In Italia, esiste la possibilità di riscattare gli anni di studi universitari conteggiandoli ai fini pensionistici. Purtroppo però non sempre questo istituto è vantaggioso economicamente.
Quante volte, dopo aver iniziato a lavorare, ti è capitato di pensare a quanto lontana e irraggiungibile fosse la pensione? E quante volte ti sei immaginato al lavoro con i capelli brizzolati e gli acciacchi maledicendo il fatto di aver iniziato a lavorare “tardi” a causa degli studi? Forse non sai che esiste il “riscatto laurea per pensione”, ossia la possibilità di riscattare gli anni universitari facendoli contare ai fini pensionistici. Seppur l’idea possa essere allettante, però, non sempre è una proposta vantaggiosa, anzi.
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Cos’è il riscatto del corso di laurea?
Il riscatto del corso di laurea è un istituto che – come suggerito dal nome – permette di riscattare gli anni dedicati agli studi ai fini pensionistici. In sostanza, gli anni universitari vengono equiparati a quelli di lavoro e, dunque, conteggiati per il pensionamento. Questa possibilità è rivolta esclusivamente a chi ha effettivamente conseguito il titolo di studio (quindi se hai iniziato l’università senza poi laurearti non hai diritto al riscatto), che può essere un diploma di laurea o un titolo equiparato riconosciuto in Italia.
È davvero vantaggioso il riscatto del corso di laurea?
Per capire quanto costa il riscatto serve vedere la tua retribuzione, considerato che il contributo da pagare cambia a seconda delle norme che regolano la liquidazione della pensione (sia con sistema contributivo che retributivo).
Quanto costa il riscatto? Dal 1° gennaio 1996, il costo del riscatto è determinato applicando l’aliquota contributiva vigente nel momento di presentazione della domanda alla retribuzione del lavoratore nei 12 mesi precedenti alla richiesta.
Facciamo un esempio: nel caso tu volessi riscattare i tre anni universitari dal 2012 al 2015 e presentassi domanda il 31 marzo 2021, considerando una retribuzione lorda degli ultimi 12 mesi pari a 28.000,00 euro, l’importo da pagare sarebbe pari a 27.720,00 (28.000,00×33% = 9.240,00 x 3 = 27.720,00).
Una somma non indifferente; anzi, si può dire essere onerosa, specialmente se si considera che spesso i neolaureati hanno stipendi molto bassi, precari e vivono in una società dove il costo della vita resta comunque alto.
Il riscatto di laurea agevolato
Se l’ipotesi del riscatto tradizionale appare piuttosto remota per i più, quella del riscatto di laurea agevolato risulta invece essere più allettante.
Secondo questo istituto, introdotto nel 2019, il costo del riscatto viene determinato sul minimale degli artigiani e commercianti nell’anno di presentazione della domanda sulla base dell’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche nello stesso periodo.
Per chi ha presentato domanda nel 2021 il costo di ciascun anno da riscattare era pari a 5.264,49 euro: il risparmio, col riscatto agevolato, può arrivare perfino al 70%.