Gli aiuti ai giovani per andare via da casa


Che si tratti di un affitto o di una prima casa, ecco come dire addio alla vecchia cameretta dai genitori ed avere la propria autonomia.
In una casa acquistata oppure in affitto: i ragazzi fino ad una certa età hanno diverse possibilità di tagliare il cordone ombelicale con i genitori e di acquistare la propria autonomia grazie ad alcuni aiuti dello Stato. Ultimo in ordine cronologico, la conferma del bonus affitti per chi ha dai 20 ai 30 anni compiuti. Un’agevolazione che si aggiunge a quella più nota dell’acquisto agevolato della prima casa per gli under 36, anche questo prolungato nel tempo. Insomma, gli aiuti ai giovani per andare via da casa ci sono. Chiaro che poi la decisione finale dipende da altri fattori, come la capacità o la voglia di mantenersi da soli. Ma intanto vediamo le opportunità che hanno i ragazzi per poter vivere per conto loro.
Indice
Bonus affitti per i giovani: che cos’è?
Chi non può permettersi di acquistare un immobile o chi preferisce la locazione perché pensa di cambiare prima o poi città di residenza, può iniziare ad andare via da casa grazie ad un affitto agevolato. In pratica, la legge di Bilancio 2022 prevede un bonus affitti per i giovani tra i 20 e 30 anni compiuti. Un modo per abbassare un po’ il canone di locazione facendone pagare una parte allo Stato.
Oltre al requisito dell’età c’è anche quello del reddito complessivo: non deve superare i 15.493,71 euro.
Il bonus affitti viene riconosciuto ai giovani che stipulano un contratto di locazione, per l’intera unità immobiliare o solo per una parte di essa da destinare ad abitazione principale. Condizione indispensabile: che l’abitazione principale del giovane inquilino sia diversa da quella dei genitori o di coloro cui sono affidati dagli organi competenti ai sensi di legge.
L’agevolazione è pari al 20% dell’importo del canone e copre i primi quattro anni dell’affitto. Il limite massimo di detrazione è di 2.400 euro.
Acquisto agevolato prima casa
In alternativa al bonus affitti per i giovani tra 20 e 30 anni, c’è la possibilità di effettuare un acquisto agevolato della prima casa. Aumenta, però, l’età dei beneficiari: 36 anni non compiuti.
L’agevolazione consiste nell’esenzione delle imposte di registro e ipocatastali, un credito d’imposta pari all’ammontare dell’Iva corrisposta se dovuta e, per la richiesta del mutuo, l’esenzione dall’imposta sostitutiva dello 0,25% sull’importo complessivo del finanziamento.
I requisiti per ottenere il bonus:
- non avere ancora compiuto i 36 anni di età e non compierli nell’anno solare in cui viene fatto il rogito: se, ad esempio, l’atto viene fatto ad aprile e l’acquirente compie i 36 anni a settembre o anche il 31 dicembre dello stesso anno, non avrà diritto all’agevolazione;
- avere un Isee ordinario o corrente non superiore a 40mila euro: la Dsu, cioè la dichiarazione sostitutiva unica, deve essere presentata prima o durante l’acquisto dell’immobile. È opportuno – precisa l’Agenzia delle Entrate – che nell’atto venga indicato il numero di protocollo dell’Isee in corso di validità o della Dsu;
- avere o stabilire la propria residenza nel Comune in cui l’immobile è ubicato entro 18 mesi dall’acquisto o, se diverso, in quello in cui svolge la propria attività ovvero, se trasferito all’estero per ragioni di lavoro, in quello in cui ha sede o esercita l’attività il soggetto da cui dipende ovvero, nel caso in cui sia cittadino italiano emigrato all’estero, che abbia acquistato l’immobile come prima casa sul territorio italiano;
- dichiarare nell’atto di acquisto di non essere titolare nemmeno in comunione con il coniuge, dei diritti di proprietà, usufrutto, uso e abitazione di altra casa di abitazione nel territorio del Comune in cui è situato l’immobile da acquistare;
- dichiarare nell’atto di acquisto, di non essere titolare, neppure per quote o in regime di comunione legale, su tutto il territorio nazionale, dei diritti di proprietà, usufrutto, uso, abitazione e nuda proprietà su altro immobile acquistato, anche dal coniuge, usufruendo delle stesse agevolazioni prima casa, ovvero, in caso contrario, alieni l’immobile posseduto entro un anno dalla data del nuovo acquisto.
Altri aiuti ai giovani per andare via da casa acquistando il proprio immobile consistono nella possibilità di beneficiare del bonus sulla prima abitazione anche sulle case all’asta e sulle multiproprietà, cioè per il co-acquisto. Il beneficio interessa pure l’acquisto di pertinenze come cantine o box anche con atti separati.
Unico vistoso neo del bonus prima casa per gli under 36: la tassazione al momento di registrare il contratto preliminare. In pratica, resta tassato in modo ordinario per quanto riguarda l’imposta di registro che deve essere pagata per l’atto, per gli acconti e per la caparra. Quindi, in questo caso e per questa specifica imposta, non c’è alcuna esenzione. O meglio: il beneficio resta in parte congelato.
Per essere più chiari: quando viene registrato il preliminare si paga l’imposta su atto, acconto e caparra. Dopodiché, a compravendita conclusa e rogito fatto, è possibile chiedere al Fisco la restituzione dell’imposta che riguarda acconto e caparra. L’Agenzia, quindi, si terrà quella relativa alla registrazione dell’atto. Il che significa, ovviamente, avere un bonus «monco», poiché impedisce di beneficiare al 100% dell’esenzione da tale imposta.