Standard Ethics, declassamento rating per Paesi che commerciano con Russia entro sei mesi, da uno a due notch in base a singoli casi.
Il mondo è ormai diviso in due poli. Siamo tornati alla guerra fredda. Un passo indietro di quasi 60 anni. Scattano infatti nuove sanzioni non solo contro la Russia ma anche contro i suoi alleati: in particolare, tutti gli Stati che commerciano con Putin.
“Le nazioni che commerciano prodotti sotto embargo con la Federazione Russa permettendole di aggirare le sanzioni economiche imposte dall’Unione Europea, Regno Unito, Usa ed altre nazioni Ocse a seguito dell’invasione dell’Ucraina, subiranno, entro sei mesi, un declassamento del loro Country Rating da uno a due notch in base ai singoli casi. Questa misura può contribuire all’indebolimento di alcuni Corporate Ser”. E’ quanto ha stabilito l’agenzia indipendente Standard Ethics, nel pubblicare il suo Provvedimento 2 della ‘Security Segregation Impact Notice’ messo in atto dopo il declassamento del Country Standard Ethics Rating (Ser) della Federazione Russa a ‘F’ il 24 febbraio scorso.
“Questa decisione – si legge in una nota – tiene conto delle tre risoluzioni sulla Russia da parte dell’Assemblea delle Nazioni Unite: quella del 2 marzo (risoluzione di condanna dell’invasione); quella del 24 marzo (per una cessazione immediata delle ostilità); quella del 7 aprile (sospensione della Russia dallo Human Rights Council)”.
I provvedimenti di Standard Ethics fanno parte di un pacchetto di misure che saranno completate nei prossimi mesi per rivedere alcune metriche di rating. Il Provvedimento 2, pubblicato oggi, segue il Provvedimento 1 ‘Cittadini russi calcolati come non indipendenti nel Consiglio di Amministrazione’ pubblicato il 7 marzo scorso.