Come evitare il fallimento e pagare i creditori


Come funziona la nuova composizione negoziata della crisi: la piattaforma web per agevolare le trattative coi creditori.
Il decreto legge sulla crisi d’impresa – che ha sostituito la legge fallimentare – contiene una nuova procedura: la cosiddetta composizione negoziata della crisi. Si tratta di un nuovo istituto volontario rivolto ad evitare il fallimento e a pagare i creditori in via “bonaria”, senza cioè l’intervento del tribunale. Scopo di questa procedura è appunto trovare un accordo tra imprenditore insolvente e creditori, tramite trattative il cui scopo ultimo è di salvare l’impresa dalla liquidazione giudiziale.
La composizione negoziata della crisi si svolge tramite una piattaforma telematica nazionale. L’imprenditore viene affiancato da un esperto, terzo e indipendente, il cui compito è (senza sostituire l’imprenditore) quello di agevolare, in maniera riservata, le trattative con i creditori.
Alla fine della procedura, in caso di mancata individuazione di una soluzione idonea al superamento della crisi d’impresa, l’imprenditore può presentare una proposta di concordato per cessione di beni insieme al piano di liquidazione, una sorta di concordato semplificato per la liquidazione del patrimonio.
Non è necessario accedere alla composizione negoziata della crisi: come anticipato, si tratta di una facoltà rimessa alla decisione dell’imprenditore, prima però che si verifichi lo stato di insolvenza e parta il vero e proprio iter giudiziario di liquidazione.
Vi possono accedere tutte le imprese iscritte al registro delle imprese, anche quelle che per legge non possono fallire perché al di sotto delle soglie di fallibilità, comprese le società agricole, senza limiti o requisiti dimensionali.
Sono escluse solo le società di fatto, in quanto non rientranti nel registro delle imprese.
La procedura si apre su iniziativa dell’imprenditore. Tuttavia, il collegio sindacale può segnalare l’esistenza dei presupposti per la presentazione dell’istanza di composizione negoziata.
Quando risulta ragionevolmente perseguibile il risanamento dell’impresa si procede alla nomina di un esperto chiamato ad agevolare le trattative tra l’imprenditore, i creditori ed eventuali altri soggetti interessati, al fine di individuare una soluzione per il superamento delle condizioni di squilibrio, anche mediante il trasferimento dell’azienda o di rami di essa.
L’esperto ha il compito di agevolare le trattative necessarie per il risanamento dell’impresa.
Le trattative possono essere seguite direttamente e personalmente dall’imprenditore. L’esperto dunque non è come il curatore fallimentare che sostituisce l’imprenditore e prende il possesso del patrimonio aziendale. Egli ha il solo compito di eseguire pagamenti spontanei, restando però obbligato a garantire una gestione non pregiudizievole per i creditori.
bene riassunta