Io e i miei fratelli abbiamo ereditato un immobile indiviso, dove risiedo da quando sono nata e che per me risulta come prima casa. I miei fratelli vorrebbero costituire l’usufrutto a mio favore delle loro quote di proprietà del succitato immobile al fine di evitare il pagamento dell’Imu. È possibile?
Ai sensi dell’art. 9 del D.Lgs. n. 23 del 2011 “soggetti passivi dell’imposta municipale propria sono il proprietario di immobili (…) ovvero il titolare di diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie sugli stessi”. Come più volte ribadito dalla giurisprudenza, dal tenore letterale della norma risulta che è tenuto al pagamento dell’imposta il proprietario pieno oppure, quando la proprietà non sia piena ma vi sia un diritto reale di godimento sul bene, il titolare di tale diritto reale.
L’usufrutto rientra tra i diritti reali e attribuisce all’usufruttuario il possesso del bene, di cui il proprietario conseguentemente si spoglia (per questo chiamato “nudo proprietario”). Il possesso spetta normalmente al proprietario, salvo che non vi sia un diritto reale minore ed in tale caso il possesso spetta al titolare di quest’ultimo. Di conseguenza, l’Imu è a carico dell’usufruttuario e non del nudo proprietario.
Alla luce di quanto precede, si conferma che, nel caso descritto dal lettore, qualora i fratelli dovessero concedere l’usufrutto, non sarebbero più soggetti passivi Imu. Inoltre, se le quote di proprietà dei fratelli sono effettivamente abitate dal lettore, avrebbe diritto all’esenzione Imu, in quanto l’immobile costituisce abitazione principale (residenza anagrafica e dimora abituale).
Articolo tratto da una consulenza dell’avv. Maria Monteleone