Nikolaj Patrushev è il secondo uomo più potente della Russia, eppure di lui non sappiamo praticamente nulla se non che sostituirà Putin se dovesse servire.
Nikolaj Patrushev: è probabilmente il secondo uomo russo più influente dopo il Presidente e colui che prenderà il posto di Putin nel caso in cui quest’ultimo per necessità debba fare un passo indietro da quel comando conquistato con furbizia e determinazione oltre 20 anni fa.
Di Nikolaj Patrushev sappiamo davvero poco, seppur sia probabilmente il secondo uomo russo più influente dopo il Presidente. Come Putin, Patrushev nasce in Russia a San Pietroburgo ed è il frutto dell’amore scoppiato durante la Grande guerra da padre veterano e madre infermiera. A differenza dell’amico Putin, laureato in legge, Putrushev sceglie la carriera ingegneristica e si laurea all’Istituto delle costruzioni navali. Una carriera che ha vita breve considerato che subito dopo la laurea Putrushev viene arruolato dal Kgb a Leningrado: gli basta poco tempo per scalare i vertici ed essere piazzato a capo della lotta contro il contrabbando e la corruzione.
Le strade di Putin e Patrushev si biforcano e incontrano più volte negli anni Novanta, tra i due, gioco forza quei «tipici valori» che spingono per una Russia sempre più forte e potente da entrambi condivisi e per i quali il Presidente è stato in passato tanto popolare in patria, la sintonia e la comunione d’intenti è palpabile, tanto che inizia una proficua collaborazione. È proprio in questi anni che Patrushev diventa il braccio destro di Putin, che lo terrà stretto a sé sia quando è a capo dell’Fsb (il Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa) che durante il ventennio a capo del governo russo.
Infatti, quando Putin lascia i Servizi Segreti per dedicarsi alla politica nel 1999, quasi come fosse scontato le redini del carro passano a Patrushev.
Putin e Patrushev sono due nomi legati da uno stretto rapporto basato su stima e fiducia, tanto che pare sia stato lo stesso Patrushev a convincere in fase finale il Presidente a sferrare l’attacco all’Ucraina, rassicurandolo su una vittoria veloce e (relativamente) indolore. Proprio per questo i rapporti tra i due sarebbero diventati più tesi in seguito a una guerra che, agli occhi di tutto il mondo, pare essere se non una grave sconfitta russa quantomeno un’inaspettata perdita di forza e credibilità.
L’ardua lotta dell’Ucraina e la sua inspiegabile capacità di difesa, unite a un netto schieramento dei paesi più importanti, potrebbero essere le gocce che fanno traboccare il vaso di un’amicizia durata decenni? Difficile dirlo. Ciò che pare abbastanza certo agli esperti, ancora oggi, è che se Putin dovesse ritirarsi a causa della sua possibile malattia non ci sarebbero dubbi su chi dovrebbe sostituirlo: Nikolaj Patrushev è l’unico nome sulla lista.
Che Putin possa ritirarsi dalla guerra è un’idea – un sospetto, un dubbio, una speranza – sorta nelle ultime settimane, a causa della circolazioni di voci più o meno fondate relative a un grave stato di salute del Presidente. Nei giorni scorsi il ministro della Difesa russo, intervistato dalla nostra televisione, non ha né confermato né smentito.
Il colpo di scena è arrivato con Kyrylo Budanov – capo dell’intelligence ucraina – che il 13 maggio è tornato sul tema parlando delle gravi condizioni di Putin dovute a un cancro aggressivo e a uno stato avanzato, tanto che – affermava Budanov – in Russia sarebbe già in corso un preparativo di golpe per rimuoverlo. Un’affermazione però non supportata da alcuna prova e che potrebbe semplicemente far parte di una articolata campagna d’informazione parziale.
In ogni caso difficilmente Putin si farà cogliere impreparato, certamente invece Nikolaj Patrushev sarà pronto a coprirgli le spalle e prendere il suo posto se dovesse servire.
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Autore immagine: Cremlino.ru, Wikipedia