Cosa fare dopo un sinistro stradale: il reato di fuga e il reato di omissione di soccorso.
Dopo un incidente bisogna sempre fermarsi? La legge impone agli automobilisti coinvolti nel sinistro di collaborare tra loro. Dovranno quindi scendere dalle rispettive auto e scambiarsi le proprie generalità nonché quelle delle rispettive assicurazioni. E ciò indipendentemente dal fatto di ritenere di non avere colpe.
Non esiste alcun obbligo di compilare il CID (il modulo di constatazione amichevole) anche se la firma di tale documento accelera i tempi per il risarcimento ed è quindi consigliabile.
I conducenti devono poi attendere necessariamente l’arrivo della polizia affinché effettui i rilievi e rediga il verbale. La violazione di quest’obbligo integra il reato di fuga solo in caso di sinistro con feriti. La sanzione è la reclusione da sei mesi a tre anni.
Invece, in presenza di danni soltanto alle auto, chi va via senza fornire gli estremi della propria polizza Rc-auto è punito con una semplice sanzione di carattere amministrativo da 296 a 1.184 euro (leggi Non fermarsi dopo incidente senza o con feriti).
Non è tutto. Dopo un incidente bisogna sempre fermarsi anche per un’altra ragione. Se l’altro conducente è ferito esiste un ulteriore obbligo: non ci si può limitare ad accostare e ad attendere l’auto della polizia ma bisogna anche prestare i soccorsi necessari. Il che non significa improvvisarsi medici, fare manovre particolari, immobilizzazioni di arti rotti, massaggi cardiaci o respirazione “bocca a bocca”: vuol semplicemente dire che sussiste il dovere giuridico – e non solo morale – di chiamare le forze dell’ordine o l’ambulanza affinché assicurino il ferito ai sanitari. La violazione di tale comportamento implica un secondo reato: quello di omissione di soccorso.
A tal fine, peraltro, non bisogna mai fidarsi delle apparenze. Difatti, se anche a prima vista dovesse sembrare che l’altro soggetto coinvolto nello scontro non si è fatto nulla, si potrebbe comunque essere denunciati in presenza di lesioni. Insomma, dopo un incidente bisogna sempre fermarsi. Ed a lanciare questo avviso è stata una recente sentenza della Cassazione [1].
Nel caso di specie, il conducente di un camioncino aveva urtato violentemente un’utilitaria, procurando al guidatore un trauma contusivo toracico e una cervicalgia da contraccolpo. Il guidatore del furgone non si era fermato, giustificandosi col dire di non aver percepito la gravità delle ferite e di aver pertanto agito in buona fede. Non si era insomma accorto delle lesioni. Per la Cassazione, tuttavia, tale giustificazione è inammissibile. Scatta l’omissione di soccorso per il conducente che ha provocato un sinistro stradale e non presta assistenza a prescindere dal danno: l’obbligo, dettato dal Codice della strada, è quello di fermarsi e accertarsi delle condizioni delle persone coinvolte.
A stabilire il reato di fuga per chi non si ferma dopo l’incidente e non aspetta la polizia e il reato di omissione di soccorso per chi invece non presta l’assistenza necessaria ai feriti è articolo 189 del Codice della strada, rispettivamente al comma 6 e al comma 1.
Secondo il prevalente orientamento della Cassazione, per configurare il reato di omissione di soccorso è necessario acquisire la consapevolezza non già delle lesioni riportate dalla controparte ma del semplice fatto di non essersi fermati nonostante un incidente concretamente idoneo a produrre lesioni ai danni dei soggetti coinvolti. Detto in parole povere, è sufficiente prefigurarsi che l’altro automobilista si sia fatto male, pur senza essere necessariamente dei medici specializzati. Il semplice sospetto impone di fermarsi, scendere dall’auto, attendere la polizia e prestare i soccorsi.
note
[1] Cass. sent. n. 4143/22.