziente), oppure – quando previsto – il medico competente per la terapia del dolore e le cure palliative.
Se non è possibile erogare queste prestazioni a domicilio, il Sistema sanitario nazionale garantisce l’assistenza in una struttura pubblica in regime residenziale o semiresidenziale (in pratica, il ricovero totale o parziale in una Rsa).
Diritto alle prestazioni per invalidità civile
Un altro diritto della persona fragile o non autosufficiente è quello di vedersi riconoscere la percentuale di riduzione della capacità lavorativa, cioè di invalidità, che gli darà diritto a ricevere determinate prestazioni.
Per fare ciò, l’interessato dovrà, innanzitutto, avere il certificato del proprio medico curante riguardo la patologia che lo rende fragile o non autosufficiente. Dopodiché, presenterà la domanda di accertamento sanitario tramite il sito web dell’Inps, il call center Inps, il patronato o le associazioni di assistenza. Terzo passaggio: visita davanti alla commissione medica che emetterà un verbale provvisorio, successivamente confermato dalla commissione medica legale dell’Inps, che confermerà o meno l’invalidità.
In base alla percentuale attribuita, ci saranno determinate agevolazioni. Nello specifico:
- sotto il 33% si è esclusi dalle fasce protette;
- con il 33% si ha diritto ad ausili e protesi gratuiti;
- dal 46% si ha diritto a rientrare nel collocamento mirato;
- dal 50% si ha diritto a congedi per cure mediche, purché sia previsto dal contratto nazionale di categoria;
- dal 67% si ha diritto all’esenzione dal ticket sanitario per patologia;
- dal 74% al 99% si ha diritto all’assegno mensile di assistenza.
Se si arriva alla soglia del 100% di riduzione della capacità lavorativa, ci sono due possibili scenari:
- il diritto ad ottenere la pensione di inabilità, il cui ammontare può variare se si percepiscono delle rendite o se si è ricoverati presso strutture sanitarie pubbliche. In quest’ultima ipotesi la pensione si riduce al 50%;
- nel caso in cui si aggiunga l’impossibilità di deambulare o l’invalidità totale riguardi una patologia psichica che impedisce di compiere autonomamente gli atti della vita quotidiana (lavarsi, vestirsi, cucinare, ecc.), si ha il diritto all’assegno di accompagnamento.
Discorso a parte per quanto riguarda i tumori. A seconda della loro incidenza sulla vita del paziente possono comportare il riconoscimento di percentuali in misura fissa dall’11% al 100%. Se la prognosi è favorevole, ma la cura del tumore comporta delle ripercussioni funzionali, la percentuale è del 70%. In caso di prognosi sfavorevole, anche a seguito di asportazione chirurgica, la legge riconosce il 100% di invalidità.
Diritto alla legge 104
Tra i più specifici diritti della persona fragile e non autosufficiente troviamo anche quelli contemplati dalla legge 104/92, che interessano anche i familiari dei pazienti. Si tratta di permessi, congedi, pensione, sussidi, agevolazioni fiscali e lavorative.
I beneficiari sono i soggetti portatori di handicap in situazione di gravità oppure, al loro posto, i lavoratori che li assistono. Sono comunque previste delle agevolazioni anche per i portatori di handicap non grave e per i portatori di handicap superiore ai 2/3. Ulteriori agevolazioni sono previste per gli invalidi.
Per ottenere i benefici della legge 104, è necessario che venga riconosciuto lo stato di disabilità dopo aver ottenuto il certificato dal proprio medico di famiglia e aver presentato la domanda di riconoscimento tramite il portale dell’Inps, il call center dell’Istituto o un patronato. L’accertamento medico permetterà di accedere alle agevolazioni non solo della legge 104 ma anche a quelle per la non autosufficienza, per l’invalidità civile, cecità, sordità, ecc. La procedura, dunque, è unica sia per l’handicap che per l’invalidità, anche se le due condizioni danno diritto a benefici differenti.
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Diritto ad agevolazioni fiscali
Anche il Fisco fa la sua parte per sostenere i diritti della persona fragile e non autosufficiente. La legge consente, infatti, un lungo elenco di agevolazioni fiscali per le persone con invalidità o con handicap. Si va dagli sconti per l’acquisto di auto e di ausili tecnici ed informatici alle detrazioni delle spese per assistenza o per eliminazione delle barriere architettoniche, dagli aiuti per chi ha figli a carico con disabilità al mantenimento del cane guida per i non vedenti o ai servizi di interpretariato per i non udenti. E ancora: detrazioni per polizze assicurative e imposta agevolata su successioni e donazioni.
In sintesi, le principali detrazioni e deduzioni fiscali per chi non è autosufficiente riguardano:
- i figli a carico;
- l’acquisto (anche con Iva agevolata) e l’adattamento di veicoli per disabili;
- i mezzi di ausilio e sussidi tecnici e informatici;
- l’abbattimento delle barriere architettoniche;
- le spese sanitarie;
- l’assistenza personale;
- l’esenzione dal bollo auto;
- l’esenzione dall’imposta di trascrizione per l’acquisto di un veicolo;
- le polizze assicurative;
- le imposte di successione e di donazione.
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