Attacchi d’artiglieria senza precedenti nel nuovo corso del generale Dvornikov.
Secondo la Rivista italiana difesa nella regione di Zaporizha si stanno “registrando gli sviluppi maggiormente degni di attenzione” del conflitto ucraino. “Mentre, d’altra parte, è vero – si legge nell’analisi dei combattimenti pubblicata da Rid – che tutti i fronti nel loro complesso stanno mostrando il ‘nuovo corso’ inaugurato dal generale Dvornikov, in buona parte caratterizzato da giornate (e nottate) intere di fuoco di artiglieria su una scala d’intensità senza precedenti”.
In Donbass, per replicare il successo di Kreminna, ci sono nuovi attacchi terrestri su Rubizhne e Popasna, dove i Russi – riporta Rid – “sarebbero riusciti a entrare in città, e al momento furiosi combattimenti strada per strada risultano in corso. Sembrerebbe che nell’attacco siano coinvolti pure mercenari siriani e libici, e contractor della Wagner”.
A Zaporizha “ai soliti bombardamenti nell’area di Huliaiopole è seguita la conquista russa di alcuni insediamenti minori al suo est. A Melitopol, invece, come ulteriore misura di contrasto al crescente fenomeno partigiano, è stato creato uno squadrone cosacco collaborazionista, sembra con elementi che in realtà proverrebbero dalla Crimea”, segnala la Rivista italiana difesa, che riferisce anche di un referendum “pilotato” nel villaggio di Rozivka, appartenente all’Oblast di Zaporizha, per la sua annessione alla Repubblica Popolare di Donetsk. “La mossa – evidenzia Rid – tradisce la volontà di espandere un eventuale futuro successo russo nel Donbass ben oltre i tradizionali ‘confini’ che delimitano quella zona”.
A Mariupol, Putin ha fermato l’attacco alle acciaierie Azovstal, dove sono asserragliati i difensori della città, perché – spiega l’analisi della Rivista italiana difesa – l’acciaieria “è una città nella città con una superficie di circa 12 km², con decine di chilometri di tunnel e corridoi sotterranei, che si sviluppano per ben 6 piani sotto terra. In pratica si tratta di un obbiettivo estremamente difficile da prendere” e “un bombardamento a tappetto non risolverebbe il problema perché oltre a danneggiare solo quanto è in superficie, danneggerebbe irrimediabilmente un’infrastruttura strategica che i Russi dovrebbero utilizzare dopo, a guerra finita”.
Sul fronte di Kherson, si registra “un furioso assalto russo nella da giorni contesa Oleksandrivka” che ha permesso all’esercito di Mosca di “avanzare faticosamente di qualche chilometro il fronte al prezzo di pesanti perdite, mentre il sempre dimenticato fronte di Kryvi Rih ha visto pesanti bombardamenti di fuoco indiretto, anche qui assai più intensi rispetto alla norma, sugli insediamenti di Zelenodolsk, Marynske, e Velika Kostromka”, riporta Rid.