Nuova strategia dei vescovi contro gli abusi nella Chiesa


Il nuovo presidente della Cei annuncia, al termine dell’assemblea generale, il potenziamento dei centri di ascolto e il primo report sui casi di pedofilia.
È ora di agire. E il neopresidente dei vescovi italiani Matteo Zuppi, nominato a capo della Conferenza episcopale una manciata di giorni fa, non ha perso tempo: insieme ai prelati che partecipano all’assemblea generale della Cei, ha messo a punto «cinque linee di azione per una più efficace prevenzione del fenomeno degli abusi sui minori e sulle persone vulnerabili». In altre parole, il cardinale Zuppi è intenzionato ad estirpare dalla Chiesa, per quel che gli compete, il cancro della pedofilia.
La Cei si propone di potenziare i centri di ascolto, già presenti nel 70% delle diocesi italiane. Ma soprattutto, rispondendo all’annosa richiesta delle vittime degli abusi, realizzerà il primo report nazionale sulle attività di prevenzione e formazione e sui casi di abuso segnalati o denunciati alla rete dei Servizi diocesani e interdiocesani negli ultimi due anni (2020-2021). I dati saranno raccolti e analizzati da un Centro accademico di ricerca.
«I report – spiegano i vescovi al termine dell’assemblea generale – avranno poi cadenza annuale e costituiranno uno strumento prezioso per migliorare, in termini di qualità ed efficacia, l’azione formativa dei Servizi e quella di accoglienza e ascolto dei Centri. Daranno poi un segnale di trasparenza, dal momento che saranno resi pubblici».
Le Chiese che sono in Italia – proseguono i prelati – hanno accolto così l’invito rivolto da Papa Francesco alla Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, che ha chiesto «un rapporto sulle iniziative della Chiesa per la protezione dei minori e degli adulti vulnerabili. Quello che scaturirà sarà un monitoraggio permanente dei dati, via via raccolti, e dell’efficacia delle attività messe in campo».
Come accennato, è già da tempo che le associazioni delle vittime di abusi chiedono un’indagine indipendente su questo fenomeno, dossier che già vengono elaborati in Paesi come la Francia, la Germania o la Spagna. «Grazie a un nuovo spazio di collaborazione aperto negli ultimi mesi con la Congregazione per la Dottrina della Fede, sarà possibile conoscere e analizzare, in modo quantitativo e qualitativo, i dati custoditi presso la medesima Congregazione, garantendo la dovuta riservatezza» rassicura il documento conclusivo dell’assemblea della Cei. Il report – prevede il presidente Mario Zuppi – sarà pronto entro il 18 novembre 2022.
Il cardinale Zuppi vuole «aprire una nuova strada italiana» contro gli abusi «con serietà, perché lo dobbiamo alle vittime. Non vogliamo sfuggire: all’interno della Chiesa italiana non ci sono resistenze».