Prima di decidere l’assegno di mantenimento necessaria la consulenza medico legale


Salute precaria del coniuge obbligato a versare il mantenimento: il giudice deve chiedere al Ctu.
Non si può liquidare in modo semplicistico la richiesta di ridurre l’assegno di mantenimento, presentata dall’ex coniuge obbligato, il quale lamenti un peggioramento delle condizioni fisiche e, quindi, una conseguente difficoltà a lavorare. Sulla questione è necessario un approfondimento concreto, da affidare a un consulente tecnico d’ufficio, nominato dal giudice, che svolga una perizia medico-legale.
A dirlo è una ordinanza di ieri della Cassazione [1].
Bacchettati i giudici che decidono in modo frettoloso l’importo dell’assegno da versare all’ex coniuge più indigente: se l’obbligato ha problemi di salute non ci si può basare solo sui certificati medici da questi prodotti, ma è necessario avviare un’indagine concreta per la quale, di certo, il tribunale non ha le competenze scientifiche. Ecco perché in questi casi – si legge in sentenza – è sempre bene affidare l’incarico a un ctu di fiducia del magistrato per una consulenza medico-legale.
note
[1] Cass. ord. n. 20145/2014 del 24.09.2014.
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