Prodotto difettoso scoperto a casa e non al negozio


Garanzia al consumo: cliente rimborsato se non scopre subito il difetto del vestito a causa della luce del negozio.
Può capitare di acquistare un prodotto senza prestare molta attenzione ad ogni suo singolo dettaglio, spinti dalla fretta o dall’istinto compulsivo, magari tratti ulteriormente in inganno dalla luce fioca del negozio o dalla colorazione della stessa. Che fare in ipotesi di questo tipo? Si ha diritto alla garanzia e al conseguente reso in caso di prodotto difettoso scoperto a casa e non al negozio? Sul punto, è intervenuta la Cassazione con una recente e interessante ordinanza [1].
Per comprendere la questione e apprezzarne l’importanza, alla luce della frequenza dei casi in cui questa si può proporre, partiamo da un esempio.
Immaginiamo una persona che, entrata in un negozio di abbigliamento, dopo aver provato un pantalone nel camerino, se ne innamori e lo acquisti. All’interno del locale commerciale però l’illuminazione è scarsa, sicché il consumatore non si accorge che il vestito è interessato da una macchia di colore. Di tanto si avvede solo una volta arrivato a casa, il giorno dopo e con la luce diurna.
Tornato al negozio per chiedere la sostituzione del prodotto difettoso, l’acquirente si vede opporre un secco rifiuto: secondo il venditore, infatti, il prodotto è stato ben osservato al momento del pagamento e tanto basta per far operare la formula «visto e piaciuto». In termini più giuridici, a detta del commerciante non si potrebbe parlare di un vizio occulto, ma piuttosto di un vizio palese, come tale accettato al momento dell’acquisto, per il quale non opera la garanzia al consumo. Chi ha ragione in questi casi?
Ecco cosa succede in caso di prodotto difettoso scoperto a casa e non al negozio.
Indice
Garanzia al consumo: cosa spetta?
Chi acquista un prodotto e, nei successivi 2 anni, si accorge di un vizio del prodotto stesso ha diritto a ottenere – a sua scelta – la sostituzione del prodotto o la riparazione. Ciò a condizione che denunci il vizio al negoziante entro 60 giorni dalla scoperta.
Se la riparazione o la sostituzione sono impossibili o economicamente sproporzionate rispetto al valore del prodotto, il consumatore può scegliere tra il rimborso integrale dei soldi spesi (dietro restituzione del prodotto) o uno sconto sul prezzo corrisposto.
Tali diritti non possono essere negati in nessun caso, salvo quando si tratti di vizi evidenti che il consumatore conosceva al momento dell’acquisto, palesati anche dal venditore.
Se il venditore invece ha taciuto in malafede i vizi, la garanzia può essere fatta valere anche se l’acquirente non ha fatto la denuncia entro 60 giorni dalla loro scoperta.
Prodotto difettoso: quando i vizi vengono scoperti a casa
Il cliente ha diritto ad essere rimborsato per eventuali difetti del prodotto se questi non possono essere visti al momento dell’acquisto a causa della luce del negozio. Difatti, argomenta la Cassazione, solo un’ispezione accurata può evidenziare il vizio. Emblematico è il caso della macchia sulla trama del vestito: se il cliente compra un abito ma si rende conto solo dopo l’acquisto – magari una volta arrivato a casa – che lo stesso è difettato, perché tratto in inganno dalla luce artificiale del negozio, ha diritto al rimborso anche se la scoperta avviene in un momento successivo all’acquisto stesso. Anche in tali ipotesi, infatti, si può parlare di vizio occulto.
Il vizio occulto scoperto dopo l’acquisto
Nel caso di specie, un cliente citava in giudizio il negoziante per ottenere la restituzione della somma sborsata per l’acquisto di un costoso abito difettato nella trama dei pantaloni. Di ciò se ne accorgeva soltanto in un momento successivo all’acquisto perché la luce artificiale presente nel negozio non gli aveva permesso di accorgersi immediatamente dell’anomalia. I giudici gli hanno dato ragione perché i documenti acquisiti agli atti del giudizio e le deposizioni dei testimoni hanno dimostrato che «il vizio era di natura occulta». Infatti, si legge nelle motivazioni della sentenza, «data la posizione dell’anomalia del tessuto del vestito è naturale che solo un’ispezione accurata poteva evidenziare il difetto e nei locali di un negozio è quasi impossibile per la presenza di luci artificiali accorgersi di un difetto di trama».
note
[1] Cass. ord. n. 23457/21.
Quante volte mi è capitato di acquistare un prodotto al negozio di abbigliamento e rimanere a fissare quel buco fatto dalla stampella, impercettibile a prima vista perché è sulla schiena ma poi te ne accorgi eccome quando vai per lavare l’abito e non puoi neppure rimediare da sola perché non sai cucire
MI è capitato con un vaso in terracotta rosso che al momento di posizionarlo in giardino ci siamo resi conto che un pezzo della parte del manico era rovinato e così lo abbiamo riportato in negozio che ha provveduto a cambiarcelo