Di Maio: si rischia lo scoppio di una guerra mondiale del pane


Beni di prima necessità: l’insicurezza alimentare cresce a dismisura.
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è arrivato ieri al resort di Weissenhaus, dove fino a sabato si terrà la Ministeriale Esteri G7. Domani, il titolare della Farnesina si sposterà a Berlino e resterà lì fino a domenica. Nella capitale tedesca avrà luogo la riunione informale dei ministri degli Esteri della Nato.
Dal G7 in corso in Germania, Luigi Di Maio è intervenuto facendo il punto della situazione e ha dichiarato che «Rischiamo che possa scoppiare una guerra mondiale del pane. Quello che sta succedendo per quanto riguarda i beni di prima necessità è inquietante e questo non vale solo per il continente europeo. Ci sono i paesi africani, che stanno soffrendo e vedendo crescere l’insicurezza alimentare a dismisura».
«Questo – ha aggiunto il ministro degli Esteri- ha un effetto diretto sui prezzi dei beni di prima necessità ogni giorno per i nostri concittadini ma ha un effetto per quanto riguarda il continente africano, per le carestie e i flussi migratori. Noi – ha sottolineato – salutiamo con grande favore l’iniziativa tedesca sotto la presidenza del G7 di costruire un’alleanza globale per la sicurezza alimentare. L’Italia è molto sensibile a questo tema. Siamo molto preoccupati di quanto sta avvenendo nel Mediterraneo rispetto ad esempio alla crisi del grano».
«Per questo, come Italia e come ministero degli Esteri – ha annunciato – stiamo organizzando un dialogo a livello ministeriale con i paesi del Mediterraneo, insieme alla Fao, che vedrà la prima iniziativa in Italia il prossimo mese. Lavoreremo con i paesi del Mediterraneo per permettere loro di diversificare le fonti di approvvigionamento dei beni di prima necessità in modo da scongiurare una crisi alimentare che può portare a carestie e a flussi migratori sempre più massicci».
Per quanto riguarda la pace e i negoziati, Di Maio ha affermato che «non possiamo pensare di affidarci a iniziative isolate, non si può pensare di raggiungere un accordo di pace attraverso iniziative isolate. Serve collegialità nel costruire un vero e proprio percorso negoziale ed è quello che vogliamo promuovere come Italia, un vero e proprio percorso negoziale per arrivare alla pace». «Dobbiamo costruire un tavolo di pace con gli attori internazionali più rilevanti in modo tale da per porre fine a questa guerra il prima possibile», ha aggiunto.