Quanto costa fare un atto di donazione dal notaio?


I costi da sostenere per il rogito notarile quando si vuole donare qualcosa: dai casi in cui esso è necessario al modo per preventivare la spesa.
Tuo figlio sta per sposarsi e vorresti regalargli un appartamento di tua proprietà. Naturalmente, gli sposi potrebbero liberamente abitarvi senza ricorrere a questa formalità, ma tu desideri che si sentano a casa propria. Ti scoraggia, però, la prospettiva di dover ricorrere a un notaio: infatti hai sentito dire che in questi casi la parcella del professionista è piuttosto salata. Vorresti quindi sapere come si calcola la somma dovuta per il rogito e se vi è la possibilità di evitarlo, utilizzando, ad esempio, una scrittura privata. In questo articolo ti diremo quanto costa fare un atto di donazione dal notaio. In particolare, ti illustreremo le voci che concorrono a determinare il compenso dovuto a quest’ultimo; vedremo inoltre cos’è la donazione, qual è la forma contrattuale che la legge richiede perché essa sia valida e per quali ragioni.
Indice
Cos’è per la legge una donazione?
La donazione [1] è un contratto con il quale una parte, il donante, determina un arricchimento in favore dell’altra, detta donatario. Detto arricchimento può avvenire in due modi:
- trasferendo al donatario un diritto. Di solito, si tratta della proprietà di beni mobili o immobili, ma è possibile anche cedere gratuitamente altri diritti (per esempio l’usufrutto);
- assumendo un obbligo di contenuto economico nei confronti del donatario, senza ricevere nulla in cambio. Ad esempio, un appaltatore può obbligarsi verso un’altra persona a realizzare una costruzione senza corrispettivo.
Perché vi sia donazione è necessario che l’atto sia compiuto per spirito di liberalità, ossia con la consapevolezza, da parte del donante, di arricchire il donatario senza esservi obbligato.
In che forma deve avvenire la donazione?
La regola generale stabilita dal Codice civile [2] è che la donazione deve avvenire per atto notarile, a pena di nullità. Tuttavia, se si dona un bene mobile di modico valore, è sufficiente la consegna di esso nelle mani del donante [3]. Se ne deduce che:
- per donare un bene immobile è sempre necessario rivolgersi al notaio;
- i beni mobili di valore elevato (e così pure consistenti somme di denaro) devono essere anch’essi donati con rogito notarile;
- soltanto i beni mobili di basso valore possono formare oggetto di donazione senza particolari formalità, bastando a tal fine la consegna al donatario.
La legge stabilisce che per la valutazione del bene occorre avere riguardo anche alle condizioni economiche del donante. Se quest’ultimo è una persona agiata e il suo patrimonio non subisce un impoverimento a seguito della donazione, potrà procedervi senza necessità di ricorrere all’atto pubblico.
Lo scopo della norma è quello di tutelare il donante, evitando che egli compia senza riflettere un atto di liberalità di cui potrebbe in seguito pentirsi. Da questo rischio lo pone al riparo l’intervento del notaio, che può indurlo a valutare bene la portata della sua decisione. Tale necessità non sussiste se il bene donato ha scarso valore.
Quanto costa la donazione di un immobile dal notaio?
La parcella del notaio è composta da voci che rientrano in queste due categorie:
- le imposte;
- l’onorario del professionista.
Le imposte che lo Stato richiede quando viene donato un immobile sono le seguenti:
- l’imposta di donazione;
- l’imposta di bollo;
- l’imposta di registro;
- l’imposta ipotecaria;
- l’imposta catastale.
Per quanto riguarda il compenso del notaio, esso può variare da un professionista all’altro e non è quindi pensabile determinarlo con esattezza. È invece possibile prevedere in anticipo l’importo delle imposte. Vediamo di seguito come calcolarlo.
Come calcolare l’imposta di donazione?
L’imposta di donazione corrisponde a una percentuale del valore dell’immobile donato. La relativa aliquota varia a seconda che tra il donante e il donatario vi sia o meno un rapporto di parentela o di affinità e, in caso affermativo, in base al relativo grado. Le aliquote sono le seguenti:
- il 4% se il donatario è il coniuge o un parente in linea retta (genitore, figlio, nonno, nipote). È prevista una franchigia di un milione di euro: questo significa che l’imposta va calcolata sul valore che, eventualmente, eccede tale importo;
- il 6% se il donatario è un fratello o una sorella, con una franchigia di 100.000,00 euro;
- il 6% se il donatario è un parente fino al quarto grado, un affine in linea retta (suocero, suocera, genero, nuora) o un affine in linea collaterale fino al terzo grado (cognati; nipoti e zii del coniuge). In questo caso, non è prevista nessuna franchigia;
- l’8% in tutti gli altri casi, senza franchigia;
- infine, se il donatario è affetto da un handicap grave riconosciuto secondo i criteri stabiliti dalla legge [4], la franchigia è sempre di un milione e 500.000,00 euro, a prescindere dal fatto che egli sia o meno parente del donante.
Facciamo l’esempio della donazione di una casa del valore di 150.000,00 euro a un fratello. Da tale cifra si deve sottrarre la franchigia di 100.000,00 euro, pertanto l’imposta va calcolata sulla differenza, pari a 50.000,00 euro. Applicando l’aliquota del 6% si ottiene un’imposta dell’importo di 3.000,00 euro.
Un padre dona alla figlia un immobile del valore di 500.000,00 euro. In questo caso, la franchigia è di un milione di euro, importo ben superiore. Di conseguenza, l’imposta di donazione non è dovuta.
Come calcolare le altre imposte?
Vediamo adesso le modalità di calcolo delle altre imposte dovute in caso di donazione di immobili:
- l’imposta di bollo è dovuta nella misura di 230,00 euro;
- l’imposta di registro è pari a 200,00 euro. Essa non è dovuta se il valore dell’immobile donato è inferiore all’importo della franchigia;
- l’imposta ipotecaria e quella catastale corrispondono, rispettivamente, al 2% e all’1% del valore dell’immobile. Se, però, quest’ultimo è destinato ad essere la prima casa del donatario, ognuna di queste imposte è dovuta nella misura fissa di 200,00 euro.
Quanto costa la donazione di beni mobili o denaro dal notaio?
Vediamo ora quanto costa fare un atto di donazione dal notaio con riguardo a beni mobili o somme di denaro.
Come abbiamo visto, nel caso di donazione di beni mobili l’atto notarile è necessario se il relativo valore non è modico: per la gran parte delle persone tale è, ad esempio, il caso dei quadri d’autore e dei gioielli. Lo stesso discorso va fatto per il denaro; se l’importo, in relazione alle condizioni economiche del donante, è elevato, occorre rivolgersi al notaio.
Anche per le suddette categorie di beni non è possibile prevedere con esattezza l’importo del compenso dovuto al professionista, che può variare da un notaio all’altro. Un consiglio valido in ogni caso è quello di chiedere diversi preventivi.
Anche in questo caso va pagata l’imposta di donazione, per la quale valgono le stesse aliquote e franchigie stabilite per la donazione di immobili.
Infine, non comportano il pagamento della suddetta imposta le donazioni aventi ad oggetto:
- veicoli iscritti al Pra (Pubblico registro automobilistico);
- denaro destinato a spese di matrimonio, oppure di abbigliamento, mantenimento, istruzione, educazione;
- aziende o rami di azienda, quote sociali, azioni se ne sono beneficiari il coniuge, i genitori o i figli.
note
[1] Art. 769 cod. civ.
[2] Art. 782 cod. civ.
[3] Art. 783 cod. civ.
[4] L. n. 104/1992.