Blocco degli statali, degli incrementi automatici degli stipendi per gli insegnanti e degli scatti di carriera.
Il pianto della Fornero che ritorna alla memoria. Solo che, in questo caso, a scontare il problema “inflazione” non saranno i pensionati, ma i pubblici dipendenti.
Il blocco dei contratti degli statali sarà confermato anche per il 2015. Lo ha annunciato il ministro Marianna Madia: “Le risorse per sbloccare i contratti non ci sono”. La Cgil grida: “Inaccettabile: siamo pronti alla mobilitazione”. Sul sito del governo pubblicate le Linee guida sulla riforma della scuola: per l’assunzione di 148mila docenti necessari 3 miliardi; scatti per merito e non per anzianità.
Ieri il ministro della Semplificazione della Pa ha anticipato in Senato che – causa mancanza di risorse – il blocco dei contratti degli statali sarà confermato con la prossima legge di stabilità. “In questa situazione in cui il governo è impegnato a tirar fuori il Paese dalla crisi – ha spiegato il ministro – l’alleanza prima di tutto è con chi ha più bisogno, quindi confermiamo gli 80 euro che vengono destinati anche ai dipendenti pubblici. Ma in questo momento le risorse per sbloccare i contratti non ci sono perché l’Italia è ancora in una situazione di difficoltà economica”.
La proroga del blocco dei contratti per altri 12 mesi dovrebbe tradursi in un risparmio sul prossimo anno di 2,1-2,5 miliardi, mentre dal 2010 al 2014 i risparmi già cumulati sui contratti pubblici sarebbero arrivati a 11,5 miliardi (il calcolo è basato su un indice Ipca depurato dai prodotti energetici che in prospettiva rischia di diventare negativo a causa della deflazione).
Intanto, il Governo è pronto all’assunzione di 148.100 nuovi insegnanti (tra precari, idonei e vincitori dell’ultimo concorso). A una condizione: lo stop al meccanismo di incremento automatico dello stipendio. Per gli scatti di carriera, al posto dell’anzianità arriveranno gli “scatti di competenza“, che premieranno il merito, e ogni tre anni due terzi dei docenti riceverà 60 euro netti al mese in più in busta paga.
Il primo “nuovo” scatto sarà attribuito alla fine del 2018, coloro che entreranno in ruolo nel 2016 e 2017 (rispettivamente prima e seconda tranche del nuovo concorso) dovranno aspettare e concorrere alla ripartizione degli scatti di competenze solo nel 2021. È previsto però un regime transitorio per i docenti già in ruolo.
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