Chi parte e affida il cane a terzi che lo maltrattano rischia una condanna penale


Condannato chi affida il cane a persone che non lo custodiscono adeguatamente: il proprietario dev’essere sicuro dell’operato di terzi.
Prima di andare in vacanza, se proprio non si vuol portare con sé il proprio amico a 4 zampe, conviene trovare una buona pensione per animali. Questo perché, secondo una sentenza di questa mattina della Cassazione [1], rischia una sanzione penale chi, partendo per qualche giorno, affida il proprio cane a persone incapaci di custodirlo in modo adeguato.
La Corte ha condannato il padrone di un cane che aveva affidato il proprio animale, per cinque giorni, a delle persone che lo avevano tenuto con la catena troppo corta e molto spesso senza acqua.
Il proprietario del quadrupede, prima di assentarsi e lasciare l’animale nelle mani di terzi, si deve accertare delle condizioni in cui quest’ultimo verrà custodito e, quindi, della sensibilità e delle capacità di tali soggetti: non solo per tutelare la salute del proprio fido compagno, ma anche per evitare conseguenze pesanti a livello penale. Infatti, in caso di trattamento inadeguato per il quadrupede, il padrone può essere condannato, dal tribunale penale, per il reato di “abbandono di animali”.
Così bisognerà preoccuparsi di far osservare, alla persona incaricata di badare al cane, precise direttive come tenerlo con sé, liberarlo per un certo tempo, portarlo in giro al guinzaglio di tanto in tanto e munirlo di cibo e acqua sufficiente. E ciò per la semplice constatazione che è sufficiente, per contestare il reato di “abbandono di animali”, la semplice negligenza.
note
[1] Cass. sent. n. 41362 del 6.10.2014.