Omicron 4 e 5: il Covid muta e muterà ancora, ma dobbiamo temere?


Covid: Pregliasco, ‘virus muta e va inseguito ma no allarmi su Omicron 4 e 5’.
“Un virus” come Sars-CoV-2, “che purtroppo circola così tanto e così ampiamente per via dell’altissima contagiosità” delle sue ultime ‘versioni’, “deve essere inseguito e monitorato” con costanza, ma anche “con tranquillità” e fiducia nei sistemi di sorveglianza, senza “fasciarsi la testa prima di cadere”. Così il virologo Fabrizio Pregliasco, docente all’università Statale di Milano, invita a evitare allarmismi sulle sottovarianti Omicron 4 e 5, nuove ‘osservate speciali’ segnalate dall’Organizzazione mondiale della sanità. BA.4 e BA.5 sono sorelle dell’Omicron ‘capofamiglia’ che, in virtù di due particolari mutazioni nella proteina Spike, vengono sorvegliate per il rischio di una potenziale fuga immunitaria, ha spiegato l’Oms.
“Credo che la questione vada affrontata con serenità – dice l’esperto all’Adnkronos Salute – pensando che oggi abbiamo la capacità di seguire e inseguire queste varianti che ci aspettavamo. Perché i coronavirus, li conosciamo e lo sapevamo già, sono di per sé virus instabili. Quindi in questo senso è fondamentale continuare e ampliare l’attività di sequenziamento. E’ infatti cruciale a questo punto avere informazioni che si susseguono”, per capire meglio il significato di queste nuove sottovarianti emerse.
“Non è detto che tutte queste varianti abbiano poi una rilevanza epidemiologica”, precisa il direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano. “Ce ne sono mille – ricorda – e alcune sono diventate varianti di interesse o varianti di preoccupazione, mentre altre no. Vediamo” la scoperta di Omicron 4 e 5 “come un elemento positivo, nel senso che è frutto di una sorveglianza attenta, e come un evento normale da continuare a monitorare”.