Incidente stradale: concorso di colpa se chi invade la corsia va a sbattere contro l’automobilista che non tiene la destra e procede in prossimità della mezzeria.
Che succede se un conducente non tiene la destra? L’articolo 143 del Codice della strada stabilisce che i veicoli devono circolare sulla parte destra della carreggiata e in prossimità del margine destro della stessa. E non solo: devono farlo anche quando la strada è libera e, quindi, non viene nessuno dal lato opposto.
La regola appena descritta vale sia per le strade a doppio senso di circolazione che per le altre. Quindi, anche in autostrada, se non c’è ragione di sorpasso, bisognerebbe stare sempre a destra e non a sinistra della strada.
Quando si hanno due corsie, la regola è di semplice applicazione: a destra si viaggia, a sinistra ci si sposta solo per sorpassare.
Cosa rischia il conducente che non tiene la destra? Ovviamente, una multa stradale: da 41 a 168 euro. Non è prevista la decurtazione dei punti della patente, a meno che ovviamente l’invasione dell’altra carreggiata dipenda da uno stato di ebbrezza; in questo caso, infatti, potrebbero scaturire conseguenze di tipo penale se il tasso alcolico rilevato è superiore a 0,8 grammi per litro di sangue.
Che succede infine in caso di incidente stradale? L’ipotesi è quella di un conducente che non tiene la destra e che va a sbattere contro un altro automobilista, proveniente dal senso di marcia opposto, che invade l’altra carreggiata. In questi casi, si applicherà un concorso di colpa. A dirlo è una recente sentenza della Cassazione [1].
La Corte ha così condannato il conducente di un’auto che non aveva tenuto la destra, anche se la sua corsia era stata invasa da un altro veicolo. La corresponsabilità si giustifica per il fatto che il guidatore non ha rispettato le regole dettate proprio per evitare collisioni fra i mezzi in circolazione, regole che impongono di guidare sempre sul margine destro della strada, senza superare la linea di mezzeria, quando continua.
Dunque, se entrambi i guidatori marciano nei pressi del centro della carreggiata, si può ben dire che l’incidente stradale sia il frutto di condotte colpose autonome e indipendenti, per quanto sinergiche nel determinarlo.
Pertanto, scatta la condanna per l’uomo al volante che procede in prossimità della mezzeria, invece che mantenere la destra della semicarreggiata, con il rischio di incrociare un altro veicolo che proviene dalla direzione contraria: si tratta di una condotta che concorre a causare il sinistro. Il tutto indipendentemente da se e quanto l’altra auto abbia sconfinato nella corsia opposta. In altri termini – sostiene la Cassazione – la polizia (e, in caso di contestazione, il giudice) non è tenuta a guardare quale dei due conducenti ha deviato di più dalla destra della strada. Basta superare la linea disegnata al centro della carreggiata, anche di poco, per poter essere considerati corresponsabili nel caso di sinistro stradale.
L’incidente può dirsi determinato in modo equivalente da entrambe le condotte, senza che l’una possa considerarsi più grave dell’altra.
Pesa il principio di autoresponsabilità che governa gli obblighi degli utenti della strada nella circolazione.
Ne consegue un concorso di colpa al 50% e un risarcimento dimezzato. Il guidatore, infatti, deve essere sempre in grado di padroneggiare il veicolo e di compiere manovre d’emergenza per evitare incidenti, anche quando il danno è dovuto all’imprudenza altrui.