Ho ricevuto un prodotto difforme da quello che volevo. Che tipo di tutele mi spettano?
Il cosiddetto Codice del consumo (cioè il decreto legislativo n. 206 del 2005) stabilisce all’articolo 129 che il venditore di beni di consumo è obbligato a consegnare al consumatore (cioè all’acquirente persona fisica che acquista un prodotto per scopi estranei alla sua eventuale attività imprenditoriale o professionale) beni conformi al contratto di vendita.
C’è difetto di conformità, secondo l’articolo 129, n. 2, del Codice del consumo, quando:
- il bene di consumo venduto non è idoneo all’uso al quale servono abitualmente beni dello stesso tipo;
- il bene di consumo venduto non è conforme alla descrizione fatta dal venditore e non possiede le qualità del bene che il venditore ha presentato al consumatore come campione o modello;
- il bene di consumo venduto non presenta le qualità e le prestazioni abituali di un bene dello stesso tipo che il consumatore può ragionevolmente aspettarsi tenuto conto della natura del bene (ed eventualmente tenuto conto delle dichiarazioni pubbliche fatte dal venditore o dal produttore sulle caratteristiche specifiche dei beni);
- il bene di consumo venduto non è idoneo all’uso particolare voluto dal consumatore e che il consumatore abbia portato a conoscenza del venditore al momento della conclusione del contratto e che il venditore abbia accettato anche per fatti concludenti.
Se il bene di consumo acquistato presenta uno dei quattro tipi di difetti di conformità appena elencati, allora il consumatore, in base all’articolo 130 del Codice del consumo, può scegliere di ottenere dal venditore:
- il ripristino, senza spese a suo carico, della conformità del bene (cioè la riparazione o la sostituzione);
- oppure la riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto (risoluzione significa che il consumatore restituisce il prodotto ed il venditore restituisce il prezzo) se la riparazione o la sostituzione non sono possibili o sono eccessivamente onerose per il venditore oppure se il venditore non ha provveduto a riparare o sostituire il bene nel termine congruo che gli è stato assegnato oppure se la riparazione o la sostituzione già effettuate hanno arrecato notevoli inconvenienti al consumatore.
Occorre aggiungere, per completezza, che se il difetto è lieve ed è impossibile la sostituzione o la riparazione, il consumatore non ha diritto poi alla risoluzione del contratto (cioè ad ottenere indietro il prezzo pagato a seguito della restituzione del prodotto difettato).
Per poter ottenere quanto appena detto, lei (come ogni consumatore) deve aver denunciato al venditore il difetto di conformità entro due mesi dalla scoperta del difetto (la denuncia non è necessaria se il venditore ha riconosciuto l’esistenza del difetto oppure lo aveva tenuto nascosto).
Questo, dunque, è quello che la legge prevede.
Lei, che ha denunciato tempestivamente il difetto, ha diritto in prima battuta:
- alla sostituzione del prodotto acquistato oppure, a sua scelta, alla riparazione di esso (a condizione che vi sia effettivamente uno dei difetti di conformità elencati in precedenza);
- ad ottenere la sostituzione o la riparazione senza alcuna spesa a suo carico (intendendosi per spesa quelle di spedizione, manodopera e materiali ai sensi dell’articolo 130, n. 6, del Codice del consumo);
- ad ottenere sostituzione o riparazione entro un congruo termine a partire dalla richiesta (ai sensi dell’articolo 130, n. 5, del Codice del consumo).
Se poi non fosse possibile né sostituire, né riparare il bene, oppure la sostituzione non fosse eseguita in un congruo termine, oppure la sostituzione fosse eccessivamente onerosa per il venditore, lei potrà chiedere a sua scelta o la riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto (cioè la restituzione del prodotto al venditore con conseguente restituzione a lei del prezzo versato).
Se il venditore dovesse in qualsiasi modo opporsi alle sue richieste e contestare l’esistenza di un difetto di conformità, allora non le resterà altro da fare che rivolgersi ad un legale perché i suoi diritti siano rispettati in conformità alla legge.
Le consiglio di formalizzare ogni richiesta rivolta al venditore con raccomandata a.r. e di richiedere tempestiva risposta assegnando un termine di tempo per ricevere riscontro.
Articolo tratto dalla consulenza resa dall’avv. Angelo Forte