Il presidente Usa si rifiuta di revocare le sanzioni alla Russia, come chiesto ieri dal Cremlino a Draghi, e si prepara ad inviare a Kiev missili a lunga portata.
Arriva una prima risposta dagli Stati Uniti alle richieste avanzate dal Cremlino durante la telefonata di ieri tra il presidente russo Vladimir Putin e il premier italiano Mario Draghi. In sostanza, l’America non arretra di un centimetro: il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha fatto sapere di non avere alcuna intenzione di revocare, neppure in parte, le misure restrittive messe in atto contro Mosca per contrastare l’invasione dell’Ucraina. Anzi, continua l’azione americana di rifornimento di armi a Kiev, come richiesto dal presidente Volodymyr Zelensky.
La Casa Bianca, dunque, non lascia spazio all’appello all’Occidente del presidente russo affinché revochi le sanzioni economiche imposte a Mosca. Secondo il Cremlino, Putin ha detto al premier Mario Draghi che la Russia libererà le navi che trasportano cereali e fertilizzanti a condizione che le restrizioni politicamente motivate siano revocate dall’Occidente.
La nuova portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha replicato che «è la Russia che sta attivamente bloccando l’esportazione di cibo dai porti ucraini e sta aumentando la fame nel mondo» e «al momento non si è discusso» della revoca delle sanzioni.
La Russia dovrebbe «cessare immediatamente la sua guerra all’Ucraina» che ha avuto un impatto sulla sicurezza alimentare globale, ha aggiunto Jean-Pierre.
Dunque, non solo l’Amministrazione Biden rifiuta di scendere a patti con la Russia, ma si sta anche preparando a inviare armi più potenti all’Ucraina, inclusi sistemi missilistici a lungo raggio che ora sono la principale richiesta delle autorità ucraine. Lo ha rivelato la Cnn, citando diversi funzionari, secondo cui l’invio di armi più potenti fa parte di un più ampio pacchetto di assistenza militare e di sicurezza che potrebbe essere annunciato già la prossima settimana.
Nelle ultime settimane, esponenti del governo di Kiev, incluso il presidente Volodymyr Zelensky, hanno chiesto agli Stati Uniti e ai loro alleati di fornire il Multiple Launch Rocket System (Mlrs), un lanciarazzi di fabbricazione statunitense in grado di sparare una raffica di proiettili per centinaia di chilometri – molto più lontano di qualsiasi altro sistema già presente in Ucraina. Secondo gli ucraini, possedere quest’arma potrebbe rappresentare un punto di svolta nella guerra.
Un’altra arma richiesta dall’Ucraina è il sistema missilistico di artiglieria ad alta mobilità, noto come Himars, un sistema a ruote più leggero in grado di sparare molte delle munizioni dell’Mlrs.