I giornali l’hanno battezzata come la “più grande retata” mai messa in atto nei confronti della pirateria, ma in realtà non è che una delle consuete manovre commerciali messe in piedi da uno studio legale americano. Il che non vuol dire, tuttavia, che sia meno preoccupante. Loro, infatti, i lawyer dell’altro continente, in questo ci sanno fare, forse perché hanno avvertito prima di noi la crisi della professione forense.
E non è solo Grisham che ce lo dice nei suoi annuali racconti. Prendiamo, per esempio, proprio il caso in questione.
Un gruppo di avvocati, appartenenti allo studio legale di Washington “Dunlap, Grubb & Weaver”, si è costituito in associazione, dandosi peraltro un nome abbastanza altisonante: “United States Copyright Group” (Uscq); ha quindi contattato i titolari dei diritti sul film “The Expendable” (“I Mercenari”) per intentare causa contro coloro che avevano scaricato, senza autorizzazione, la pellicola da Internet attraverso protocolli Bit Torrent.
Insomma, un modo di autoproporsi a difesa di un diritto i cui detentori non avrebbero altrimenti esercitato – vuoi per i costi, vuoi per inerzia, vuoi per timore dell’utilità del risultato.
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