Se riceverai in estate una multa hai sempre tempo per ricorrere


Leggi attentamente questo articolo: potrà tornarti utile se, di rientro dalle vacanze, troverai una busta verde in cassetta delle lettere…
Tempo di vacanze e di partenze. Agosto si avvicina, ma il rischio è sempre quello di arrivare in ritardo all’aereo o al treno che parte. E così non c’è altra soluzione che schiacciare sull’acceleratore. Anche chi rimane in zona corre qualche rischio se la voglia di precipitarsi in spiaggia, per l’appuntamento con l’abbronzatura, è così forte da far dimenticare il tachimetro.
Risultato: quando si torna a settembre si trova spesso, nella cassetta delle lettere, una busta verde che ci avvisa del fatto che il postino, mentre noi eravamo assenti, ha tentato di notificarci un atto.
Infatti, in caso di temporanea irreperibilità del destinatario e concomitante assenza di persone di famiglia/conviventi o altri soggetti abilitati a ricevere notifica della multa, il postino lascia nella buca un avviso in cui indica dove il verbale con la multa può essere ritirato (Comune o ufficio postale). Nello stesso tempo, al destinatario della notifica temporaneamente irreperibile viene inviata una seconda raccomandata in cui gli si comunica del tentato (e infruttuoso) recapito (cosiddetto “avviso di giacenza”).
Ed ecco, affrettatosi a ritirare il plico, il nostro ex turista riceve la goccia di arsenico a rovinargli il ricordo delle vacanze appena trascorse: una bella multa per eccesso di velocità [1].
Ma i danni sembrano non finire qua. Basta un veloce calcolo per accorgersi che i termini per presentare ricorso al giudice (trenta giorni che partono dal decimo giorno successivo all’invio della raccomandata informativa di avviso di giacenza) sono scaduti o prossimi alla scadenza. Un’ipotesi normale per chi è stato fuori casa per tutto il mese di agosto.
E allora cosa fare? Rinunciare alle (sia pur limitate) possibilità di far ricorso e pagare?
Ebbene, per quanti si troveranno in questa situazione abbiamo una brutta e una buona notizia.
Cominciamo – come sempre si fa in questi casi – da quella “brutta”. Se decidete di pagare, non potrete usufruire dello sconto del 30% concesso dalla legge a chi paga entro 5 giorni dalla comunicazione del verbale. Un grosso problema, visto che fare ricorso al giudice oggi è diventato particolarmente costoso.
Se invece l’aumento del costo delle tasse per iniziare una causa (cosiddetto “contributo unificato”) non vi demotiva e avete comunque intenzione di depositare il ricorso al giudice di pace, ecco per voi la buona notizia. Anche se, sul calendario sono decorsi 30 giorni, in verità non siete decaduti dal diritto di fare opposizione. Questo perché, mentre voi eravate in ferie lo erano anche i tribunali che, per legge – e per l’80% delle cause – restano chiusi dall’1 agosto al 15 settembre. Insieme ai tribunali, inoltre, si sospendono anche i “termini processuali”: il che significa che tutti i termini il cui computo ricade in questi 45 giorni estivi si sospendono e riprendono a decorrere a partire dal 16 settembre.
Come sempre, un esempio aiuterà a comprendere meglio la questione. Se avete ricevuto la multa l’1 agosto e vi è stato immesso in cassetta un avviso il giorno dopo, i termini per fare ricorso non scadono il 10 settembre (30 giorni dopo il 10mo giorno dalla raccomandata), ma scadranno al 30mo giorno dopo il 16 settembre (16 ottobre). E così, per chi ha ricevuto un atto il 15 luglio, il termine per il ricorso scade il 30 settembre (15/30 luglio= 15 giorni; 16/30 settembre= 15 giorni).
Insomma: non disperate se troverete una multa che vi aspetta dalle vacanze. Quanto meno, la lotteria del ricorso è sempre possibile [2].
note
[1] Chi vi scrive, una volta, ne ha collezionate addirittura quattro: tutte per l’ansia di raggiungere, nella spiaggia vicina, la propria fidanzata. Andata e ritorno: per ben due volte, caduto nella trappola dell’autovelox.
[2] “Lotteria” perché non è insolito che, sullo stesso ricorso, alcuni giudici decidano in un modo e altri in un altro.
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