Posso vantare un titolo di preferenza nei concorsi pubblici, a parità di merito, per la perdita di un familiare? In particolare, ho perso mio fratello commerciante durante una rapina. Secondo il sindacato, è sufficiente che io presenti la copia della sentenza di condanna, in cui previamente evidenzio le parti che avvalorano il mio diritto. È corretto?
Come da Lei correttamente riferito, il DPR n.487 del 1994, al suo articolo 5 stabilisce che nei pubblici concorsi, vengono riservati dei posti, comunque non superiori alla metà dei posti messi a concorso, a determinate categorie di persone, tra le quali si annoverano al punto 15) i genitori vedovi non risposati, i coniugi non risposati e le sorelle ed i fratelli vedovi o non sposati dei caduti per servizio nel settore pubblico o privato.
Di certo, aver perso Suo fratello durante una rapina mentre esercitava la propria attività di commerciante rientra tra i casi di “fratelli … … dei caduti per servizio nel settore … privato”.
Acclarato ciò, per dimostrare questo diritto, nel caso in cui per la Pubblica Amministrazione non fosse sufficiente l’autocertificazione, è necessario produrre dei documenti di provenienza pubblica, aventi data certa.
Facciamo un esempio.
Nel Suo caso, non potrà essere valida una dichiarazione da parte di un testimone che attesti la morte in servizio di Suo fratello, come non potrà essere sufficiente una copia semplice di una sentenza, passata in giudicato, attestante la condanna dell’imputato per l’omicidio di Suo fratello.
Personalmente, arrivato il momento della richiesta di prova del diritto al beneficio, sarei molto zelante, producendo tutto quello che possa essere utile a dimostrare la titolarità del beneficio:
- certificato di morte di Suo fratello, rilasciato dal Comune dell’ultima residenza;
- certificato storico di famiglia con relativi gradi di parentela dal quale si evince il rapporto di fratellanza tra Lei e Suo fratello;
- copia conforme rilasciata dalla Cancelleria del Tribunale (o della Corte di Cassazione in questo caso) della sentenza che ha definitivamente condannato l’imputato per l’omicidio di Suo fratello e dalla quale si evincono anche le modalità dell’evento (durante il servizio lavorativo);
- in aggiunta, anche se non necessario, articoli di giornale che attestano tale evento, che di certo avrà avuto molto clamore mediatico.
In questo modo, nessuna amministrazione Le potrà contestare il diritto.
Ad ogni modo, solitamente, nei concorsi pubblici, l’amministrazione che richiede prova della titolarità del diritto indica pure quale documento sia sufficiente a dimostrare l’assunto.
Tipo: “Si prega di far pervenire a mezzo posta raccomandata, o pec, a questa amministrazione prova della morte del sig. ________________, di parentela con il candidato e delle circostanze di morte del sig. __________ (es. sentenza di condanna)”.
Gli uffici di concorso sono molto collaborativi da questo punto di vista, dovendo rispettare il principio di buon andamento ed efficacia della Pubblica Amministrazione.
Articolo tratto dalla consulenza resa dall’avv. Salvatore Cirilla