Inizia l’era del tracciamento delle crypto con l’ingresso ufficiale nell’Anagrafe tributaria dell’Agenzia delle Entrate.
Se anche resta anonima la singola operazione, dal 1° gennaio 2023, il Wallet in criptovalute verrà “registrato” nell’Anagrafe tributaria, il maxi database del fisco in cui sono indicati i redditi e i patrimoni dei contribuenti. Comincia così la guerra contro l’evasione fiscale realizzata tramite monete virtuali che, a più riprese, mira a una regolamentazione dell’intero mercato dei bitcoin e delle altre valute elettroniche.
A dettare le linee guida è il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate n. 0176227 pubblicato il 23 maggio. In attesa di una riforma unitaria della materia, allo studio dei tecnici, a brevissimo faranno quindi ingresso nella comunicazione all’Anagrafe tributaria anche i rapporti finanziari tenuti in criptovalute. E non solo: il tracciamento riguarderà anche metalli preziosi, asset finanziari od ogni altra grandezza diversa dalle valute a corso legale.
Le novità saranno applicabili dal 1° gennaio 2023 e si riferiranno quindi ai contabili dell’anno 2022.
Il provvedimento stabilisce che le comunicazioni mensili dovranno essere effettuate entro l’ultimo giorno lavorativo del mese successivo e che il sabato è considerato giorno non lavorativo. Non saranno comunque considerate tardive le comunicazioni pervenute entro l’ultimo giorno del mese. Invece la scadenza della comunicazione annuale è fissata all’ultimo giorno lavorativo del mese di febbraio dell’anno successivo, valendo sempre la regola che il sabato è considerato non lavorativo. In questo modo, si dà un maggior termine ai grandi operatori finanziari che lamentavano una scadenza troppo ravvicinata in un periodo dell’anno in cui sono comunque presi da molte incombenze.
Fanno il loro ingresso criptovalute, metalli preziosi e altre novità contraddistinti in base agli allegati 1 e 2. Sono trasmessi anche i dati relativi ai servizi di pagamento erogati alla clientela. Sono ricompresi anche i trasferimenti su carta o altro strumento di pagamento elettronico tracciabile, che si traducono in un trasferimento di fondi al cliente quale corrispettivo dello scambio di beni e servizi.