La nuova Naspi 2022: cosa cambia


Accesso più semplice e decurtazione mensile spostata grazie alla manovra di Bilancio. Chi ne può beneficiare. Le novità sulla Dis-Coll.
Dal 2022, diventa più facile ottenere il diritto alla Naspi, l’indennità di disoccupazione erogata dall’Inps. La legge di Bilancio 2022 semplifica l’accesso alla prestazione e la rende anche «meno povera» per tre mensilità. Nella nuova Naspi 2022 che cosa cambia?
La legge prevede che la Naspi venga erogata ai lavoratori dipendenti che hanno perso involontariamente il lavoro e si trovano in stato di disoccupazione. Significa che il trattamento non spetta a chi si è dimesso volontariamente o in caso di risoluzione consensuale, ad eccezione di
- dimissioni per giusta causa;
- dimissioni intervenute durante il periodo tutelato di maternità;
- risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, purché sia intervenuta nell’ambito della procedura di conciliazione presso la direzione territoriale del lavoro;
- risoluzione consensuale a seguito del rifiuto del lavoratore di trasferirsi presso altra sede della stessa azienda distante più di 50 chilometri dalla residenza del lavoratore;
- licenziamento con accettazione dell’offerta di conciliazione;
- licenziamento disciplinare.
Dal punto di vista contributivo, per avere diritto alla Naspi è necessario aver versato contributi contro la disoccupazione per almeno 13 settimane nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione. È contribuzione utile – spiega l’Inps – anche quella dovuta, ma non versata, e vengono conteggiate tutte le settimane retribuite, purché remunerate nel rispetto dei minimali settimanali.
Finora, con riferimento al requisito lavorativo, il richiedente doveva aver lavorato per almeno 30 giorni di effettivo lavoro nei 12 mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione. Ecco, qui arriva la prima novità della Naspi 2022: la manovra cancella definitivamente il requisito delle 30 giornate di lavoro effettivo, per gli eventi di disoccupazione verificatisi dal 1° gennaio 2022.
La seconda novità riguarda l’importo della Naspi. Finora, dal quarto mese di trattamento in poi, c’è stata una decurtazione mensile del 3%. Ebbene, adesso la decurtazione resta ma a partire dal sesto mese di fruizione per gli eventi di disoccupazione a partire dal 1° gennaio 2022 e dall’ottavo mese in poi se il beneficiario ha compiuto i 55 anni alla data di presentazione della domanda.
Infine, altro importante tassello aggiunto dalla manovra riguarda il settore agricolo: dal 1° gennaio 2022, avranno diritto a percepire la Naspi anche gli operai agricoli a tempo indeterminato delle cooperative e consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici prevalentemente propri o dei loro soci.
Per quanto riguarda, invece, la Dis-Coll, cioè il trattamento di disoccupazione riservato ai lavoratori parasubordinati iscritti alla Gestione separata dell’Inps, per gli eventi che si verificano dal 1° gennaio 2022, la manovra sposta al sesto mese la decurtazione del 3% prevista dal quarto mese. Inoltre, l’indennità verrà corrisposta per un numero di mensilità pari ai mesi di contribuzione accreditati nel periodo che va dal 1° gennaio dell’anno precedente la cessazione del lavoro e fino alla cessazione, senza considerare eventuali periodi contributivi già tenuti in conto per l’erogazione della prestazione in precedenza, e comunque per la durata massima di 12 mesi.
Sono stato assunto il 15 / 07 1995 e licenziato il 23 / 10 2017 con 18 mesi di naspi terminata nel 2019 con 22 anni di contributi ho diritto alla pensione?