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Incidente stradale: quali prove?

31 Ottobre 2021 | Autore:
Incidente stradale: quali prove?

Per ottenere il risarcimento del danno dall’assicurazione non è sufficiente dimostrare di aver rispettato il Codice della strada ma anche di aver fatto di tutto per evitare l’impatto.

Nel momento in cui si fa un incidente stradale e ci si dirige dalla propria assicurazione per chiedere il risarcimento del danno è bene munirsi di tutte le prove necessarie a dimostrare di aver ragione. Di certo, il Cid – ossia il modulo di constatazione amichevole – aiuta molto in questo compito, ma potrebbe risultare non sufficiente. Difatti, quanto concordato tra le parti non vincola l’assicurazione, la quale potrebbe anche effettuare ulteriori accertamenti per scongiurare eventuali frodi ai propri danni.

Dicevamo che, per ottenere i soldi necessari a riparare l’auto e a ristorare ogni pregiudizio fisico, è necessario fornire le prove. Ma quali prove? E chi deve presentarle?

Prima di stabilire quali sono le prove di un incidente stradale facciamo un passo indietro. Una breve ripetizione dei principi generali del nostro processo servirà a comprendere meglio la materia.

Il principio dell’onere della prova

Chi rivendica un diritto deve dimostrare i fatti che ne sono a fondamento. Non basta quindi lamentare un danno: bisogna anche provarlo. Su questo principio si basa tutto il processo civile. E non solo. Anche in sede stragiudiziale chi pretende un risarcimento è tenuto a dimostrare non solo il fatto illecito e il danno patito, ma anche il cosiddetto «rapporto di causa-effetto» ossia che il danno è stato prodotto solo e unicamente dal fatto illecito e non da altri fattori.

La prova in caso di incidente stradale

Nel caso di incidente stradale, l’onere della prova è più articolato. Il Codice civile infatti stabilisce che si inizia sempre da una presunzione di pari responsabilità da parte degli automobilisti coinvolti nell’incidente. Significa che ad ognuno di questi, in assenza di prove, viene data metà della colpa e, quindi, anche metà del risarcimento.

Per superare questa presunzione, e vedersi attribuiti il 100% della ragione (e del risarcimento), è necessario fornire due prove:

  • l’aver rispettato il Codice della strada;
  • l’aver fatto di tutto per evitare l’incidente e, quindi, l’aver tenuto una condotta di guida prudente.

Pertanto, il semplice fatto di aver osservato i limiti di velocità e la segnaletica non basta se poi l’automobilista poteva prevedere l’incidente. Si pensi a chi vede un’auto passare con il rosso e ciò nonostante attraversi ugualmente l’incrocio, andandovi a sbattere. In tal caso, il giudice potrà accordare una fetta di responsabilità anche al conducente che aveva davanti il semaforo verde in quanto, pur potendo prevedere ed evitare l’impatto con l’ordinaria diligenza, non lo ha fatto.

Chi deve fornire le prove in caso di incidente stradale?

A fornire le prove dell’incidente stradale è chiaramente chi rivendica il risarcimento: quindi, colui che presume di avere ragione. All’altra parte basterà difendersi e contrastare la richiesta avversaria.

Cosa succede in assenza di prove?

Come anticipato, in assenza di prove, tanto l’assicurazione quanto il giudice applica la regola del concorso di colpa paritario ossia della pari responsabilità in capo ad entrambi i conducenti.

Quali sono le prove di un incidente stradale?

Come anticipato sopra, bisogna fornire tre prove per ottenere il risarcimento del danno da incidente stradale:

  • il fatto storico, ossia l’incidente determinato dalla condotta illecita altrui, unito alla prova dell’aver fatto di tutto per evitarlo;
  • il danno subito, che può essere un danno al veicolo o anche alla persona del conducente o di eventuali passeggeri (saranno questi ultimi però a dover agire per conto proprio);
  • il rapporto di causalità o di “causa-effetto” tra la condotta illecita altrui e il danno lamentato.

Analizziamo singolarmente questi tre elementi e vediamo quali prove possono confermarli.

La prova della responsabilità altrui

La prova della responsabilità altrui, dell’imprevedibilità e dell’inevitabilità dell’incidente può essere fornita, ad esempio, tramite testimoni. Testimoni che possono essere sia i passeggeri presenti nell’auto che gli spettatori esterni. Questi potranno ad esempio dichiarare di aver visto l’auto sbucare all’improvviso, fare inversione di marcia, passare col rosso, andare veloce e così via. Attenzione: un testimone non può mai dichiarare questioni tecniche o valutazioni personali (ad esempio, il fatto che l’auto superasse i limiti di velocità) risultando poco credibile o inammissibile. Potrà però riferire le proprie impressioni (ad esempio, il fatto di aver notato un’auto sfrecciare velocemente tanto da non poter essere vista per tempo).

Un’altra tipica prova di un incidente stradale è il verbale della polizia o dei carabinieri intervenuti. Invero, il più delle volte, le autorità sopraggiungono sul luogo del sinistro solo se ci sono feriti e non anche per danni solo ai veicoli.

Nel verbale vengono riportati tutti i rilievi, i segni delle frenate, la posizione dei veicoli dopo lo scontro, i segni di danneggiamento della strada o della segnaletica, le dichiarazioni di eventuali testimoni e così via. Tutto questo servirà a ricostruire la dinamica dell’incidente.

La giurisprudenza non accorda una validità assoluta ai filmati fatti tramite le dashcam a meno che la controparte si astenga dal contestarli in processo. Maggior rilievo probatorio viene invece accordato alle scatole nere omologate e montate con l’accordo dell’assicurazione.

Le fotografie effettuate sul luogo, anche dagli stessi soggetti coinvolti nell’incidente, possono servire a ricostruire la dinamica del sinistro e aiutano gli eventuali consulenti tecnici – nominati dal giudice o dall’assicurazione – a effettuare le perizie in modo da risalire, a posteriori, alle responsabilità.

Il danno subito

La prova del danno può essere fornita in vario modo. Per i danni al veicolo si ricorre sempre al preventivo o alla fattura dell’officina che abbia periziato il veicolo incidentato.

Anche le fotografie potranno dare un valido aiuto.

Per i danni fisici ci sono invece i certificati del pronto soccorso con il relativo referto, i successivi certificati medici, le visite, le indagini strumentali (radiografie, ecc.), le ricevute delle medicine, della fisioterapia, ecc.

Il rapporto di causalità

Il rapporto di causalità è l’aspetto più difficoltoso. Il più delle volte, si ricostruisce tramite presunzioni ossia indizi. Anche la prova testimoniale potrà essere d’ausilio. È necessario che qualcuno dichiari di aver visto, ad esempio, l’automobilista urtare contro la fiancata dell’altro, in modo da ricondurre la strisciata sulla carrozzeria all’incidente in questione e non a pregresse situazioni.

La presenza però del verbale della polizia eliminerà ogni possibile dubbio trattandosi di un atto pubblico avente valore di piena prova.



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