Furto di rame: cos’è e com’è punito?


Rubare componenti metalliche destinate al servizio ferroviario o all’erogazione di energia: che reato è? Cosa si rischia a comprare rame rubato?
Da diversi anni si assiste all’aumento dei furti di rame, cioè di quel materiale di cui sono costituiti alcuni oggetti (come ad esempio le pentole e le stoviglie di un tempo) e che serve come utilissimo conduttore di energia elettrica. Ad esempio, il rame è largamente impiegato nei binari delle stazioni ferroviarie, che sono anche i luoghi in cui si registrano i maggiori casi di furto. Proprio di ciò ci occuperemo con il presente articolo: vedremo cioè cos’è e com’è punito il furto di rame.
Sin da subito possiamo affermare che il furto di rame è un reato diffusissimo: chi ruba questo metallo (definito anche “oro rosso”) lo fa in genere per rivenderlo e per trarne un guadagno. Basti pensare che furti di piccoli oggetti di rame si registrano praticamente ovunque, perfino nei cimiteri, ove i malintenzionati sgraffignano cavi, fioriere e vasi fatti di tale metallo. Se l’argomento t’interessa e vuoi saperne di più, prosegui nella lettura: spiegheremo cos’è e com’è punito il furto di rame.
Indice
Furto di rame: che cos’è?
Il furto di rame consiste nell’impossessarsi illegittimamente di oggetti fatti di questo particolare metallo.
Il furto può riguardare qualsiasi tipo di bene in rame: si va dalle stoviglie utilizzate nelle cucine ai cavi che servono per la conduzione dell’energia elettrica, passando per grondaie, bobine, pannelli fotovoltaici e corredi esterni.
Furto di rame: perché è così diffuso?
Perché ci sono persone che rubano il rame? Come mai si tratta di un furto talmente diffuso da spingere la legge a prevedere un reato specifico per punirlo?
Il furto di rame è diventato sempre più frequente perché, come detto in precedenza, si tratta di un metallo utilizzato come conduttore di energia elettrica. In un mondo tecnologico in cui non si può fare a meno della corrente, la richiesta di rame è in crescente aumento. Ecco perché ne è così diffuso il furto.
Furto di rame: com’è punito?
Il furto di rame rappresenta una particolare ipotesi di furto aggravato, punito quindi in maniera particolarmente severa, se commesso in determinate circostanze.
Per la precisione, la legge [1] sanziona con la reclusione da due a sei anni e con la multa da 927 a 1.500 euro chi ruba «componenti metalliche o altro materiale sottratto ad infrastrutture destinate all’erogazione di energia, di servizi di trasporto, di telecomunicazioni o di altri servizi pubblici e gestite da soggetti pubblici o da privati in regime di concessione pubblica».
La norma, pur non menzionando espressamente il rame, si riferisce in maniera evidente all’oro rosso quando parla di componenti metalliche relative al trasporto, all’erogazione di energia e ai servizi di telecomunicazione, se solo si pensa all’ingente quantità di rame che serve per garantire il funzionamento di ferrovie e telefonia.
Ciò significa anche che, se il rame è rubato in altre circostanze, non necessariamente si avrà l’ipotesi aggravata di furto, bensì quella “semplice” punita solamente con la reclusione da sei mesi a tre anni.
Ad esempio, se il cliente di un agriturismo, dopo aver pagato il conto, porta via anche un oggetto di rame che è esposto alle pareti come arredamento (ad esempio, una piccola pentola), commetterà il reato di “furto semplice” anziché quello di furto aggravato, punito più severamente.
In sintesi, possono aversi due tipi di versi di reato:
- furto aggravato di rame, che scatta quando oggetto del delitto sono componenti metalliche o altro materiale sottratto ad infrastrutture destinate all’erogazione di energia, di servizi di trasporto, di telecomunicazioni o di altri servizi pubblici;
- furto semplice di rame, che si ha in tutte le altre occasioni di furto dell’oro rosso, salvo il ricorrere di altre specifiche circostanze che rendono aggravato il reato non per via del bene rubato ma per le modalità con cui è commesso (ad esempio, furto in abitazione di oggetti di rame, furto con destrezza, ecc.).
Furto aggravato di rame: procedibilità
Il fatto che il furto di rame possa essere sanzionato come ipotesi aggravata ha delle conseguenze ben precise, oltre a quella evidente di essere punito con maggiore severità.
Innanzitutto, il furto aggravato di rame è un reato procedibile d’ufficio, nel senso che chiunque potrà denunciare il fatto alle autorità competenti.
Ad esempio, se qualcuno assiste a un furto di rame in una ferrovia, potrà sicuramente chiamare i carabinieri per segnalare il reato; lo stesso se qualcuno è sorpreso a rubare il rame dai cavi del servizio telefonico.
Proprio perché procedibile d’ufficio, il furto aggravato di rame può essere denunciato in qualsiasi tempo, non dovendosi rispettare il termine di tre mesi dalla conoscenza del fatto previsto per la querela.
Acquistare rame rubato: è reato?
Acquistare rame rubato può integrare il grave reato di ricettazione, punito con la legge con la reclusione da due ad otto anni e con la multa da 516 a 10.329 euro [2].
Per legge, infatti, comprare o solamente ricevere oggetti che sono il provento di un delitto costituisce a propria volta un crimine: per l’appunto, quello di ricettazione.