Il leader ucraino ha annunciato di voler parlare col capo del Cremlino per trovare un accordo che metta fine a questa guerra e al «genocidio» nel Donbass.
Sono passati tre mesi da quando la Russia ha dato il via alla guerra. In questo periodo il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha sempre chiesto aiuto all’Occidente condannando fermamente l’attacco subito ma allontanando ogni ipotesi di accordo con Putin. Ora però, forse complice il tentativo del presidente russo di riagganciare i rapporti con l’Occidente effettuato con la telefonata di ieri al Premier Draghi, Zelensky fa un passo avanti verso l’invasore. «Sarà necessario parlare con Putin per mettere fine a guerra» ha infatti dichiarato il presidente.
«Non sto dicendo che la nostra gente è ansiosa di parlare con lui, ma dobbiamo affrontare la realtà che stiamo vivendo. E per questo sarà necessario parlare con il presidente russo Vladimir Putin per porre fine allo scontro.» Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un intervento davanti un think tank indonesiano.
«Cosa vogliamo da questo incontro? Rivogliamo le nostre vite. Vogliamo rivendicare la vita di un Paese sovrano all’interno del proprio territorio» ha affermato il presidente ucraino, aggiungendo però che la Russia non sembra ancora pronta a colloqui di pace seri. Lo stesso Draghi ieri, alla domanda se Putin fosse pronto a parlare di pace, ha risposto con un secco «No».
Poco prima di questa dichiarazione, Zelensky aveva accusato la Russia di aver compiuto un genocidio nel Donbass, regione contesa nell’est del Paese. «L’attuale offensiva degli occupanti nel Donbass potrebbe rendere la regione disabitata», aveva detto Zelensky in un discorso diffuso nelle scorse ore, nel quale ha accusato le forze russe di voler «ridurre in cenere» diverse città della regione.
«La Russia pratica “la deportazione” e “le uccisione di massa di civili” nel Donbass» aveva proseguito il leader ucraino, secondo cui «tutto ciò è un’evidente politica di genocidio portata avanti dalla Russia».
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