Quando scatta l’obbligo della Rc-auto e su quali strade?


Assicurazione obbligatoria: chi è obbligato ad avere la copertura Rc-auto e su quali strade opera il risarcimento?
Per legge, tutti i veicoli a motore devono essere assicurati per poter circolare. L’assicurazione obbligatoria (ossia la cosiddetta Rc-auto) non vale però solo sulle strade pubbliche ma anche su quelle private, siano esse aperte al pubblico o meno. Si tratta di una novità che scaturisce da un’importante sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione. La Corte [1] ha infatti stabilito che ogni veicolo abilitato alla circolazione stradale, se utilizzato per l’uso che gli è proprio – ossia per il quale è stato prodotto – anche se viene usato in un cortile, deve essere coperto dall’assicurazione obbligatoria prevista per legge. Sicché, in caso di incidente stradale, la compagnia è tenuta a versare il risarcimento alla vittima.
Da questa pronuncia derivano una serie di considerazioni assai importanti in merito alla Rc-auto.
Indice
Quali auto devono essere assicurate?
Tutte le auto, i motocicli e i ciclomotori devono essere assicurati.
Solo i mezzi stabilmente impossibilitati a muoversi (si pensi a una macchina senza ruote e ridotta ormai a un rottame) non si considerano più un “veicolo” e, pertanto, non sono soggetti all’assicurazione obbligatoria [2].
Vanno assicurati pure i mezzi sottoposti a fermo amministrativo (salvo apposita deroga prevista dalla Regione) o cadute in successione in attesa della relativa divisione (a meno che non vengano custodite in un garage).
Quando un’auto deve essere assicurata?
L’assicurazione è obbligatoria quando il veicolo è circolante. Con questo concetto ricomprende anche la fase statica del mezzo, ossia la situazione di arresto o di sosta. Quindi, un’auto parcheggiata su una strada pubblica o aperta al pubblico deve essere assicurata.
Sono quindi coperti da assicurazione i danni derivanti dall’apertura degli sportelli a veicolo fermo o da qualsiasi attività prodromica alla messa in marcia [3].
Come affermato dalle Sezioni Unite [4], la sosta è essa stessa circolazione, la quale comprende in sé il complesso delle situazioni dinamiche e statiche in cui è posto il veicolo. Non rileva quindi che il motore fosse acceso o spento nel momento in cui si è verificato l’incidente [5].
Dove l’assicurazione è obbligatoria?
Come anticipato, per le Sezioni Unite non conta tanto il tipo di strada – se pubblica o privata – su cui l’auto circola ma l’uso che di questa viene fatto: se conforme alla sua destinazione l’assicurazione è obbligatoria. Non opera quindi la copertura se la macchina viene usata per fare competizioni e corse all’interno di autodromi.
È coperto da assicurazione l’investimento di pedoni in aree circoscritte ma aperte comunque a un numero indeterminato di utenti, come un garage condominiale [6] o il parcheggio di un supermercato [7] oppure avvenuti all’interno di un cantiere edile [8].
L’assicurazione copre anche i danni realizzati quando siano in atto manovre statiche conformi all’utilizzo o anche alla manutenzione del mezzo, come quando venga sganciato un rimorchio dalla motrice per essere portato in officina per riparazioni [9], oppure quando si arrechino inavvertitamente danni a terzi nelle manovre di sollevamento del braccio meccanico montato su un mezzo di lavoro, fermo sulla pubblica via [10].
L’auto va assicurata quando, ad esempio, circola o è parcheggiata nel piazzale di un supermercato o di un centro commerciale: si tratta infatti di uno slargo aperto all’uso pubblico e adibito al traffico poiché chiunque vi può accedere, benché sia di proprietà privata e sia delimitato da una sbarra di ingresso [11].
Risarcimento del danno per chi investe volontariamente un’altra persona
Una sentenza della Cassazione [12] ha ritenuto operante l’assicurazione anche per gli incidenti provocati dolosamente: si pensi al conducente che investa il passante per strada allo scopo di ferirlo o ucciderlo. In questo caso, l’auto viene usata come arma ma ciò nonostante il danneggiato ha diritto di ottenere dall’assicurazione del responsabile il risarcimento, salva poi la facoltà di quest’ultima di rivalersi contro il proprio assicurato.
Chiusura del dito nello sportello
Come detto, il concetto di circolazione comprende anche i danni causati in posizione di arresto del veicolo quando questi si inseriscono in un contesto prodromico alla messa in marcia. Così, se il conducente chiude le mani nello sportello a uno dei passeggeri la sua assicurazione dovrà risarcire quest’ultimo [13].
Giardino condominiale
Le Sezioni Unite hanno ritenuto dovuto il risarcimento dell’assicurazione per l’incidente avvenuto nel cortile privato recintato, posto tra il giardino e la rampa di accesso al garage [1]. Questa interpretazione allargata del concetto di circolazione è innovativa, dal momento che, tradizionalmente, la Cassazione aveva sempre escluso la garanzia assicurativa nelle aree private, ad eccezione di quei casi circoscritti in cui le stesse consentissero un numero di accessi indeterminati e tali da farle equiparare alle aree pubbliche. Oggi, invece, non è più così.
La targa prova
Una recente riforma ha ribadito l’obbligo di assicurazione della targa prova, che dovrà ora essere assolto anche quando il veicolo che espone la targa sia già munito di carta di circolazione; e in questo caso dei danni risponderà l’assicuratore della targa prova anche se il veicolo fosse già altrimenti assicurato per la Rc auto, trattandosi – alla fine – di rischi simili ma diversi.
note
[1] Cass. S.U. sent. n. 21983/21.
[2] Cass. sent. n. 8620/2015.
[3] Cass. sent. n. 10024/202, n. 12284/2004.
[4] Cass. S.U. sent. n. 8620/2015.
[5] C. Giust. UE sent. n. 514/2017.
[6] Cass. sent. n. 8090/2013.
[7] Cass. sent. n. 17279/2009
[8] Cass. sent. n. 17017/2018.
[9] Cass. sent. n. 3257/2016
[10] Cass. SU sent. n. 8620/2015.
[11] Cass. sent. n. 1729/2009.
[12] Cass. sent. n. 19368/20217.
[13] Cass. sent. n. 10024/2020.