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Sinistro stradale: responsabilità esclusiva

31 Agosto 2021 | Autore:
Sinistro stradale: responsabilità esclusiva

Concorso di colpa nell’incidente stradale: quando non si applica la pari responsabilità? Invasione corsia di marcia opposta: chi paga i danni?

Non è sempre facile risalire al responsabile esclusivo di un sinistro stradale. Spesso, infatti, succede che l’incidente sia il frutto di due o più condotte disattente. Si pensi, ad esempio, a colui che non presta attenzione a un incrocio stradale che è già stato impegnato da un veicolo che non ha rispettato lo stop. In un caso del genere, potrebbe esserci un concorso di responsabilità di entrambi i conducenti, colpevoli il primo di non aver rallentato in prossimità dell’intersezione, il secondo di non aver dato la precedenza. Con questo articolo spiegheremo quando c’è responsabilità esclusiva in un sinistro stradale.

Sul tema, si è recentemente espressa una sentenza della Corte d’Appello di L’Aquila, stabilendo che il principio del concorso di colpa in un incidente stradale previsto dalla legge non deve applicarsi quando, dagli accertamenti del caso, risulta che l’evento sia stato causato per esclusiva responsabilità di uno dei soggetti coinvolti. Insomma: se la condotta di un conducente è talmente grave da assorbire anche l’eventuale infrazione dell’altro, allora gli andrà attribuita l’intera responsabilità per l’incidente causato. Se l’argomento ti interessa e vuoi saperne di più, prosegui nella lettura: vedremo insieme quando c’è responsabilità esclusiva in un sinistro stradale.

Sinistro stradale: il principio di pari responsabilità

Secondo la legge [1], nel caso di scontro tra veicoli si presume, fino a prova contraria, che ciascuno dei conducenti abbia concorso ugualmente a produrre il danno subito dai singoli veicoli. Si tratta del principio di pari responsabilità: fino a che non si dimostri il contrario, nel caso di incidente la colpa, è da attribuire in misura uguale a tutti i soggetti coinvolti.

E così, nell’ipotesi di collisione tra due veicoli, entrambi i conducenti saranno responsabili al 50%; nel caso di coinvolgimento di tre mezzi, la responsabilità andrà attribuita al 33% ciascuno; e così via.

Sinistro stradale: il concorso di colpa

Il principio di pari responsabilità in un sinistro presume il concorso di colpa paritario tra tutti i soggetti coinvolti nell’incidente. Ogni conducente può ovviamente dimostrare il contrario, cioè di non aver avuto alcuna responsabilità nella causazione del sinistro, ovvero di aver avuto una colpa minore.

Se dagli accertamenti sul sinistro emerge che un soggetto ha avuto più colpe dell’altro, allora si avrà un concorso di colpa effettivo. Cosa significa? Vuol dire che, pur non dovendo dividere la responsabilità in parti uguali, questa è comunque attribuibile a tutti i soggetti coinvolti.

In pratica, il concorso di colpa non è escluso tutte le volte in cui anche al danneggiato sia ascrivibile una porzione di responsabilità. Ad esempio, a seguito del processo, il giudice ritiene che il danneggiante abbia l’80% di responsabilità, mentre il danneggiato il 20%, perché anch’egli non ha rispettato completamente le regole del Codice della strada. In questa ipotesi, vi è un concorso di colpa effettivo, anche se non paritario.

Insomma, nel concorso di colpa nel sinistro stradale, la responsabilità dell’incidente non è imputabile solamente a un soggetto ma almeno a due. Si ha dunque concorso di colpa anche quando le percentuali non sono paritarie; l’importante è che non sussista responsabilità esclusiva.

Sinistro stradale: quando c’è responsabilità esclusiva?

Come spiegato nell’articolo “Sinistro stradale: quando non c’è presunzione di colpa“, se uno dei conducenti dei veicoli coinvolti nell’incidente dimostra di aver tenuto una condotta impeccabile, allora andrà esente da qualsiasi concorso di colpa e la responsabilità sarà attribuibile in modo esclusivo all’altro conducente. Ma c’è di più.

Secondo la Corte d’Appello di L’Aquila [2], è possibile liberarsi dal concorso di colpa anche dimostrando che la condotta dell’altra parte è stata talmente grave da essere l’unica causa dell’incidente.

In altre parole, secondo la sentenza in commento, per andare esente da qualsiasi responsabilità nel sinistro, e quindi per dimostrare la responsabilità esclusiva della controparte, occorre alternativamente:

  • dare prova di essersi uniformato alle norme sulla circolazione e a quelle della comune prudenza;
  • provare che il comportamento dell’altro conducente sia stata la causa esclusiva dell’incidente.

Tutte le volte in cui non ci si può discolpare provando di aver osservato attentamente le norme del Codice della strada, è comunque possibile evitare qualsiasi tipo di responsabilità dimostrando l’idoneità esclusiva della condotta altrui a causare il sinistro. Tanto è accaduto nel caso affrontato dalla Corte d‘Appello, in cui è stato stabilito che nessun concorso di colpa, nemmeno minimo, può essere attribuito a chi viene impattato da un veicolo proveniente dal senso opposto di marcia.

A stabilirlo è stata anche una sentenza del 2020 della Corte di Cassazione [3], secondo cui non c’è concorso di colpa per chi procede nel proprio senso di marcia, anche se a velocità sostenuta, poiché la responsabilità intera del sinistro ricade sul conducente che invade la corsia.


note

[1] Art. 2054 cod. civ.

[2] App. L’Aquila, sent. n. 1251 del 5 agosto 2021.

[3] Cass., sent. n. 19115/2020.

Autore immagine: canva.com/


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