Firmato un accordo intergovernativo con l’Algeria per aumentare le forniture e diminuire la dipendenza dalla Russia. Draghi: non ci fermeremo qui.
Con le importazioni dalla Russia finite nel mirino a causa dell’invasione dell’Ucraina, dove comprerà l’Italia il gas per non rischiare di restare al freddo? Dall’inizio della guerra, lo sguardo si era voltato verso il Nord Africa. Ed è da lì che arriva il primo accordo per i rifornimenti a breve termine.
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha appena firmato, con il responsabile dell’energia algerino Mohamed Arkab, il Protocollo di intesa intergovernativa con l’Algeria in tema di risorse energetiche, mentre il numero uno di Eni Claudio Descalzi ha siglato l’accordo tecnico tra la società energetica Italiana con i vertici Sonatrach, il gruppo energetico algerino. Presente inoltre, per il Governo italiano, il responsabile della Transizione energetica Roberto Cingolani.
Grazie all’accordo, verranno incrementate le forniture di gas verso l’Italia, sfruttando parte del potenziale ancora inutilizzato del gasdotto italo-algerino Transmed (attualmente ammonta a poco più di 21 miliardi di metri cubi l’anno il gas che arriva tramite Transmed). Nel 2021, l’Algeria si è confermata il secondo fornitore di gas (31% del nostro import) dell’Italia, seconda solo alla Russia (40%).
«I rapporti tra Italia e Algeria hanno radici profonde», ha commentato il premier italiano Mario Draghi. «L’Algeria è il primo partner commerciale dell’Italia nel continente africano e l’interscambio tra i nostri Paesi è in forte crescita».
Subito dopo l’invasione dell’Ucraina, ha continuato Draghi, «avevo annunciato che l’Italia si sarebbe mossa con la massima celerità per ridurre la dipendenza dal gas russo. Gli accordi di oggi sono una risposta significativa a questo obiettivo strategico, altri ne seguiranno. Il Governo – ha concluso il premier – è al lavoro per difendere i cittadini e le imprese dalle conseguenze del conflitto».